Baseball, UnipoSai Bologna campione d'Italia 2018: Scudetto numero 11 per la Fortitudo

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Michele Gallerani

L'esultanza del lanciatore di Bologna Mourilo Gouvea (Foto PhotoBass)
Mourilo_Gouvea_baseball

Vincendo per 4-3 in una gara-4 emozionante, conclusa solo al secondo extra-inning, l'UnipolSai Bologna ha vinto lo scudetto 2018, l'undicesimo per la Fortitudo e dodicesimo per la città di Bologna. Parma sconfitta con onore e applaudita dal pubblico

11 sono gli scudetti della Fortitudo Baseball Bologna. 11 sono le riprese che sono servite alla squadra bolognese per piegare la resistenza del Parma e conquistare il titolo tricolore del baseball. A dire la verità sono 12 gli scudetti della città di Bologna, ma la Fortitudo, con orgoglio, festeggia il numero 11 in autonomia.

Dopo un campionato in cui la UnipolSai Bologna ha conquistato un’impressionante sequenza di vittorie – solo due le sconfitte in tutta la stagione regolare (mai in casa), una terza partita persa nella terza partita della serie finale contro il ParmaClima – è servita una quarta partita dalle mille emozioni per assegnare lo scudetto. Un titolo meritato a tal punto che è lo sportivissimo pubblico dello stadio Nino Cavalli di Parma, il meraviglioso pubblico del baseball, incollato alle sedie per oltre 4 ore che, alla fine, accomuna in un unico applauso vincitori e vinti, riconoscendo a Bologna, il tributo per una vittoria inequivocabile, nonostante la resistenza di un Parma che, da underdog, ha rischiato più volte di fare il colpaccio e portare la serie a gara-5.

La serie si conclude a gara-4, dopo due vittorie annichilenti in gara-1 e 2 per Bologna in casa (14-1 e 10-3), una terza partita in cui Parma, con il suo miglior lanciatore, il cubano Erly Casanova, in pedana, tenta di ribaltare l’inerzia vincendo 9-1 e un ultimo atto che sembra il classico romantico film sul baseball.

Bologna si cuce il tricolore sul petto alla quarta partita, che termina 4-3 al secondo extra-inning. 
Onore al Parma, squadra rivelazione, giovane e orgogliosa che ha, su tutto, il merito di avere fatto una volta ancora innamorare la città ducale.

L'home run di Luca Scalera (foto PhotoBass)

Bologna va in vantaggio con un fuoricampo da un punto dell’ex Osman Marval (protagonista peraltro, 8 anni fa, dell’ultimo scudetto parmigiano, quello della stella). Al quarto attacco un altro fuoricampo da un punto, di Robel Garcia, costringe Parma, che sulla carta partiva sfavorita per carenza di lanciatori, a dover intervenire con la prima sostituzione del pitcher partente e toglie Yomel Rivera per far spazio al giovane prodotto di casa Michele Pomponi. Da quel momento la sfida sembra bloccata e Bologna in pieno controllo con i lanci del suo partente, Jorge Martinez , mai preda dell’attacco parmigiano.

A pochi passi dal traguardo le certezze del Bologna cominciano a vacillare, con il punto dell’1-2 che arriva all’ottavo attacco  grazie al fuoricampo di Luca Scalera. Bologna corre ai ripari, toglie Martinez e inserisce Raul Rivero e nel suo ultimo attacco regolare (il nono) torna avanti di due punti (3-1 grazie alla corsa a casa base di Francesco Fuzzi sulla battuta di Flores). Sembra fatta e invece Parma, che non muore mai, pareggia con le battute dei giovani Lorenzo Gradali (con un singolo a destra) e Riccardo Flisi (sulla cui battuta la difesa bolognese incappa in un impronosticabile errore).

Servono due inning supplementari e l’apporto di un nuovo lanciatore, Murilo Gouvea, a Bologna per segnare con l’esterno antillano Kevin Moesquit, spinto a casa dal singolo dell’eterno Giuseppe Mazzanti. Nel suo ultimo attacco Parma non riesce a produrre azioni pericolose ed è così, dopo mille colpi di scena che arriva  lo scudetto numero 11 per la bacheca della Fortitudo.

Il festeggiamento di Bologna (foto PhotoBass)