Nle 2016 portò i colori italiani a Rio de Janeiro. Qualche mese fa ha conquistato l'Europeo 57kg, è della sorsa stagione "Butterfly", il film documentario che la vede protagonista e racconta la sua vita. La pugile napoletana che convinse un allenatore storico ad occuparsi di lei, una ragazzina, parla di come sognava e sogna Tokyo 2020, dello sport che ha scelto, della sua famiglia e della 'cazzimma': "Un pizzico ti aiuta sempre"
A metà marzo era sul ring a Londra, dritta verso la conquista del pass per le Olimpiadi di Tokyo. Aveva sconfitto con verdetto unanime la svizzera Sandra Brugger, e avrebbe dovuto affronatre la russa Liudmila Vorontsova, testa di serie numero 1 della qualificazione in corso alla Copper Box Arena, ma il match non si è mai fatto, l'OMS annunciò lo stato di pandemia e l'Inghlterra decise finalmente di sospendere ogni competizione". Alla pugile campana, peso piuma, la notizia non fece tirare un sospiro di sollievo: "Ormai c'ero, stavo andando avanti, la cosa migliore era che il torneo preolimpico non fosse proprio partito. Quando siamo arrivati a Londra, il 3 marzo, molto in anticipo sulla data, perchè altrimenti non ci avrebbero fatti più entrare in Gran Bretagna, la situazione era gà critica, ma si sforzavano di andare avanti nella normalità, questa era la cosa strana. Sapevamo che avrebbero potuto bloccare e così è stato, Nel bel mezzo ci hanno detto è tutto annullato. Tutto il mondo si bloccava, non poteva certo fare eccezione l'Inghilterra.
Mentre combattevi avevi paura del contatto, di un eventuale contagio?
“No, affatto, non c’era la consapevolezza, tutto sembrava procedere come sempre”
Hai portato il pugilato femminile italiano per la prima volta all'Olimpiade, a Rio 2016, ma niente medaglia...
"Ho perso ai quarti con la francese Mossely, fu una brutta batosta, ma fino ad ora comunque è stata la cosa migliore che io abbia mai fatto, patecipare ai Giochi è qualcosa che ti rimane dentro, che tu vinca o perda".
Come ti eri immaginata Tokyo2020?
"Parliamo del Giappone... me la stavo immaginando altamente organizzata, con una cerimonia di apertura tecnologica. Rio a livello organizzativo non è stata un granchè, le stanze dove eravamo avevano le finestre rotte, anche l'opening non mi colpì molto".
Olimpiade rimandata al prossimo anno, ma ne 2019 hai vinto l'Euroepo per 57kg, quanta fame ti è rimasta?
“Molta, assolutamente. Ed è la fame che ti porta avanti nello sport”
Il tuo maestro storico è Lucio Zurlo, abituato ad una boxe più classica, come hai fatto a convincerlo a prenderti con lui?
“Lucio ha avuto coraggio, quando mi sono avvicinata al pugilato le palestre non volevano le donne, tutti mi cacciavano, lui mi ha vista molto determinata e si è lasciato convincere, poi si è appassionato alla boxe femminile ed ha iniziato ad allenare le donne”.
Ora come ti dice di affrontare questa pausa lunga...
"E’ sempre un grande ottimista, mi dice: 'Dai, il tempo passa, abbiamo un altro anno per affinare la preparazione'. Per me è stata un bella batosta il rinvio, in un anno può succedere di tutto, ma Lucio è bravo a contagiarmi con il suo ottimismo".
Come ti stai allenando?
"A casa, con casse di acqua e mobiletti che ho a portata di mano, non ho i pesi, le mie cose, ma devo fare carico"
C'è già un libro su di te e sei stata soggetto di un film documentario, Butterly...
"Girarlo per me non è stato facile perchè è durato parecchi anni, avevo sempre le telecamere addosso, ma grazie ad esse ho visto tante cose di me che non conoscevo, ho approfondito i rapporti con i miei genitori, con lo stesso Zurlo. E poi rivedermi sul grande schermo è stato bello, perchè ho rivisto un pezzo della mia vita con gli occhi di una spettatrice".
Sei una poliziotta, Fiamme Oro, con quale partecipazione stai vivendo questo momento di pandemia?
“Parlando con la gente, facendo notare loro il grande lavoro che fanno i miei colleghi in strada, sottolineando che c’è gente che a casa non può rimanere ed è per questo che ognuno deve fare la sua parte, e noi dobbiamo farla rispettando quello che ci viene chiesto”
Hai spesso parlato di "cazzimma", credi che in questo periodo possa aiutare?
Assolutamente. La cazzimma aiuta sempre, dove metti quel pizzico te lo ritrovi. La cazzimma è la capacita di sopportare una determinata situazione e tirare fuori il meglio di te, a Napoli sappiamo di avercela. Devo dire poi che per la prima volta sono davvero orgogliosa di essere italiana, oltreva quando combatto ovviamente con la maglia azzurra. Stiamo reagendo bene, affrontando insieme come se fossimo tanti piccoli pezzi di un puzzle tricolore."
Come è al situazione a Torre Annunziata (Napoli), la tua città?
"Abbiamo capito che è necessario stare a casa, e per Napoli che vive sempre all'aperto è inusuale"
Gli interventi mediatici del Governatore De Luca li trovi efficaci?
"Si, sta aiutando le persoe a capire usando un linguaggio familiare che esprime come stanno le cose"
Sei stata toccata negli affetti o nelle amicizie dal terribile virus?
"Personalmente per fortuna no, lo è mia nonna cha ha una cara amica in coma farmacologico"
Il pugilato è uno sport di contatto ravvicinato, quanto ti preoccupa ricominciare a combattere post coronavirus?
"Poco. I rischi quando combatto sono altissimi, posso rompermi naso, faccia o andare ko, questo sara un altro rischio da aggiungere, ma per amore dello sport che ho scelto penso che me ne farò una ragione".
Ti ricordi il tuo primo giorno in palestra a Torre Annunziata? Ricominciare avrà quel sapore?
"Me lo ricordo bene. Non sarà lo stesso, lì c’erano emozioni diverse, adesso l'emozione sarà ritornare alla normalità. Quando rientrerò in palestra significherà che è tutto finito. Il mio obiettivo restano le Olimpiadi".
Ne uscirai cambiata da questi giorni?
"Ho sofferto tanto la lontananza dalla mia famiglia. Ora sono a casa con loro, ma prima ero in una situazione privilegiata e non sapevo bene come stavano le cose per i miei cari. Non capivo come potevo dare il mio aiuto anche perchè quando un figlio è lontano la famiglia per non preoccuparlo non dice mai tutta la verità, ed io temevo. Questo mi rimarrà dentro, il desiderio di averli sempre vicino. La scoperta di cose che davo per scontate".