Ecco il percorso che fanno i vecchi decoder di Sky al termine della loro… programmazione. Solo tra maggio e giugno 2018 sono stati smaltiti quasi 350mila kg di decoder obsoleti o non riparabili. Il 98,7% dei materiali viene recuperato, evitando così l’immissione nell’atmosfera di 2.544 tonnellate di CO2
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Che fine fanno i vecchi decoder di Sky? Vengono… riciclati. Dopo migliaia di ore di programmazione, anche loro terminano il ciclo di vita, ma lo fanno a fin di bene. Nel senso che il loro smaltimento segue un percorso ben definito e condiviso da Sky.
Tra maggio e giugno 2018, ad esempio, sono stati smaltiti, presso il centro Re.Media di Colico, in provincia di Lecco, circa 345.000 kg di decoder obsoleti o non più riparabili. Da questi sono stati recuperati il 98,7% dei materiali che li compongono. In particolare: 228 tonnellate di materiali ferrosi, 31 tonnellate di altri metalli e 79 di plastiche miste. Solo l’1,3% viene inviato direttamente in discarica.
Il riutilizzo di tutti questi materiali, in un’ottica di economia circolare, conferma il costante impegno di Sky a salvaguardia dell’ambiente.
Il campo di applicazione può essere esteso considerando i processi di riciclo, che consentono la rivalorizzazione e la re-immissione dei materiali, quali plastica, alluminio e metalli ferrosi sul mercato come materie prime seconde da riutilizzare per nuovi prodotti.
Grazie a questi processi Sky, da sempre impegnata nella salvaguardia dell’ambiente, ha evitato l’immissione nell’atmosfera di 2.544 tonnellate di CO2.
Oggi il nuovo Sky Q è ancor più rispettoso dell’ambiente, infatti è stato progettato con meno acciaio inox che è più pesante ed ha un consumo energetico molto alto per la lavorazione. E' più compatto, il che significa un minore utilizzo di materie prime e soprattutto contiene meno tipi di plastica: a fine vita il sistema di riciclo sarà più semplice. Anche il packaging è ecologico e, da fine 2018, nell'imballaggio non sarà più presente la plastica.