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Atletica, Tamberi e Barshim ancora insieme: "Il nostro oro olimpico ex aequo resta unico"

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I due ori olimpici ex aequo del salto in alto a Tokyo 2020 di nuovo insieme, protagonisti sul palco del Festival dello Sport di Trento. ‘Gimbo’: "Grazie a Mutaz sono tornato a volare”. Il campione del Qatar: “L’oro con Tamberi è unico, brillerà per sempre”

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Insieme, di nuovo: Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim. Stavolta non per una gara di salto in alto ma al Festival dello Sport di Trento. I due ori ex aequo del salto in alto di Tokyo 2020 hanno raccontato la loro vittoria olimpica e non solo, scherzando e dimostrando ancora una volta complicità e amicizia. "Grazie a Mutaz sono tornato a volare -ha detto 'Gimbo'- Se me lo avessero detto prima non avrei detto sì, di condividere l'oro, ma in quella situazione quando mi chiesero di farlo con lui, visto tutto quello che avevamo vissuto non ci ho pensato un attimo".

Tamberi: "A Barshim dicevo che è un supereroe"

"Io e Barshim ci siamo conosciuti nel 2010 e lui era già una stella -ha continuato Tamberi- Gli dicevo che era un supereroe. Grazie a lui sono tornato dopo l'infortunio nel 2016 che mi ha impedito di partecipare ai Giochi di Rio, cosa che per me rimarrà sempre una cicatrice, e anche Mutaz mi ha aiutato a superare quel momento. Mi disse che potevo tornare a volare, e di farlo per me stesso e non per gli altri".  

Barshim: “L’oro con Tamberi unico, brillerà per sempre”

"Penso che l'oro ex aequo con 'Gimbo' a Tokyo sia uno di quei momenti che durerà per sempre nella storia dello sport, perché non si tratta solo di due ragazzi che condividono una vittoria, ma la storia che c'è dietro è davvero una storia genuina". Parola di Mutaz Barshim, campione olimpico qatariota alle Olimpiadi in Giappone insieme all'azzurro Gianmarco Tamberi suo amico e compagno d'allenamenti. "E' come se quello che abbiamo passato non riguardasse solo quel momento a Tokyo. Abbiamo passato tanto tempo insieme per la nostra carriera e dopo infortuni così gravi ci sembrava quasi impossibile tornare a fare quello che facevamo, anche solo essere in grado di camminare e allenarsi di nuovo. Abbiamo avuto tanti alti e bassi e troppe visite dal medico. Poi è arrivato il Covid e sembrava che i nostri sogni si fossero infranti. Quindi non si tratta solo di condivisione, ma anche della storia che ne deriva. Ecco perché  credo che questo momento vivrà per sempre. Ed è un momento unico che non può essere ripetuto. E brillerà e basta".