Iran, pugile condannato a morte: aveva partecipato alle proteste contro il regime

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Il ventisettenne era stato arrestato nel 2020 dopo aver preso parte ad alcune manifestazioni antigovernative. Ritenuto colpevole di reati come “incitamento alla distruzione e distruzione di determinati siti, tra i quali edifici statali”, il pugile è detenuto nel carcere a Mashhad. La denuncia di Amnesty Italia: “Processo gravemente irregolare”

Il pugile iraniano Mohammad Javad Vafaei Sani, 27 anni, è stato condannato a morte dopo essere stato arrestato nel marzo del 2020 per aver preso parte alle manifestazioni antigovernative contro l'aumento dei prezzi della benzina e l'abbattimento di un aereo ucraino. Lo conferma il suo avvocato Babak Paknia, spiegando che lo sportivo è stato condannato dal tribunale della Rivoluzione di Mashhad. E' stato riconosciuto colpevole di reati quali ''incitamento alla distruzione e distruzione di determinati siti, tra i quali edifici statali'', nel corso delle proteste del novembre 2019. Il suo legale ha annunciato che presenterà ricorso. Amnesty Italia ha denunciato che la condanna è stata emessa dopo un ''processo gravemente irregolare'' e ha chiesto al leader spirituale della Repubblica islamica dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, di annullare la condanna a morte. Il pugile è detenuto nel carcere di Vakilabad, a Mashhad, provincia del Khorasan Razavi.