Padel, Lebron e Galan vincono il Premier P1 di Milano. Ma dal 2024 si separeranno

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Michele Mastrogiacomo

I due fuoriclasse bissano il successo dello scorso anno dopo una finale di straordinaria intensità contro Di Nenno e Stupaczuk, bravissimi a tenere testa ai due vincitori durante tre ore di commovente battaglia. Una sorta di ultimo canto del cigno della coppia che dopo il Master di Barcellona si separeranno: con la loro accoppiata finirà anche un'era del padel, quella segnata dalla rivoluzione tattico tecnica che i due spagnoli hanno impresso a questo sport

MILANO PREMIER PADEL, I MIGLIORI COLPI DELLA FINALE

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Nel giubilo estatico di seimila spettatori urlanti domenica sera si è alzato forte al cielo di Milano l’inno sacro al padel, consacrato da una delle contese finali più memorabili degli ultimi anni. E come tutte le celebrazioni che si rispettino, a trionfare, al termine di tre ore di spettacolo punto a punto, sono stati i più forti e dominanti, i due ragazzi che negli ultimi tre anni hanno stravolto le gerarchie e le dinamiche tecnico-tattiche di questo sport, portando in campo una fisicità e un'aggressività mai vista prima ed elevando al massimo grado di spettacolarità ogni gesto tecnico, loro e di conseguenza dei propri rivali. Parliamo ovviamente di Juan Lebron e Alejandro Galan, i precursori di una rivoluzione che ha segnato indelebilmente l'epoca del padel moderno e che, purtroppo per molti, tra pochi giorni passerà definitivamente alla storia con la loro sofferta ma oramai praticamente certa separazione. Ma se per poter godere della massima gloria sportiva serve senz'altro determinazione e talento, bisogna anche avere dall'altra parte del campo (in questo caso della rete) dei rivali talmente forti da portarti all'estremo, costringendoti a superare costantemente i limiti che sino a quel momento non si credeva possibile oltrepassare. Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk sono stati esattamente questo per i due trionfatori spagnoli, rivali, più che degni, maestosi ed epici, capaci di controbattere colpo dopo colpo, seppur con le loro differenti caratteristiche tecniche e fisiche, le giocate di Lebron e Galan, di rimanere attaccati alla sfida con le unghie e la loro proverbiale “garra” argentina, ma anche di mettere sul tappeto dell’Allianz Cloud una qualità e una costanza che ha regalato una delle sfide più belle degli ultimi anni. Tre tie break in tre ore di puro delirio padelistico, tra attacchi forsennati, salvataggi estremi, giocate funamboliche, ciquite e dormiglione, contropareti dietro la schiena, pallonetti in blocco sotto le gambe, volée tagliatissime ma soprattutto tanti, tantissimi, smash in kick dalla linea del servizio, forse il punto massimo dell’estetica del gesto di questo sport. Tre tie break al termine dei quali Lebron e Galan si sono confermati padroni di Milano (l’anno scorso vinsero contro Bergamini e Ruiz dopo una finale sin troppo facile e diametralmente opposta a questa) e sono tornati a vincere un Premier P1 dopo quello di apertura di questa stagione a Doha, quando i problemi fisici non li avevano ancora debilitati.

Lebron e Galan padroni a Milano, ma ora quale futuro?

7-6, 6-7, 7-6 il punteggio finale, in una sorta di mantra doppiamente chiastico che ha conferito alla contesa una dimensione ancor più epica. Talmente tanto epica che, alla fine, parlare nel dettaglio di come e perché i due spagnoli abbiano avuto la meglio, raccontare e segnalare i 6 game (su 36) nei quali una delle due coppie ha strappato il servizio all’altra, evidenziare chi tra i quattro fenomeni nella gabbia abbia fatto più vincenti o errori, quali siano state le fasi (perché ci sono state) di calo di una o dell’altra coppia, appare totalmente superfluo e definitivamente sommerso dall’onda anomala che si è abbattuta su Milano. Perché la partita dell’Allianz è stata una sorta di fiume in piena, di tempestosa burrasca che ha scatenato solo puro godimento padelistico in chi ha avuto la fortuna di guardarla dal vivo e, soprattutto, si è decisa su dettagli infinitesimali, a volte anche troppo. Ma che, alla fine, come spesso accade e come si percepiva istintivamente dalle tribune, è stata vinta da chi aveva quel piccolissimo motivo in più per vincerla. Soprattutto un immenso Lebron, veramente straordinario per come ha tirato su il compagno Galan dopo un leggerissimo passaggio a vuoto sul finire del secondo set, che probabilmente voleva ottenere questo successo anche per tentare l’ultimo e quasi disperato tentativo di convincere Alejandro a tornare sulla decisione di separarsi a fine stagione. Più volte, sia nel corso della settimana che al termine della stessa finale, è stato chiesto ai due cosa ne sarebbe stato del loro futuro e praticamente in tutte le occasioni entrambi gli spagnoli hanno dribblato con successo la domanda, dando però così un'implicita conferma di quello che nell’ambiente oramai tutti sanno. La loro era finirà dopo il Master finale di Barcellona, che segnerà non solo il loro ultimo torneo insieme ma anche la conclusione del circuito del World Padel Tour, pronto a lasciare il campo al solo Premier Padel, quello dei soldi dello sceicco del Psg Al-Khelaifi (presente a Milano nonostante la recente rottura del crociato, guarda un po’ durante una partita di padel con Verratti), certamente più ricco e spettacolare e maggiormente strutturato sulle esigenze dei giocatori, dopo due anni di convivenza molto complicata. Ci perderà il padel, non dalla permanenza del solo circuito Premier ma dalla separazione della coppia numero 1, e ci perderanno certamente anche loro (due compagni liberi all’altezza in giro non ce ne sono), ma dopo l’inizio di anno terribilmente complicato dai problemi fisici di entrambi e il protrarsi delle incompatibilità caratteriali – Lebron è tutt’altro che un compagno facile da gestire – la decisione di Galan sembra irremovibile, nonostante, o forse come conferma, il lungo e commovente abbraccio al quale si sono lasciati andare i due dopo la vittoria dell’Allianz. Chi ci guadagnerà, invece, saranno proprio Stupa e Di Nenno, che almeno nei primi mesi potranno contendere ai fenomenali Coello e Tapia uno scettro che sembra destinato a passare saldo sulla loro testa. Sarà il grande tema della settimana di Barcellona, che dal 14 dicembre Sky vi trasmetterà come sempre in esclusiva, e il tempo per rimpiangerli e osannarli ulteriormente ce ne sarà eccome. Per il momento non resta che celebrarli, così forti e spavaldi come sono stati a Milano, ancora a combattere sul campo insieme e a far innamorare un pubblico che difficilmente dimenticherà la battaglia dell’Allianz. 

L'inteso e significativo abbraccio tra Lebron e Galan dopo la vittoria dell'Allianz