L'Open d'Italia conferma: il golf è un gran bel virus. Anche per l'interista Borja Valero...

Golf

Michele Gallerani

Se anche l'interista Borja Valero, a due soli giorni dal derby, prima dell'allenamento pomeridiano passa la mattinata come un normale appassionato tra il pubblico per seguire i migliori giocatori del mondo, un motivo ci sarà. E non è solo l’amicizia con gli spagnoli Sergio Garcia e Jon Rahm

OPEN ITALIA, I RISULTATI DELLA SECONDA GIORNATA

Tutto il torneo in diretta esclusiva su Sky

Il golf, uno stile di vita, una passione. Come un virus benigno, che entra nelle vene e per il quale non esiste la cura. Impossibile estirparlo. Chi non lo ha mai testato, a volte, definisce questo incredibile trasporto con cui vive  chiunque lo pratichi, una mania incomprensibile. Eppure questo è un problema che solo coloro che non hanno mai fatto un test con bastoni e ferri continuano ad avere. Gli altri non ne possono più fare a meno. Per capire tutto ciò basta guardare il video che trovate in questa pagina.

Il golf è uno spettacolo talmente straordinario che non può essere ignorato, nemmeno quando si è un calciatore professionista e dopo due giorni si gioca il derby, una delle due partite che, per i tifosi, è considerata la più importante della stagione… l’altra è il derby di ritorno.

Se anche Borja Valero, cervello del gioco dell’Inter, nella settimana di Inter-Milan, anzi, a due soli giorni dalla partita, prima di viaggiare verso la Pinetina per l’allenamento pomeridiano, passa la mattinata confuso, come un normale appassionato, tra il pubblico (peraltro mai così numeroso in una seconda giornata di un Open d’Italia), per seguire i migliori giocatori del mondo, un motivo ci sarà e non è solo l’amicizia con gli spagnoli Sergio Garcia e Jon Rahm.

La magia del golf, lo spirit of the game, che molti non comprendono è proprio tutto questo.
Un grande campione  che trova il tempo e il modo per mimetizzarsi tra la folla, sicuro che nessuno lo assalirà per selfie e autografi o, ancora peggio, lo possa apostrofare con qualche sfottò. Perché il golf azzera tutte le differenze, di qualsiasi genere e tipo, e mette tutti sullo stesso piano, perché non si compete mai contro un avversario, ma l’unico contro cui combattere è il campo, per abbassare  il numero di colpi con cui chiudere un giro di 18 buche, pensando solo al miglioramento di sé stessi.
Ecco perché anche Borja Valero estrae il telefono dalla tasca e con, l’indifferenza del tifoso qualunque, filma il secondo colpo di Tommy Fleetwood alla 16, una delle buche più difficili del campo del Golf Club Milano.

Borja Valero è un numero 1 del calcio, Fleetwood è il numero 1 della  Race to Dubai, l’ordine di merito dell’European Tour e tutto ciò fa di loro due esempi da seguire, cercare di imitare e copiare, per capacità tecniche, stile e comportamento.

E adesso, sotto con il prossimo video: che di certo sarà quello per analizzare le tattiche con cui cercare di sconfiggere il Milan, ma intanto nello smartphone di un grande professionista del calcio c’è il video di un grande golfista che effettua un colpo straordinario (per la cronaca con quel ferro al green, Fleetwood si è dato la possibilità di andare a “puttare” per imbucare il secondo di 3 birdie consecutivi), perché su un campo da golf, come del resto sul campo di ogni disciplina sportiva si impara una cosa: che non si smette mai di imparare.