A tre anni dal ritiro, nel dicembre 2017, e dopo la tormentata vicenda doping conclusa con l’assoluzione, l’ex capitano azzurro è tornato in gara. Ha nuotato i 200 stile in vasca corta in 1’47”33, un buon tempo che lo qualifica per gli Assoluti di Riccione del 17-19 dicembre. A 38 anni Magnini sogna di partecipare alle Olimpiadi, sarebbe il più anziano nuotatore della storia
Emozionato ma sempre determinato, il Dna del lottatore non si perde di certo per strada, non arrugginisce. Un rientro con vittoria, in stile Magnini: nuotando i 200 stile in 1’47”33 l’ex capitano azzurro è rimasto ben al di sotto del tempo limite (1’48”6) valido per qualificarsi agli Assoluti di Riccione in programma dal 17 al 19 dicembre. Nella piscina Mecenate di Milano il pesarese è stato protagonista di una gara regionale, propedeutica per i campionati Tricolori. Per sciogliere il ghiaccio ha scelto i 200 stile in vasca corta, in attesa dei “suoi” 100 da nuotare domenica mattina nella piscina da 50 metri di Lodi.
“Ero molto teso. Sono uscito bene dal tuffo, sono passato ai 100 in 51”73 che per me in questo momento, con il tipo di allenamento fin qui, vuol dire forzare. Ho fatto qualche errorino che dovrò però correggere”, commenta a caldo, con un accenno di stanchezza Magnini (tesserato per la società Nuotatori Milanesi) rivolgendosi ai fedelissimi tifosi che hanno seguito la sua gara in diretta su Instagram con una speciale telecronaca a distanza del telecronista Rai Tommaso Mecarozzi. “Mi è piaciuto il mio atteggiamento, il partire, il prendere il comando della gara, il non risparmiarmi. Quando ho smesso di nuotare tre anni fa ero molto stanco, dopo ogni allenamento ero fisicamente a pezzi, riiniziare di nuovo a 38 anni era comunque una incognita, mi ripetevo: mentalmente ci sono, io con la testa mi sento invincibile, ma il fisico come risponderà? Con Claudio (ndr Rossetto, il suo storico allenatore) stiamo facendo un bellissimo lavoro di ricostruzione. Ho dovuto togliere la polvere dalla macchina, lucidare la carrozzeria e controllare la pressione delle gomme. Oggi per me era importante staccare il Pass per gli Assoluti di dicembre, quindi va bene così, poi da gennaio lavoreremo con l’obiettivo di fare un grande risultato…”. Il riferimento è ai Campionati Italiani di marzo con in palio una possibile ma non semplice qualificazione olimpica. Le Olimpiadi di Tokyo per Magnini non sono una ossessione. In caso di partecipazione nel 2021, a 39 anni, sarebbe però un record: il nuotatore più anziano della storia.
Già, l’età. "Oggi vedevo la starting list della gara, notavo che i miei avversari erano tutti del 2000, del 2001, 2002, mentre io sono del 1982. Potrebbero essere tutti miei nipoti, loro nemmeno mi hanno mai visto gareggiare, o erano troppo piccoli per ricordarselo. Sono però rimasto colpito di una cosa, ho apprezzato il grande rispetto, e anche la gratitudine, che questi ragazzi hanno avuto nei miei confronti fin dalla fase del riscaldamento quando mi hanno lasciato completamente libera la corsia. Domani (domenica 5 dicembre ndr) a Lodi nuoterò i 100 stile ma sarà completamente un’altra gara perché la vasca è da 50 metri. Complice le restrizioni per il Covid la piscina dove mi sto allenando, questa appunto di Mecenate, è solo da 25 metri, quindi non ho ovviamente il ritmo della vasca olimpica. Sono molto curioso di capire quanto valgo in lunga”.
Un rientro storico
Un ritorno certamente storico per il nuoto azzurro quello di Filippo Magnini, due volte campione del mondo nei 100 stile nel 2005 e nel 2007. Nel dicembre del 2017 aveva detto basta, aveva finito la benzina e gli stimoli dopo 27 anni tra cloro, allenamenti, gare e una miriade di medaglie, 54 in totale tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Per l’ex capitano azzurro gli ultimi tre anni sono stati un saliscendi tra momenti di enorme sconforto e picchi di felicità. Da una parte i tormenti per l’inchiesta della giustizia sportiva su un presunto tentativo di doping, la pesante squalifica di quattro anni, la battaglia legale per ristabilire la sua verità e la vittoria con la completa assoluzione - lo scorso 27 febbraio - stabilita dal Tribunale di Arbitrato Sportivo (TAS) di Losanna. Dall’altra parte le gioie del cuore, l’inizio della storia d’amore con Giorgia Palmas coronata dalla nascita della piccola Mia lo scorso settembre. Il Magnini finalmente libero dall’onta di un presunto doping, il Filippo padre di famiglia, questa ritrovata serenità è stata lo stimolo per l’idea di tornare a gareggiare. “Io rientro con grande umilità, in punta di piedi, con i miei obiettivi personali. Non avevo mai avuto così tante coccole prima di un gara. Giorgia mi ha aiutato tantissimo. Anche Mia è stata bravissima, la notte scorsa ha dormito otto ore e mezzo di fila, sono andato io a svegliarla. Sono fortunato, ho in casa tre donne, compresa Sofia (ndr la prima figlia della Palmas) che mi stanno dando tutta la tranquillità del mondo per poter fare il mio dovere in acqua”