Il mondo dell'atletica piange un vero e proprio simbolo di longevità. Ottaviani era recordman e grandissimo protagonista di record e titoli della sua categoria. Apprezzato dal presidente Mattarella e da Papa Francesco, il 104enne era "un esempio per gli atleti di ogni età", il ricordo del numero uno della Fidal Alfio Giomi
Uno straordinario esempio di longevità attiva, una vera e propria celebrità apprezzata da tutti. Il mondo dell’atletica piange Giuseppe Ottaviani che si è spento oggi a 104 anni a Sant’Ippolito (Pesaro e Urbino), dov’era nato il 20 maggio 1916. Il celebre atleta master è stato protagonista nelle ultime stagioni alle rassegne tricolori e internazionali facendo suoi titoli e primati mondiali della sua categoria. "L'atletica è gioia!": il motto che il popolare "Peppe" ha sempre portato avanti con entusiasmo e passione. Nel 2011 ha realizzato i suoi primi record mondiali M95 nel salto in lungo e nel triplo, mentre nel 2014 è diventato l'atleta italiano con il maggior numero di vittorie in un'unica manifestazione iridata (10 medaglie d'oro ai Mondiali master indoor di Budapest). Il portacolori del Gs Effebi Fossombrone è stato il primo italiano, nel 2016, a gareggiare nella categoria M100 in una rassegna nazionale, e il più applaudito agli Europei Master indoor di Ancona, raccontati anche in due documentari a lui dedicati.
Ospite di Mattarella e Papa Francesco
Poco prima di compiere i 100 anni, nel 2016, Ottaviani era anche salito sul palco del Festival di Sanremo: ospite nella serata inaugurale. L’anno scorso ha ricevuto il titolo di Commendatore al merito della Repubblica Italiana e, due anni prima, il presidente Sergio Mattarella lo aveva invitato al Quirinale apprezzando la sua vitalità da esempio. Sempre nel 2016 era stato ospite anche di Papa Francesco che si era a lungo complimentato con lui.
Atletica, Giomi: “Motivo di ispirazione per atleti di ogni età”
“L’atletica italiana saluta Peppe Ottaviani, una bella persona, sorridente, capace di essere motivo di ispirazione per gli atleti di ogni età – ha detto il presidente della Federazione Alfio Giomi -. La sua passione che lo ha portato a correre, saltare e divertirsi con l’atletica fino a oltre i cento anni, ci sarà sempre di insegnamento”