L'erede di Tiger Woods si è rivelato: Rory McIlroy vince l'Augusta Masters

Un putt alla 18 alla prima buca di spareggio del Masters che vuol dire tutto. Un bivio. Il classico sliding doors che può cambiarti la vita. Quel putt imbucato di Rory McIlroy è un messaggio forte che indica la strada: credere nei sogni è possibile. Lui ci ha creduto. Li ha inseguiti nonostante tutto. Nonostante le lacrime, le sconfitte da cui è difficile rialzarsi ma la resilienza, la passione per ciò cui si dedica la vita può fare la differenza. Il Career Grand Slam è completato. McIlroy entra nel club esclusivo dei giocatori che nella storia del golf sono riusciti a vincere in carriera tutti e quattro i major. Prima di lui, 25 anni fa, una leggenda come Tiger Woods: “È un sogno che diventa realtà, l’ho sempre desiderato e l’ho detto anche durante la premiazione. Guardare Tiger vincere la giacca verde nel 1997 ha ispirato me e molte generazioni ad emulare quello che ha fatto lui” racconta un commosso Rory in conferenza stampa. Poi il ringraziamento alla famiglia, ai suoi genitori che sono stati un punto di riferimento e che lo hanno sostenuto ed aiutato fin dal primo momento. Nel 2011 la vittoria nel primo major, lo Us Open. Poi il Pga Championship nel 2012. Nel 2014 arriva la claret jug all’Open Championship. Nel 2025, dopo due vittorie importanti a Pebble Beach ed al The Players ecco il trionfo al Masters per completare il Career Grand Slam. Nel tennis lo hanno raggiunto icone come Roger Federer, Rafa Nadal ed Andre Agassi. Nel golf Rory con Tiger Woods dopo Jack Nicklaus, Gary Player, Ben Hogan e Gee Sarazen. Il primo europeo a riuscire in questa impresa, che fa un gran bene al golf in generale e che dimostra e ribadisce la completezza di un atleta. Un Rory maturo, paziente, più calmo, è riuscito all’undicesimo tentativo a compiere il capolavoro da quella prima volta in cui ha camminato sui green dell’Augusta National con la faccia da bambino e i riccioli lunghi nel 2009. Un’impresa titanica sulle ultime 18 buche costellate di errori e colpi di genio. Dal doppio bogey della 1, il terzo colpo in acqua alla 13 e poi un secondo colpo capolavoro alla 15 che rivedremo per anni. Alla buca finale segna un bogey che ferma lo scorso sul -11 e che lo trascina inevitabilmente alla prima buca di playoff con l’inglese, l’amico, dentro e fuori dal campo, Justin Rose. Ma il destino si compie, quel putt per il birdie gli regala la Giacca Verde in una domenica di un major in cui, forse, per la prima volta non risuona quel silenzio assordante dell’assenza di Tiger Woods perché il suo erede si è rivelato. Un Rory che, nascondendo l’emozione, aggiunge sorridendo in conferenza stampa: “Vorrei fare una domanda a me stesso. Di cosa vogliamo parlare l’anno prossimo?”. L’anno prossimo si parlerà ancora della tua impresa Rory. Un capolavoro che entra di diritto nella storia dello sport come tutti quei colpi e quelle emozioni che ci ha regalato in una domenica unica. E non è detto che, dopo quello che si è concretizzato nella settimana del Masters, tu non possa vincerne altri cinque o sei di major nella tua carriera. 15-18 appuntamento a Quail Hollow per il Pga Championship, sempre in diretta ed in esclusiva su SkySportGolf.

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