Tiger Woods: "Tornerò a giocare ma non più a tempo pieno"

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A nove mesi dal drammatico incidente automobilistico capitato a Los Angeles Tiger Woods è tornato a parlare a Golf Digest del suo futuro e del suo possibile ritorno sul green: "Penso che tornerò a giocare a golf ma non più a tempo pieno e scegliendo soltanto alcuni eventi durante l'anno"

Un 2021 da dimenticare con una data in particolare che sarà impossibile cancellare: lo scorso 23 febbraio Tiger Woods era rimasto coinvolto in un grave incidente d'auto vicino a Los Angeles. Ricoverato d'urgenza al Cedars Sinai Medical Center fu dimesso dopo 22 giorni, riportando fratture multiple alle gambe a cui ha fatto seguito un intervento chirurgico alla caviglia ed alla parte bassa della gamba destra: “C'è stato un momento in cui era dannatamente vicina l'ipotesi di uscire da quell'ospedale con una gamba sola". Secondo il risultato della perizia, Woods guidava a circa 140 km/h in una zona in cui il limite consentito era di 72 km/h.

La lunga riabilitazione nella sua villa in Florida

Dopo le dimissioni è cominciato un lungo percorso riabilitativo che Woods ha vissuto nella sua mega villa in Florida. Prima tre mesi a letto, poi la sedia a rotelle e infine le stampelle che gli hanno restituito una libertà di movimento che gli era mancata più di ogni altra cosa: "Mi piace uscire e stare fuori. A volte vado in stampella e mi sdraio sull'erba per un'ora perché voglio stare fuori. Mancare il contatto di una pallina da golf colpita correttamente è una delle sensazioni migliori”.

Possibile ritorno in campo il 18 e il 19 dicembre

Nei giorni scorsi Woods ha postato un video - sui propri profili social - alle prese con i primi swing. Ora il californiano punta a tornare a giocare e a stupire. L'occasione potrebbe essere appunto il Pnc Championship, torneo a coppie che vede in gara campioni Major e fuoriclasse del green al fianco di partner d'eccezione quali papà, mamme, figli/e o nipoti. Nel dicembre 2020 Woods diede spettacolo insieme al figlio Charlie, che rubò la scena al papà campione. Woods ha detto che la prospettiva di giocare con suo figlio di 12 anni lo ha motivato molto durante tutto il processo. “Sono andato ai tornei di golf per vederlo giocare, sta andando alla grande anche se qualche volta perde la calma e gli monta la rabbia. Una volta che imparerà a gestirla migliorerà ancora". 

Nel futuro ancora golf ma non a tempo pieno

Sul futuro Tiger Woods ha le idee molto chiare: “C'è molto duro lavoro da fare, essere pazienti e progredire a un ritmo aggressivo ma non esagerato. Ovviamente, quando entro in palestra e corro e le endorfine iniziano a funzionare, voglio andare, andare, andare, è così che sono riuscito a vincere così tanti tornei. Ma poi di nuovo, tutti mi ricordano a quale costo? Oltre alla gamba ho subito cinque operazioni alla schiena, quando la gamba diventa più forte, a volte la schiena può reagire. … È una strada difficile. È il logorio di fare il mio sport, di cercare di spingermi a vincere tutto ciò che posso. Per vincere ogni singolo torneo in cui ho giocato, farei tutto il possibile. Ma ogni cosa ha un costo. Fare affari ha un costo e sfortunatamente, per sportivi e atlete, gli infortuni ne fanno parte”.