L'Italia in vasca corta, il bilancio del Mondiale

Nuoto

Lia Capizzi

A Windsor, in Canada, sono terminati i mondiali di nuoto in vasca corta. 7 le medaglie della spedizione azzurra, tra le quali spicca l'oro della Pellegrini nei suoi 200 sl. Un bilancio complessivo che migliora quello dell'edizione di Doha del 2014

7 MEDAGLIE, MEGLIO DI DOHA
La spedizione azzurra chiude con un bottino migliore di quello di due anni fa a Doha quando le medaglie furono sei (1-2-3). Dalla vasca corta del WFCU Center di Windsor gli azzurri tornano a casa con sette medaglie: l'oro di una storica Pellegrini, quattro argenti (l'unico individuale è della Di Pietro) e due bronzi. Quello di Fabio Scozzoli nei 100 rana fa particolarmente piacere, un campione ritrovato di cui il nuovo azzurro aveva nostalgia.

GREG, SCONFITTA INDOLORE
Il duello tra Paltrinieri e il "discusso"  Tae-Hwan Park nei 1500 sl dura fino a 1300 metri quando Gregorio capisce che non può reggere il ritmo del suo avversario sudcoreano e lo vede allungare le bracciate fino alla medaglia d'oro (14'15"51). "Discusso" perchè Park è tornato quest'anno dopo una squalifica di 18 mesi per doping (testosterone), ha partecipato alle Olimpiadi solo dopo aver vinto il ricorso al TAS di Losanna, qui a Windsor ha vinto i 200sl, i 400sl e appunto i 1500. Senza contare che 10 minuti dopo questa gara torna in acqua per la finale dei 100sl nuotando in 47"09 (...dopo un 1500sl ?). Ce n'è abbastanza per avere dubbi grandi come una casa, ma senza prove le chiacchiere stanno a zero. Del resto l'unico che non vuole parlare di doping è lo stesso Paltrinieri, non lo faceva nemmeno con Sun Yang, la classe non è acqua. "I discorsi sul doping non mi interessano, io devo pensare a me stesso", ha detto al termine della gara dei 1500. "Onore a Park Tae-Hwan perchè comunque ho perso contro un campione olimpico che è arrivato qui in gran forma. In questo momento non sono brillante, a metà percorso ero completamente cotto. Resta la soddisfazione di un argento mondiale che sarà il mio punto di partenza per la nuova stagione in vasca lunga".

DA GENNAIO TESTA BASSA E PEDALARE
Il problema, se possiamo chiamarlo problema, è che Paltrinieri ci ha abituato troppo bene. Del resto non si vince un oro olimpico a caso. Proprio per smaltire le tossine della lunga stagione olimpica, Gregorio ha ripreso ad allenarsi senza i soliti carichi di lavoro, con una preparazione diversificata, inutile spingere subito sull'acceleratore quando il vero obiettivo è fissato per il prossimo luglio, ai Mondiali a Budapest. Quest'argento è una sconfitta, sì, ma indolore per un fuoriclasse del suo calibro. E con il nuovo anno si volta pagina: "Era giusto lasciare ai ragazzi tre mesi di allenamenti senza esagerare dopo le Olimpiadi", ha spiegato l'allenatore Stefano Morini, "Dal 2 gennaio torneremo in acqua come sappiamo fare, testa bassa e pedalare per dirla alla maniera dei vecchi ciclisti". Il discorso vale anche per il "gemello diverso" Gabriele Detti, reduce da un Mondiale in vasca corta a secco di medaglie (ottavo posto nei 1500 sl).

LA PICCOLA SILVIA DIVENTA GRANDE
Ha tutto un'altro sapore, invece, l'argento di Silvia Di Pietro, alla sua prima medaglia mondiale individuale. A distanza di 90 minuti migliora per due volte il record italiano che le apparteneva e diventa la prima azzurra della storia a scendere sotto il muro dei 24 secondi, con un fantastico 23"90. Una soddisfazione enorme per la 23enne romana tesserata per l'Aniene, scricciolo in altezza (1,68 m) ma dal carattere d'acciaio. E' il frutto del tanto lavoro svolto sotto la guida del coach Mirko Nozzolillo, allenatore anche di Erika Ferraioli, arrivata quinta nella stessa gara (24"04 primato personale).

UN MONDIALE MOLTO FEMMINILE
Del resto le stesse Di Pietro e Ferraioli sono da anni due delle pedine fondamentali nelle staffette veloci. Nell'ultima gara di questi Mondiali, insieme a Federica Pellegrini, conquistano la medaglia di bronzo nella 4x50 sl, con Aglaia Pezzato in terza frazione. "Non avevamo mai raggiunto 3 medaglie femminili tutte per noi", commenta la Pellegrini ricordando gli argenti conquistati nei giorni precedenti nella 4x100sl e nella 4x50 mista. E' la giusta copertina di un Mondiale molto al femminile per l'Italnuoto.