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Atletica, Tamberi e Tortu settimi nell'alto e nei 200 metri alla Diamond League di Doha

HIGHLIGHTS
©Ansa

Esordio stagionale nell'alto per Gimbo Tamberi e nei 200 metri per Filippo Tortu nella prima tappa della Diamond League. Settimo posto per entrambi nelle rispettive discipline, con il marchigiano che non va oltre i 2.20 m mentre il velocista delle Fiamme Gialle chiude in 20.41 correndo in prima corsia in un gara caratterizzata da un vento a favore (2.1 m/s sul rettilineo e leggermente contrario in curva). Primato personale per Nadia Battocletti nei 3000 m donne

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Esordio non brillantissimo per Gianmarco Tamberi non andato oltre a 2,20 metri a Doha nella prima tappa della Diamond League di atletica leggera. Il saltatore in alto azzurro, campione olimpico in carica, sulla pedana del 'Qatar Sports Club' della capitale dell'emirato, non è riuscito a trovare la concentrazione migliore anche perché il vento a raffica e la rincorsa dall'erba ha disturbato la sua azione ancora alla ricerca della forma migliore. 'Gimbo', dopo aver superato al secondo tentativo la misura d'entrata di 2,16, ha valicato i 2,20 al terzo per poi sbagliare tre volte a 2,24.

Gimbo: "Prendere schiaffi fa sempre bene"

Parole amare quelle del saltatore delle Fiamme Oro: "Prende schiaffi fa sempre bene, dare la colpa al vento sarebbe una scusa. Certo, le condizioni non hanno aiutato ma non è questo il problema. Ci sono problemi tecnici da risolvere, alti e bassi in allenamento e poca consapevolezza tecnica. Abbiamo iniziato le gare consci del fatto che non devo essere al top della forma in questo momento della stagione, ma questa performance è da cancellare e non andrà ripetuta a Birmingham il 21 maggio. Oggi non ho fatto salto in alto. Comunque non inficia minimamente il mio percorso verso i Mondiali di Eugene".

Tortu settimo nei 200 m con 20.41 

Debutto stagionale nei 200 metri per Filippo Tortu, che ha chiuso in 20"41, correndo nella prima corsia (la meno favorevole a causa della curva) nella tappa inaugurale della Diamond League, a Doha. Davanti volano gli americani Noah Lyles (19.72) e Fred Kerley (19.75), più indietro il trinidegno Jereem Richards (20.15) e il canadese oro olimpico Andre De Grasse (20.15). Prima di Tortu gli altri due canadesi Aaron Brown (20.18) e Jerome Blake (20.25). Tempi comunque non omologabili a causa del vento (+2.1 m/s). Per Tortu, reduce dall'amaro esordio nei 100 a Nairobi di sei giorni fa, una bella prova caratterizzata da una curva molto convincente.

Tortu: "Non è andata male. Sui 200 stiamo lavorando bene"

Il 23enne brianzolo delle Fiamme Gialle commenta così a caldo la sua prestazione: “Il campione del mondo Lyles ha fatto qualcosa di stratosferico, io l’ho visto troppo da dietro per i miei gusti, sapevo che non avrei avuto una corsia agevole ma ho comunque preferito venire a gareggiare contro atleti di livello mondiale. Ho fatto fatica a correre la prima parte, così facendo nei secondi cento metri ne avevo un po’ meno del solito. Ma non è andata male. Sui 200 stiamo lavorando bene e avrò l’occasione di dimostrarlo durante la stagione”.

Battocletti, personale nei 3000 con tanto rammarico per il vento contro

Nei 3000 donne, vinti dalla burundiana Francine Niyonsaba in 8'37"70 (miglior prestazione mondiale stagionale), undicesima l'italiana Nadia Battocletti con il nuovo primato personale di 8'50"66. Tanto vento in faccia nel rettilineo opposto, a favore invece nella retta principale: “C’erano circa 130 metri su 400 con vento contrario, è come correre contro un muro, condizioni difficilissime”, il suo rammarico dopo la gara. Nadia Battocletti rimane con le migliori fino alla campana dell’ultimo giro, quando comincia a scatenarsi la burundiana Francine Niyonsaba che poi con una maestosa volata (8:37.70, world lead) batterà la keniana due volte campionessa olimpica dei 1500 Faith Kipyegon (8:38.05), dopo passaggi a 2:56.21 al primo km e 5:53.32 al secondo mille in una gara senza lepri a dettare il ritmo. La 22enne trentina delle Fiamme Azzurre conduce una prova accorta, sempre coperta, in prima corsia e nella pancia del gruppo. Le manca qualcosa negli ultimi quattrocento metri, quando perde contatto dalle fuoriclassi, firmando comunque il primato personale all’aperto (undicesima in 8:50.66, precedente 8:54.91) ma superiore all’8:41.72 indoor corso in febbraio a Val-de-Reuil: “Venivo a Doha con altre ambizioni, anche perché 8:50 lo devo fare come passaggio per i 5000 metri - sottolinea l’azzurra, settima alle Olimpiadi - ma queste tappe di Diamond League aiutano tanto a crescere”. La prossima tra otto giorni, sabato 21 maggio a Birmingham nei 5000.