La mezzofondista statunitense aveva 32 anni: a 22 le fu diagnosticato un raro tumore, ma fu la prima delle grandi battaglie da affontare. Non si arrese e tornò a gareggiare anche quando le fu detto che non poteva più essere operata. Dalla sua esperienza è nata "Brave Like Gabe", un'organizzazione benefica
Il mondo dello sport piange la mezzofondista statunitense Gabriele Grunewald, morta a 32 anni. Dieci anni fa la prima diagnosi di tumore, cui ha fatto seguito una lughissima battaglia durante la quale non si è mai arresa fino a tornare più volte a gareggiare. Negli ultimi giorni era invece stata sottoposta a cure palliative a Minneapolis. Grunewald, che aveva iniziato la carriera come il nome da nubile, Anderson, fu considerata subito un fenomeno dell'atletica a metà anni 2000. Nel 2009, all’età di 22 anni, le fu però diagnosticato un raro tumore alla ghiandola salivare. Dopo pesanti trattamenti, il ritorno alle gare: nel 2014 conquistò il titolo americano nei 3000 m. Nel 2016, un mese dopo aver affrontato 1500 e 5000 ai trials olimpici americani, apprese del nuovo carcinoma adenoidocistico. Pochi giorni prima del 31esimo compleanno disputò l'ultima gara nei 500 m ai campionati statunitensi. Nonostante il peggiorare delle consizioni, ha continuato a correre regolarmente grazie anche al supporto del marito Justin. Dalla sua esperienza è nata "Brave Like Gabe", un’organizzazione benefica il cui obiettivo è aiutare i malati di cancro attraverso l'attività sportiva.