Ad Austin l'americano numero uno del mondo ha vinto il suo terzo torneo consecutivo, il quarto del circuito WGC in carriera, diventando il naturale favorito per l'Augusta Masters
Stiamo vivendo in tutto e per tutto nell'era di Dustin Johnson e il Dell Technologies Match Play finito domenica ne è stato soltanto una conferma. Per il campione americano è stata la terza vittoria di fila nei tornei di quest'anno, unita al fatto di essere il primo nella storia a vincere tutti e quattro i WGC. Johnson adesso ha 15 vittorie in carriera, di cui 6 ottenute dopo la conquista del primo major, cioè gli ultimi U.S. Open a Oakmont. E all'Austin Country Club Johnson ha vinto in 46 delle 112 buche giocate... In Texas ha battuto in finale (stiamo parlando di Match Play) il giovane spagnolo Jon Rahm, uno che fra poco vincerà i grandi tornei, per una questione di dettagli ed in ogni caso per un solo colpo. Di sicuro è impressionante la sua freddezza attuale, in un mondo dove si fa in fretta ad andare fuori di testa. Lui stesso ha vissuto momenti difficili, in cui quasi voleva abbandonare il golf, ma adesso a 33 anni si ritrova ad essere il grande, per non dire l'unico, favorito dell'Augusta Masters che inizia settimana prossima. Non è popolarissimo e sinceramente non si capisce perché, visto che al di sotto del livello Tiger-Palmer-Nicklaus non è che il golf abbia mai prodotto miti trasversali e internazionali. Di certo ha il miglior drive del circuito e una regolarità che nessuno può vantare. Una forza che, come spesso avviene, nasce dalla sofferenza del passato: nel 2014, quindi, non mille anni fa, Johnson si fece da parte per risolvere i suoi problemi personali, non slegati dall'uso di cocaina (infatti la vicenda fu controversa, anche se tecnicamente non è mai stato squalificato dalla PGA). E adesso è il numero 1 del mondo.