Mondiali Nuoto, argento Sanzullo 5Km. Tuffi, bronzo della Bertocchi

Nuoto

Lia Capizzi

Mario Sanzullo, primo medagliato della spedizione azzurra a Budapest (foto @FINOfficial_)

L'azzurro conquista il secondo posto nella 5 km in acque libere ai mondiali di Budapest. "E' l'argento della sofferenza". Dal trampolino 1 metro il capolavoro di Elena Bertocchi: un bronzo inaspettato per la nuova Italia del post Cagnotto  

Le acque limpide ma insidiose del lago Balaton regalano subito un argento all'Italia. Merito del 24enne napoletano Mario Sanzullo capace di conquistare l’argento nella 5 Km di acque libere dietro al vincitore, il francese Marc-Antoine Olivier, bronzo al britannico Timothy Shuttleworth. Gara bellissima e coinvolgente, ritmi molto alti e pure tante sgomitate, come nella tradizione del fondo. La coppia francese Fontaine e Olivier prova a prendere il largo dopo il secondo giro di boa di virata, Sanzullo nuota d'astuzia, li tiene sempre d'occhio e all'ultimo chilometro scatta per una rimonta imperiosa. Una notevole prova di grinta che vale il titolo di vicecampione mondiale. Dopo l’ottavo posto ai Mondiali di Kazan 2015 e il bronzo alle Universiadi di Guanjiu, è il primo risultato di grande prestigio per il poliziotto delle Fiamme Oro che dal 2015 si è trasferito a Roma apposta per farsi allenare dal tecnico Emanuele Sacchi, considerato un guru del nuoto di fondo. Prima di salire sul podio Mario si commuove, il titolo lo fa direttamente lui: "E' l'argento della sofferenza", con gli occhi lucidi ricorda gli ultimi 2 anni di lavoro quotidiano nella piscina dell'Aniene con Ruffini e Vanelli compagni di allenamento, a spronarsi l'un con l'altro. Sesto posto per l’altro azzurro Andrea Manzi, al suo debutto mondiale. La conferma che la scuola italiana del nuoto di fondo può dare lezioni a tutto il mondo. La prima soddisfazione in terra ungherese per la nazionale guidata dal CT Massimo Giuliani. E non è mica finita, aspettando le altre gare, le punte di diamante Rachele Bruni e Simone Ruffini, senza dimenticare una ritrovata (grazie anche lei a Sacchi) Martina Grimaldi.

Il colpaccio di Elena

Se il nuoto di fondo è una garanzia, alzi la mano chi avrebbe mai ipotizzato una medaglia mondiale nei tuffi femminili, a maggior ragione dopo il ritiro della fuoriclasse Tania Cagnotto. Ci ha pensato Elena Bertocchi a smentire tutti. La milanese ha conquistato il bronzo dal trampolino 1 metro. Sul gradino più alto del podio sale meritatamente l’australiana Maddison Keeney (314.95), argento per la russa Nadezhda Bazhina (304.70). La 22enne azzurra, allieva di Dario Scola, inizia con la marcia giusta e con il secondo tuffo, il doppio e mezzo avanti pagato 62.40 punti, manda un chiaro messaggio alle rivali: dovete fare i conti con me. La finale diventa una guerra di nervi, la russa Bazhina è stata troppe volte beffata da Tania Cagnotto in passato, questa volta non ci sta. Accade l’imponderabile, anche le fuoriclassi cinesi sbagliano: Yiwen Chen commette un errore madonale al penultimo tuffo, il suo salto mortale e mezzo rovesciato è un flop (49.20). E’ il segnale che Elena può puntare a qualcosa di importante e storico. La Bertocchi resta calma e si tuffa dal trampolino per l'ultima volta con la solidità mentale di una veterana. Spettacolare il suo uno e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo (62.40). Totale 246,40 punti, è podio mondiale. Roba da non crederci. Ha saputo aspettare il suo turno, negli anni precedenti era chiusa dalla classe della Cagnotto o da Francesca Dallapè. Ci ha comunque sempre creduto e si è fatta trovare pronta nell’occasione più importante. Il bronzo del colpaccio, brava Elena.