Clamorosa decisione del Tribunale Federale Svizzero, che accoglie il ricorso del campione cinese contro la squalifica di 8 anni decisa dal TAS il 28 febbraio 2020. I legali del nuotatore accusano di mancata imparzialità il Panel del TAS definendo “razzisti” alcuni tweet scritti dal giudice Franco Frattini contro il maltrattamento di animali in Cina. Necessario un nuovo processo. Nell’attesa, Sun Yang può tornare a nuotare.
Tutto da rifare il processo per doping contro Sun Yang. Ci vorrà un nuovo procedimento del TAS di Losanna per confermare, ridurre o eventualmente annullare la squalifica di 8 anni inflitta il 28 febbraio 2020 allo sportivo più medagliato di sempre nella storia della Cina, tre ori olimpici con record del mondo tuttora imbattuto nei 1500 stile, e 12 titoli mondiali. Così ha deciso l’Alta Corte del Tribunale Federale Svizzero che è l’unico organo della giustizia ordinaria davanti al quale può essere impugnata una sentenza del TAS di Losanna (giustizia sportiva) in relazione a presunte irregolarità procedurali. Ha vinto, per il momento, Sun Yang: la sua squalifica è di fatto congelata, può tornare a nuotare in attesa di una nuova sentenza. Decisiva, a favore del nuotatore cinese, la figura dell’ex ministro degli Esteri Franco Frattini. Il Tribunale Svizzero ha accolto l’appello presentato da Sun Yang che metteva in dubbio l’imparzialità del presidente del Panel del TAS responsabile della sentenza di squalifica ad 8 anni dello scorso febbraio. Il Panel, composto da tre giudici, era presieduto proprio da Frattini, accusato dai legali del campione olimpico di aver fatto commenti pubblici razzisti sui social contro la Cina. Come prova sono stati portati i tweet scritti dal giudice italiano. Si tratta di due post pubblicati dall’account Twitter di Franco Frattini, uno datato 2018 e l’altro 2019, nei quali manifestava il proprio disprezzo per alcuni esempi di crudeltà sugli animali in Cina. Il Tribunale Svizzero ha dunque rimandato indietro al TAS la questione stabilendo che venga istituito un nuovo processo con un diverso Panel di giudici. Appare difficile che il TAS possa ribaltare l’esito molto grave della prima sentenza, gli 8 anni di squalifica, e che possa venire smontato il dettagliato impianto accusatorio di doping contro Sun Yang, ma tecnicamente tutto è possibile, ci potrebbe essere una riduzione della pena o addirittura una assoluzione.
La distruzione di una provetta
Il campione cinese era stato ritenuto colpevole di aver manomesso e ostacolato il controllo antidoping effettuato nel settembre 2018 nella sua villa con tanto di distruzione di una provetta, presa a martellate dalla sua guardia del corpo, e con l’aggravante di aver eliminato la possibilità di testare il campione in una fase successiva. La WADA aveva proposto una pena esemplare, dai 2 agli 8 anni, ma considerando la precedente squalifica di doping del 2014 (3 mesi per stimolante trimetazidina) Sun Yang era stato considerato dal TAS un recidivo, meritevole del massimo della pena.
Un mito in Cina, idolatrato come un divo, nel mondo del nuoto Sun Yang è stato da sempre oggetto di sospetti, protagonista di liti a bordovasca, di assenze ingiustificate come quelle ai Mondiali di Kazan 2015 quando non si presentò al blocco di partenza numero 4 per duellare in acqua contro Greg Paltrinieri. Si è spesso allenato in luoghi segreti, su di lui la Federazione Internazionale avrebbe avuto sempre un occhio di riguardo, si è spesso vociferato di controlli antidoping compiacenti. Alle Olimpiadi di Rio 2016 la stizza pubblica del francese Camille Lacourt fece clamore: “Quello lì fa la pipì viola”. Ma l’episodio più eclatante si verificò ai Mondiali di Gwanju 2019 quando l'australiano Mack Horton si rifiutò di condividere il podio con Sun Yang, vincitore dei 400 stile (con l’azzurro Gabriele Detti medaglia di bronzo): “Non salgo sullo stesso podio di chi bara”. Sempre durante quella rassegna iridata il britannico Duncan Scott sul podio dei 200 si rifiutò di stringere la mano al cinese suscitando le urla dello stesso Sun Yang. Quelle scene in mondovisione suscitarono ancor più polemiche tra i nuotatori per via della decisione della FINA (Federazione Internazionale di Nuoto) di tutelare Sun Yang e di punire con una ammonizione i “ribelli”.
vedi anche
Doping, 8 anni di squalifica per Sun Yang
A febbraio il nuovo processo
Da oggi anche Franco Frattini può essere iscritto nella lista dei “ribelli” per aver manifestato su Twitter contro il maltrattamento degli animali in Cina, come stabilito dalla decisione del Tribunale Federale Svizzero di annullare il processo TAS presieduto dal giudice italiano. Tutto da rifare, quindi. La possibile data della prima udienza a Losanna del nuovo processo potrebbe essere il 20 febbraio. La Wada annuncia di essere ancora più determinata nel provare il doping di Sun Yang: “La sentenza dell’Alta Corte del Tribunale Federale Svizzero non è entrata nel merito delle accuse”, si legge nel comunicato dell’Agenzia Internazionale Antidoping. “Prenderemo provvedimenti per ripresentare nuovamente e con maggior vigore le nostre accuse davanti al nuovo Panel del TAS che avrà un nuovo presidente”. Un dato di fatto c’è: la revoca della squalifica di Sun Yang è una ulteriore batosta alla lotta contro il doping, arriva proprio cinque giorni dopo la significativa riduzione della squalifica – da quattro a due anni- comminata dal TAS alla Russia per il “doping di stato” messo in atto negli ultimi dieci anni.