Il campione olimpico dell'alto aggiunge cinque centimetri alla misura del debutto di Doha: “C’è ancora tanto da lavorare - le parole di Gimbo - ma oggi qualcosina di migliore si è visto. Conterà vincere quando si indossa la maglia della Nazionale”
Cinque centimetri in più. Non ancora la misura che cerca, ma è un passo in avanti per Gianmarco Tamberi, sulla strada che porterà ai Mondiali di Eugene (in luglio) passando per il Golden Gala Pietro Mennea (9 giugno). A Birmingham il campione olimpico del salto in alto supera quota 2,25 al primo tentativo e poi sbaglia per tre volte a 2,28: chiude al secondo posto, nella seconda tappa della Wanda Diamond League, e dimostra comunque una crescita rispetto al debutto da 2,20 di otto giorni fa a Doha. Nel pomeriggio britannico, con temperatura a 18 gradi, non sbaglia a 2,14 e 2,18, lascia una ‘x’ a 2,22 e poi trova il miglior salto di giornata a 2,25. Tre centimetri più in su, l’azzurro delle Fiamme Oro abbozza soltanto il primo tentativo, passando sotto l’asticella, quindi sbaglia abbastanza nettamente il secondo e il terzo. La misura riesce invece al canadese Django Lovett che si aggiudica la gara, prima di tre errori a 2,31. Terzo posto per il polacco Norbert Kobielski (2,25 ma alla terza). Non meglio di 2,18 per i due medagliati dei Mondiali indoor Loic Gasch (Svizzera) e Hamish Kerr (Nuova Zelanda).
Gimbo: "Un altro allenamento in vista dei Mondiali"
“C’è ancora tanto da lavorare - le parole di Gimbo Tamberi - non posso dire di essere soddisfatto ma sicuramente è andata meglio che a Doha, dove c’era stato un debutto indegno. Oggi qualcosina di migliore si è visto, ma faccio fatica quando serve la zampata, avendo ancora confusione tecnica. Da sabato prossimo, a Trieste, è ora di cominciare a salire sopra 2,30. Questi sono tutti allenamenti in vista del Mondiale: se perdo qui, non significa che perderò a Eugene. Conta vincere quando si indossa la maglia della Nazionale”.
Nadia Battocletti ritirata
Oltre tremila metri con tutte le migliori, marcando da vicino le atlete etiopi Worku, Feysa e Seyaum. Poi il ritiro intorno ai 3600 metri. Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre) abbandona la gara dei 5000 che fin lì si era srotolata su ritmi meno sostenuti del previsto complice lo stop della pacer Sarah Billings ben prima dei tremila previsti. Tripletta etiope con Dawit Seyaum che ne ha più di tutte nel giro conclusivo (14:47.55 mondiale stagionale) davanti ad Hawi Feysa (14:48.94) e Fantu Worku (14:49.64).
Gaia Sabbatini nona negli 800 m
Nono posto negli 800 metri per Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) con 2:01.38, nella gara dominata dall’argento olimpico Keely Hodgkinson (Gran Bretagna, 1:58.63). L’azzurra, al debutto outdoor, viaggia nelle posizioni finali del gruppo e poi prova a farsi strada in prima corsia per recuperare posizioni nel rettilineo finale restando però chiusa: “Ho sbagliato la posizione - ammette - ma credo che come inizio di stagione non sia male, considerando che questi 800 sono soltanto una gara di passaggio verso i miei 1500. È tutta esperienza”. In generale, ne esce una gara meno esplosivo di quanto si potesse immaginare, con un’unica altra atleta sotto i due minuti (la francese Renelle Lamote 1:59.53) e con la giamaicana Natoya Goule terza in 2:00.13.
Nel lungo domina Mihambo
La campionessa di tutto Malaika Mihambo (Germania) decolla già oltre i sette metri nel lungo, al debutto stagionale all’aperto: con 7,09 (vento nullo) al quarto turno timbra la migliore prestazione mondiale del 2022 e poi supera di nuovo la linea dell’eccellenza con un 7,06 ventoso (+3.0) all’ultimo salto. La tedesca oro olimpico, mondiale ed europeo in carica sarà tra le star del Golden Gala Pietro Mennea sulla pedana dello stadio Olimpico, come pure la seconda classificata di Birmingham, l’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk (6.66/+0.8).
Due false nei 100
È una gara ad eliminazione quella dei 100 metri. La prima ‘vittima’ è l’americano Trayvon Bromell, la seconda il britannico Zharnel Hughes, entrambi usciti dai blocchi in ampio anticipo. Al terzo start è tutto regolare ma i riscontri non sono esaltanti: il canadese Aaron Brown 10.13 (-0.2), il giamaicano Yohan Blake 10.18, poi gli altri canadesi Jerome Blake (10.20) e Andre De Grasse (10.24). Non si esagera nemmeno nei 100 al femminile: la britannica campionessa d’Europa Dina Asher-Smith si esprime in 11.11 (-0.1) precedendo la giamaicana bronzo olimpico Shericka Jackson (11.12) e l’altra sprinter di casa Daryll Neita (11.14).
Exploit di Ceh nel disco
Il miglior risultato di giornata arriva dal disco, in cui si registra il record della Diamond League: lo sloveno Kristjan Ceh, classe 1999, lancia a 71.27 m, decima prestazione di sempre in questa disciplina.