Dragas: "Il titolo italiano una sorpresa. Ma voglio essere tra le migliori"

Tara, in che lingua vogliamo fare questa intervista? "Italiano va benissimo". Spieghiamo il perché di questa domanda: tu sei di Udine, ma parli sette lingue. Da dove arriva tutta questa conoscenza? "Il fatto di avere i genitori stranieri mi ha aiutata tanto con le lingue, perché la mamma è slovena. Il papà invece è nato in Croazia, ma con genitori montenegrini: le lingue balcaniche mi vengono abbastanza naturali, le parlo da quando sono piccola. A casa parliamo in sloveno, tranne quando mio papà è un po' più arrabbiato, in quel caso parla in croato perché in sloveno le parole sono troppo tenere. Poi il russo, perché nella ginnastica è molto utile, fino a qualche anno fa principalmente si parlava russo e non inglese. Parlando tre lingue da quando sono piccola mi vengono abbastanza naturali tutte: ho imparato subito anche l'inglese e lo spagnolo, perché l'ho studiato per qualche anno a scuola e perché abbiamo delle ragazze cilene che vivono in casa nostra". Tua mamma insegna ginnastica, ma non è mai stata una ginnasta. "Sì, è vero. Ha sempre praticato basket e pallavolo. Ginnastica solo a livello base, per capire lo sport e poterlo insegnare alle bambine più piccole. Mia nonna era allenatrice e molto spesso la portava in palestra, ma più come aiutante che come ginnasta". Come si arriva a vincere un titolo italiano, anzi due, battendo una fuoriclasse come Sofia Raffaeli? "È stata un'emozione bellissima vincere il titolo italiano sia nelle clavette sia nel nastro. E quasi inaspettato. Perché Sofia è un grandissimo esempio per noi ginnaste, italiane e anche straniere. Fino a pochi anni fa la vedevo come un esempio, un obiettivo, un mito irraggiungibile. L'anno scorso lei ha fatto un errore al nastro, io con un esercizio abbastanza pulito sono riuscita a vincere il titolo nazionale, ma è stata anche una questione di fortuna. Quest'anno invece nelle gare internazionali mi sono avvicinata un po' di più, la vedevo come un obiettivo possibile, anche se poi il vero obiettivo non è vincere ma fare del mio meglio". Ci proiettiamo verso Milano e verso il Mondiale. Sarà una grande opportunità per misurarti con lei e con altre grandissime. Che cosa ti aspetti da questi due appuntamenti? "Io e Sofia ci stiamo allenando insieme a Desio già da qualche giorno. Staremo qui sicuramente fino a Milano e a Cluj-Napoca, poi torneremo qui anche prima del Mondiale. Lei per me è un grande stimolo. Per il momento non mi aspetto ancora dei risultati, non ho degli obiettivi ben precisi a livello di medaglie o numeri. Già agli Europei e anche in Coppa del Mondo ho dimostrato di poter essere al livello delle grandi ginnaste; spero solo di mantenere questo livello, di far vedere a tutti che ci sono anche io in quel gruppo e che punto ad arrivare sempre più in alto". Attrezzo preferito? "Va a periodi, al momento sono le clavette. Le composizioni in sé mi piacciono tutte e hanno tutte uno stile molto diverso: non riuscirei a paragonarle l'una con l'altra. Dipende da come mi vengono in quel momento". Lavorando e competendo con le migliori, che cosa ci dobbiamo aspettare da te, da qua al 2028? "Per me è fondamentale avere qualcuno con cui paragonarmi. Io e Sofia siamo in camera insieme, abbiamo tanto modo di parlarci e di confrontarci anche a livello emotivo e psicologico, oltre che a livello sportivo. Credo che più di tutto mi manchi la costanza, quel passo in più che hanno tutte le campionesse come Sofia. Sono fortunata ad averla al mio fianco, perché riesco a percepire ogni suo minimo dettaglio: cercare di imitarla al momento è una cosa importantissima per me". Se dovessi farti un augurio per i prossimi anni, in che lingua lo faresti? Quale sarebbe? "Mi viene un po' più naturale in italiano, perché vivendo in Italia è la lingua che parlo la maggior parte del tempo. Comunque, potrà sembrare scontato, ma l'augurio è di non mollare mai, perché è una cosa importantissima. Tante persone tendono a cedere al primo imprevisto, io sono determinatissima a non mollare mai".

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Dragas: "Il titolo italiano una sorpresa. Ma voglio essere tra le migliori"

Sara Cometti