Caso ginnastica, Abodi: "Agire tempestivamente e ispirare fiducia"

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Il ministro dello Sport Andrea Abodi, ospite di "Timeline" su Sky TG24, ha commentato il caso legato a presunti maltrattamenti, pressioni psicologiche e fisiche subite da alcune ex atlete azzurre della ginnastica: "Basta un caso per affrontarlo con la gravità che si porta appresso. Nessuna medaglia può giustificare il superamento dei limiti del rispetto della persona. Chiediamo che la Federazione, nei cui confronti c'è la massima fiducia, agisca tempestivamente"

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"Chiediamo, nel rispetto dei ruoli, che la federazione, su cui c'è la massima fiducia, agisca tempestivamente. Lo ha fatto organizzando sei mesi fa una centrale di ascolto, con professionalità adeguate, che in modo anonimo raccoglie le denunce di comportamenti non conformi. Il secondo elemento è che il tribunale federale ha già iniziato a lavorare. Ora, accertati i fatti, continueremo ad osservare la tempestività delle decisioni e ispirare la fiducia perché vengano denunciati e segnalati i fatti". Lo ha detto il ministro dello sport, Andrea Abodi, sul caso delle ginnaste, a 'Timeline' su Sky Tg24. "Quando si accende la luce su fatti così gravi, è evidente che si mette in moto un meccanismo di ripristino della fiducia. Parliamo, affrontiamo il tema, non so se sia il caso di fare una rivoluzione ma di non disattendere le aspettative dell'intero sistema sportivo. Lealtà, correttezza e probità, partiamo da qui", ha aggiunto Abodi, sottolineando di mettere alla prova il sistema interno prima di tutto.
"C'è anche una indagine aperta dalla Procura di Brescia. Prima di modificare l'assetto attuale, mettiamolo alla prova. Il problema va affrontato in maniera profonda, favorendo le testimonianze delle persone. Diamo il tempo al tribunale federale di esprimersi e vedremo in quanto tempo e che in che modo e vedremo le reazioni dei soggetti che saranno ascoltati. Il fenomeno può allargarsi ad altri sport? Io penso che questa esperienza con il lavoro che stiamo facendo, essendo tempestivi e giusti, darà coraggio anche ad altre realtà. Siamo pronti a stimolarle ed accoglierle per dare assistenza. Ho pensato anche di rendere terza la struttura di ascolto. Vorrei che tutti si sentissero liberi, trovare una formula che responsabilizzi anche le istituzioni. E' un intero sistema che deve responsabilizzarsi. Oltre ai meccanismi anche i limiti non possono essere superati, non c'è nessun risultato, nessuna medaglia, che può giustificare il superamento di certi limiti", ha concluso Abodi.