Manuel Bortuzzo: "Che emozione i nuotatori che tifano per me, ora mi ispiro a Bebe Vio"

Nuoto

Manuel Bortuzzo colpito per errore da un colpo di pistola ha raccontato al "Corriere della Sera" le sue sensazioni e la sua voglia di ricominciare: "La mia vita completamente diversa, ma sarò più forte di prima"

Manuel Bortuzzo non si arrende: nonostante uno sbaglio di persona, costatogli l’utilizzo delle gambe per il resto della sua vita, la giovane promessa del nuoto italiano non sembra mostrare segni di cedimento, grazie anche alla vicinanza e all’affetto che tutta l’Italia gli sta dimostrando e lo ha confermato in un'intervista al "Corriere della Sera" oggi in edicola. “Fino a oggi non mi rendevo perfettamente conto di tutto quello che è successo, ora ho ripreso finalmente il telefono e sto vedendo che cosa si sta scatenando. Le ragazze che indossano le magliette con il mio volto, gli striscioni con il mio nome, la M sulle spalle di tanti… Gente che non mi ha mai conosciuto personalmente ma che mi scrive 'ti voglio bene' e mi dice che sono diventato un punto di riferimento. Mi sono chiesto come sia possibile che ci sia tutto questo, che sia nato questo spirito di famiglia. So solo che è bello, davvero bello“, le parole di Manuel. Accanto a lui ci sono il papà Franco e il presidente della Federnuoto Paolo Barelli. Proprio quest’ultimo interviene per sostenere ancora il ragazzo, come ha fatto tutti questi giorni: "Devi sapere che, in questo casino, combatteremo insieme. Adesso hai vicino una squadra di padri e madri, fratelli e sorelle, che ti staranno accanto sempre e non ti lasceranno mai». Poi Manuel cerca di ricordare cosa è successo quelle maledetta notte nella periferia di Roma: "Ricordo tutto di quella scena, almeno fino a quando ho avvertito il dolore. Non conosco i due che mi hanno sparato. Solo dopo, quando mi sono risvegliato in ospedale, mi hanno raccontato che fanno parte di una gang, che ci sono di mezzo pugili e malavita, la mafia. La verità? Non me ne importa proprio niente, adesso devo pensare ad andare avanti per la mia strada".

L’esempio di Bebe Vio

Bortuzzo, dal suo letto in terapia intensiva racconta: "Sono sempre stato appassionato di nuoto. Non mi ricordo davvero quando è iniziata”. “Forse ho capito che faceva davvero per me guardando mia sorella Michelle che già andava in piscina - prosegue - E da allora non mi sono più fermato". Quando gli viene chiesto se ci sia un campione a cui si ispira, risponde: "Non so perché, ma in questi giorni la prima persona che mi è venuta in mente è stata Bebe Vio...". Quella Bebe Vio, esempio di determinazione e modello per molti, che Manuel cercherà di emulare per andare avanti, nonostante tutto.