Il 28enne pesista originario della California e naturalizzato italiano ha patteggiato 18 mesi di squalifica dopo la vicenda dei tre controlli antidoping saltati: lo stop, già iniziato lo scorso febbraio, durerà fino al 27 agosto 2024. Per l'azzurro nessuna possibilità, dunque, di partecipare alle Olimpiadi di Parigi della prossima estate
Diciotto mesi di squalifica al lanciatore di peso Nick Ponzio. L'azzurro ai Giochi di Tokyo, ai Mondiali in Oregon e agli Europei di Monaco (dove si è classificato quarto) ha patteggiato, trovando l'accordo sulla durata della pena sottoscritto dalla Procura Nazionale Antidoping (PNA) e dalla WADA, l'agenzia mondiale antidoping. Lo ha reso noto la Fidal sul proprio sito, specificando che "al Sig. Nicholas James Ponzio, tesserato Fidal, è applicata la sanzione di mesi 18 (diciotto) di squalifica per la violazione dell'art. 2.4 del CSA, con decorrenza della sanzione dal 28.02.2023 e scadenza al 27.08.2024 incluso. Ai sensi dell'art. 11.10 Csa, tutti i risultati sportivi ottenuti dall'Atleta a far data dal 28.02.2023 - continua la nota - sono invalidati con tutte le relative conseguenze, inclusa perdita di medaglie, punti e premi". Ponzio che nel frattempo, in attesa della decisione della WADA, era stato già fermato un anno lo scorso maggio. La squalifica sarebbe finita il prossimo aprile ma, dopo il patteggiamento odierno, durerà fino al 27 agosto 2024. Nessuna possibilità, dunque, per il 28enne pesista originario di San Diego e naturalizzato italiano di partecipare ai Giochi di Parigi in programma dal 26 luglio all'11 agosto del prossimo anno.
Il motivo della squalifica
La vicenda che ha portato alla squalifica di 18 mesi è quella relativa ai tre controlli a sorpresa in cui non è stato rintracciabile dagli addetti. Ponzio, che in carriera ha vinto due titoli italiani ed è primatista nazionale indoor con 21.61, aveva precisato di averli saltati "non per colpa mia", spiegando che "la app del mio smartphone era andata in tilt e non ho ricevuto le notifiche della convocazione".