Da lunedì permessi gli allenamenti individuali, ma pochi si sono potuti mettere davvero in moto. Le linee-guida approvate dal CTS sono giustamente accurate, i centri non sono pronti per aprire o non possono, gli atleti di "rilevanza nazionale" sono da individuare a seconda dell'interpretazione del DPCM. Gli sport da combattimento potranno per loro stessa natura fare poco, ma il Taekwondo è pronto ad allenarsi all'Acqua Acetosa
Nonostante il decreto dica che dal 4 maggio gli sport individuali avrebbero potuto riprendere gli allenamenti, molte sono le incertezze e le questioni che le Federazioni si trovano ad affrontare. Al momento sono pochissime le strutture federali ed olimpiche aperte. E se per il nuoto se ne contano 3 in tutta Italia (ad ora), per gli sport olimpici da combattimento, cioè boxe, judo, lotta, karate e taekwondo, il ritorno è abbastanza timido. Così anche per il sollevamento pesi. Tutte queste discipline erano con i loro atleti in corsa per le Olimpiadi di Tokyo, alcuni avendo già il pass in tasca, come Fabio Basile (Judo) e Frank Chamizo (Lotta), altri intenti a conquistare le competizioni che li separavano dai Giochi. Competizioni ovviamente sospese. Se, quando e come riprenderanno le gare non si sa. L'olimpionico Basile, rimasto bloccato per una febbbre alta e per il lockdown al Centro Federale di Ostia, per ora continua l’allenamento da solo, coadiuvato dal Direttore tecnico della Nazionale Kiyoshi Murakami, che non è potuto tornare in Giappone. Il centro fino al 18 di sicuro rimane chiuso ed il judoka, oro a Rio 2016 , fino al 17 maggio non potrà neanche correre sulla spiaggia di Ostia per via di un’ordinanza restrittiva della Raggi che vieta l'accesso agli arenili romani.
Le date per ripartire
Mimmo Falcone Presidente Fijlkam si augura che tutta l'attività possa iniziare al completo a settembre per essere pronti per un primo evento previsto a novembre e non cancellato. Il pugilato, da parte sua, altrosport olimpico di combattimento, pensa con molto ottimismo ad una prima riunione a luglio. Intanto tutti cercano di capire come ricominciare. Muovendosi tra le “regole” dettate dal DPCM e le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio, ispirate al Rapporto “Lo Sport riparte in Sicurezza” del Politecnico di Torino, e validate dal CTS (Comitato Tecnico-Scientifico del governo) e dalla Federazione Medico Sportiva.
Taekwondo pronto a iniziare
“Il Centro di Preparazione Olimpica Acqua Acetosa apre il 6 maggio - spiega Angelo Cito Presidente della Federazione Taekwondo - oggi abbiamo inviato un elenco degli atleti che inizieranno già ad allenarsi individualmente e alla presenza di un tecnico. Abbiamo creato dei gruppi, da domani una decina, poi settimana prossima, altri. Abbiamo inviato al Cpo, al Coni ed al Ministero un nostro protocollo dettagliato e chiaro cui tutti i nostri devono attenersi per allenarsi. Dopo la seduta di allenamento ognuno a casa sua per doccia e quant’altro”.
Stessa cosa conferma anche Falcone: "Stiamo finendo un documento che invieremo anche a tutte le palestre e che sarà molto pratico, dice esattamente come e cosa fare". Non apre invece, per ora, il Centro Olimpico PalaPellicone di Ostia. “Non può - spiega Falcone – è dotato di ristorante, mensa, foresteria, quindi potrà riaprire solo dal 18 maggio in avanti, e speriamo di riuscire a farlo. Non ci sono gare vicine, anzi, per cui mettere a rischio atleti e convocarli a Roma quando gli allenamenti tecnici che prevedono ovviamente un contatto non si possono tenere, lo trovo poco costruttivo. Potranno per ora continuare ad allenarsi dove si trovano”.
Atleti di interesse nazionale
Ma chi sono gli atleti che rientrano in questa prima fase della ripresa dello sport? Da DPCM si tratta di: 'atleti professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip e dalle rispettive Federazioni in vista della partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali'. Ed anche su questo punto siè aperta una riflessione. Per il taekwondo, vi rientrano gli atleti che hanno avuto almeno una convocazione in nazionale. Fijlkam sta stilando una sua lista, e così sta facendo anche Federpesi che negli atleti di rilevanza nazionale annovera anche chi partecipa ai campionati nazionali. “La dicitura del decreto è ampia, non può intendersi solo per gli atleti che fanno parte della Nazionale”, dice Antonio Urso, Presidente Fipe. Il sollevamento pesi è uno sport individuale per eccellenza, non necessita nel suo svolgimento di un compagno. “Anche le attrezzature, i pesi sono tutte cose personali – spiega Urso - per cui da questo punto di vista è assolutamente sicuro”. Il nodo critico è un altro. E, come per le altre Federazioni è prevalentemente economico. “Mettere in sicurezza una struttura comporta lavori da fare e spese non irrilevanti. I nostri atleti durante il lockdown si sono attrezzati per allenarsi nelle case e nei garage, noi li abbiamo sostenuti con sessioni a distanza. Si trovano in tutta Italia”. Intanto la Fipe vuole dare una mano alla 'base', come dice lo stesso Urso, per cui ha emanato un provvedimento d’urgenza di 850 mila euro che va anche a restituire a società, associazioni e club gli importi versati per il 2020, delle quote di affiliazione e di tesseramento degli atleti.