Boris Spassky è morto, addio alla leggenda degli scacchi dell'Unione Sovietica

lutto

Morto a 88 anni la leggenda degli scacchi dell'era sovietica, nato 88 anni fa a Leningrado, oggi San Pietroburgo: fu campione del mondo dal 1969 al 1972 e otto volte medaglia d'oro alle Olimpiadi. Indimenticabile quella che fu definita la 'sfida del secolo' contro l'americano Bobby Fischer

GUARDA TUTTI GLI HIGHLIGHTS DI SKY SPORT

La leggenda degli scacchi Boris Spassky è morto all’età di 88 anni. La notizia è stata comunicata dalla federazione russa degli scacchi. Nato a Leningrado, nell'allora Unione Sovietica, il 30 gennaio 1937, Spassky divenne il decimo campione del mondo ufficiale di scacchi nel 1969 e lo fu fino al 1972. Vinse anche otto volte la medaglia d'oro alle Olimpiadi degli scacchi. Resta nella storia la sfida di Reykjavik del 1972 per il titolo di campione del mondo, persa contro lo sfidande americano Bobby Fischer. Lo scontro fu considerato il 'match del secolo' anche per le implicazioni politiche legate alla Guerra Fredda tra Usa e Urss.

Spassky e la sfida Urss-Usa con Fischer

Insignito nel 1956 del titolo di Grande maestro, ovvero il riconoscimento più alto che possa essere attribuito ad un giocatore di scacchi dalla Federazione Internazionale degli Scacchi (Fide), Spassky mantenne il titolo per tre anni di seguito, fino a quando nel 1972 si confrontò e perse con Bobby Fischer, a Reykjavík, in Islanda. Fu uno scontro epico, andato avanti per quasi tre mesi, dall'11 luglio al 3 settembre di quell'anno. Spassky se ne tornò però a casa in disgrazia, poiché erano gli anni della Guerra Fredda e in molti avevano voluto dare a quell'incontro il significato di uno scontro tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Un ulteriore batosta gli arrivò quando nel 1974 Spasskij perse contro l'emergente Anatolij Karpov a Leningrado. Karpov, a sua volta insignito del titolo di Grande maestro, riconobbe pubblicamente che Spasskij era superiore, ma dopo una serie di magnifiche partite, Karpov incamerò abbastanza punti da far suo l'incontro, per poi diventare campione del mondo assoluto dal 1975 al 1985 e campione del mondo Fide dal 1993 al 1999. Ormai fuori dai grandi tornei Spasskij si stabilì quindi ne 1976 in Francia, dove  ottenne anche la cittadinanza francese, per poi rimanere nell'ombra fino al 1992, quando accettò di disputare in Jugoslavia una rivincita, non ufficiale, contro Bobby Fischer, che perse. Gli ultimi anni di Spassky sono stati poi segnati da problemi di salute, dopo il suo ritorno in Russia, di cui prese la nazionalità nel 2000 e dove subì due ictus, il primo nel 2006 e un altro nel 2010. "È scomparsa una grande personalità, generazioni di giocatori di scacchi hanno studiato e stanno studiando le sue partite e il suo lavoro. Questa è una grande perdita per il Paese", ha affermato il presidente della Federazione scacchistica russa Andrei Filatov, citato dalla Tass.

ALTRE NEWS