In Ungheria i campioni d’Italia vanno a caccia della nona vittoria consecutiva e della aritmetica qualificazione alle Final Eight di Hannover
Altri tre punti per mettersi in tasca la certezza aritmetica della qualificazione per le Final Eight di Hannover ma, anche o soprattutto, per continuare ad allenare la testa. Questa è la partita giusta al momento giusto. In quel momento della stagione dove tutto sta funzionando bene, anzi benissimo e che potrebbe far pensare che da qui a giugno, la strada verso i traguardi del campionato e, soprattutto, della Champions League, sia una discesa di velluto. “Ed è l’errore che non dobbiamo fare” continua, saggiamente, a ripetere Ratko Rudic.
La Pro Recco sa bene di essere forte, la più forte del girone e le otto vittorie consecutive finora conquistate (con il miglior attacco e la seconda difesa) lo raccontano con precisione; così come il ricordo della vittoria nella partita d’andata finita 17-7 con, addirittura un 14-2 alla fine del terzo tempo, è un altro segno che il divario con l’avversario di questo turno è davvero enorme ma… Ma l’Eger, rilanciata dal doppio successo con la Stella Rossa di Belgrado, adesso è quinto in classifica, con un solo punto di svantaggio dai cugini ed eterni rivali del Ferencvaros e, allora, questa contro i campioni d’Italia, diventa la partita della vita.
Provare a vincerla gli consentirebbe di restare in scia allo stesso Ferencvaros (che, si presume, avrà vita facile con la Stella Rossa) e poi, nella volata di primavera, giocarsi il tutto per tutto per prendersi uno dei quattro pass per la Final Eight di Hannover. Difficile, certo. Forse impossibile contro l’armata biancoceleste ma immaginare che la piscina di questa città nel nord dell’Ungheria, a circa 150 km da Budapest, possa presentarsi caldissima è un esercizio quasi elementare.
L’Eger metterà in acqua questo tipo di motivazione ma anche due tra i giocatori più prolifici di questa edizione di Champions League: il serbo Rasovic ed il greco Vlachopoulos ex Posillipo che, con 18 gol a testa, contendono la corona di capocannoniere a Pietro Figlioli del Brescia che ne ha segnati 20. Tipi a cui prestare sempre massima attenzione.
Insomma, un bel test per i ragazzi di Rudic che poi potranno lanciarsi verso le finali di Coppa Italia (dall’8 al 10 a Bari e si va caccia del 14esimo trofeo) e poi verso la partita con il Barceloneta che, nell’ambito del programma itinerante fortemente voluto dal presidente Felugo, lì porterà a Torino venerdì 15 marzo. E’ il momento giusto per dirlo a tutti, di essere la più forte.