Dodicesima vittoria consecutiva per i campioni d’Italia che passano anche sulla piscina del Ferencvaros col punteggio di 13-7. Ottimo esordio per Dobud, tornato in acqua dopo quattro anni di squalifica
FERENCVAROS-PRO RECCO 7-13 (4-4, 1-5, 0-1, 2-3)
Impressionante. Scavando in fondo al dizionario degli aggettivi superlativi, già tutti utilizzati, questo è quello che aiuta a fotografare la partita della Pro Recco alla “Komjadi” di Budapest, chiusa con sei gol di vantaggio ma dopo essere andata sotto 1-4 a 2’28” dalla fine del primo tempo (mai avuto un passivo del genere in tutto questo suo cammino europeo) e poi, però, con un parziale di 9-1 tra la fine dello stesso primo tempo e la metà del terzo che ha clamorosamente rovesciato la storia della sua serata in Ungheria.
Impressionante la forza mentale, ancor prima che tecnica e fisica, di un gruppo che va sotto quasi sorpresa o forse distratta in apertura e poi decide di mettersi a giocare alla sua maniera. E, alla sua maniera, non ce n’è per nessuno. Neanche per il Ferencavaros, squadra che rifornisce in abbondanza la nazionale di quel paese, fresca vincitrice della Coppa Europa, quarta forza del girone e possibile protagonista alle Final Eight di Hannover.
Impressionante il lavoro difensivo che ha concesso gol ai padroni di casa solo con l’uomo in più. E le braccia, anzi i tentacoli di Marko Bijac a fare il resto, chiudendo tutto. E impressionante il debutto di Niksa Dobud. In vasca dopo quattro anni di squalifica, subito buttato in mischia da Rudic ma con tante e legittime incognite eppure capace di essere il miglior marcatore della serata, con tre gol, e con tanto altro lavoro di muscoli e di pregio, sfiancante per la difesa del Ferencvaros. Un valore aggiunto per il finale di stagione. Ne abbiamo di altri aggettivi superlativi?