Sofia Raffaeli: "Non inseguo le medaglie, voglio solo continuare a esprimere emozioni"

Sofia, come stai? Raccontaci il tuo anno post-olimpico: come è andato e come ti senti? “Sto rientrando in forma dopo le Olimpiadi. Il percorso è stato lungo, perché sono cambiate un po’ di cose. Il cambiamento più grande è stato l’arrivo del nuovo codice e i quattro esercizi nuovi. Durante l’anno abbiamo anche cercato di inserire delle nuove difficoltà, ma speravo di riuscire a sperimentare più cose nuove. Non è andata come speravo. Ma spero che l'anno prossimo, ricominciando da capo, riuscirò a portare qualcosa di nuovo in pedana. Ci stiamo preparando insieme a Tara per il Mondiale e insieme alla squadra, per ora stiamo lavorando sodo per raggiungere il nostro obiettivo”. Ora sarai impegnata a Milano, poi forse andrete in Romania e poi ci sarà sicuramente il Mondiale di Rio. Quale percorso ti immagini da qui ad agosto? “A breve termine, per Milano e per Cluj-Napoca, mi aspetto di perfezionare l'esercizio e di cercare di portarlo il più pulito possibile in gara. Proverò a portare a termine ogni attrezzo senza errori, ma soprattutto con tutte le cose che ho dentro. E poi per il Mondiale si proverà ad aumentare un po' la difficoltà, o quantomeno a sistemare quelle cosine che per Milano non faremo in tempo a sistemare avendo poco tempo a disposizione. Al Mondiale manca un mese, cercheremo di perfezionare tutto”. Una perfezionista come te e, soprattutto, un'atleta di alto livello come te, pensa solo all'esercizio in sé, a perfezionarlo dal punto di vista tecnico o pensa anche al risultato? E da questo punto di vista, tu che cosa ti aspetti come risultato? “In realtà, soprattutto quest'anno, non vado lì per il risultato. Cerco davvero di portare a termine una gara pulita e di uscire soddisfatta di quello che ho fatto in pedana. È iniziato un nuovo quadriennio, quindi è ancora tutto da sperimentare. Non c'è più Milena ma ho con me Tara e anche la squadra è totalmente cambiata. È proprio tutto nuovo intorno a noi. Voglio solo godermi il momento e cercare di entrare il più possibile in sincronia con loro, fare squadra e dare il massimo. Semplicemente questo”. Tu sei giovanissima ma hai già un palmarès incredibile, addirittura hai dato un nome ad un passaggio degli esercizi. A volte la gente si immagina che voi siate semplicemente delle esecutrici di routine imposte da altri, ma io penso che voi abbiate una testa molto ben pensante, che utilizzate molto bene durante tutto il giorno, perché rimanere concentrate per tutte le ore in cui voi vi allenate è complicatissimo. Quella testa pensante, in che modo ti aiuterà a prepararti da qui al 2028 inserendo delle novità e qualcosa che sia ‘Made in Sofia’? “Nel corso della mia carriera ho affrontato tanti cambiamenti, anche esterni. Ho iniziato ginnastica con Julieta Cantaluppi e fin da piccola ho imparato a essere determinata e a rimanere concentrata a prescindere da ciò che accade intorno. Sicuramente questo mi ha aiutato in molte situazioni, perché è facile perdere la concentrazione anche semplicemente per qualcosa che accade a casa o per l'umore. La cosa principale è rimanere concentrati e non perdere mai di vista l'obiettivo, anche nei giorni più difficili. Nella mia testa spero di avvicinarmi alla perfezione, ma non una perfezione che vedono gli altri, la mia personale. Sarò soddisfatta se finirò la mia carriera contenta, e sarà così se saprò di aver dato il massimo e che non potevo fare più di quello che ho fatto. Per il resto, come ho detto prima, vorrei portare cose nuove in pedana e raccontare nuove storie, esprimere nuove emozioni”. L'8 agosto 2024 ho assistito a una delle gare di ginnastica ritmica, dal mio punto di vista, più belle in assoluto. Hai eseguito degli esercizi in maniera praticamente perfetta. Tu sei andata a casa quella sera, in albergo, pensando che quella era la perfezione per te? “Abbastanza, per me la perfezione praticamente non esisterà mai. Però diciamo di sì. Per essere stata l'ultima gara dell'anno con quegli esercizi, per giunta la gara più importante, valida per la qualificazione olimpica, mi ha gratificato molto. Ma non solo a livello tecnico, mi è piaciuto come ho reagito io, come atleta. Sono entrata tranquilla ma pensando ad ogni aspetto della gara; cosa che il giorno dopo purtroppo non mi è riuscita molto bene. A parte i due errori, ero molto più agitata già al primo attrezzo e sicuramente questo non mi ha aiutato a dare il massimo. Anche quest'anno, nelle gare successive alle Olimpiadi, ho cercato sempre di concentrarmi sulla serenità mentale, soprattutto in gara. Quando si è serene, aperte e si ascolta, è molto più facile, sia per noi che anche per chi ci sta intorno”. Quanto ti manca Milena Baldassari? Tra voi si era creato un rapporto speciale? “Alle prime gare di quest'anno ho sofferto parecchio il fatto che lei non ci fosse più, perché oltre a essere una compagna e ad aiutarmi nei momenti difficili, sono state due le cose che mi hanno fatto soffrire di più: il fatto che lei non ci fosse e che io ancora speravo tornasse e non vederla in palestra tutti i giorni. Era un po' pesante, ci spronavano sempre a vicenda. Sono diventata la più grande in palestra e ci sono tutte piccoline ora, senza Milena non avevo più qualcuno da guardare come riferimento da raggiungere. Essendo diventata la più grande, dovevo dare l'esempio e non avere qualcuno di forte accanto non mi ha aiutato”. Adesso sei tu quella guardata dalle più giovani… “Avevo Milena accanto da quando avevo dieci anni ma forse non mi sono mai resa conto di quanto mi aiutasse la sua presenza. Quando è andata via ho detto: ‘Cavolo, quanto mi ha aiutato il fatto di avere qualcuno di più grande da seguire’. Ci aiutavamo a vicenda, secondo me è fondamentale per avere una preparazione ottima”. Te l'avevo chiesto la prima volta che ti ho incontrato, te lo richiedo ora: se tu dovessi motivare una giovane ad avvicinarsi alla ginnastica ritmica, in che modo lo faresti? “Direi a tutti, in generale, di fare sport, perché è fondamentale, ma la ginnastica in particolare è uno sport molto speciale, perché trasmette tantissime emozioni e riesci veramente a liberarti di tutto quel peso che hai dentro e trasmetterlo in pedana. Per me è uno degli sport più belli che si possa praticare, perché puoi esprimere ciò che desideri”.

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Sofia Raffaeli: "Non inseguo le medaglie, voglio solo continuare a esprimere emozioni"

Sara Cometti