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Non solo Pilato e Magnini, rischio focolaio nel nuoto

Nuoto

Rischia di diventare un caso la positività al Covid di alcuni azzurri del nuoto come Benedetta Pilato e Filippo Magnini. Sarebbero una ventina i contagiati tra atleti e tecnici che hanno partecipato agli Assoluti della scorsa settimana. C'è stato un focolaio nella piscina o negli alberghi di Riccione?

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Il rischio è dietro l’angolo, che cioè possa essersi verificato un focolaio durante gli Assoluti di Nuoto. Sarebbero una ventina le persone interessate tra atleti, tecnici e dirigenti. chi si è contagiato e chi è obbligato all'isolamento preventivo. Benedetta Pilato, Filippo Magnini o Ilaria Bianchi sono i nomi noti, perché loro stessi hanno deciso di comunicarlo tramite i social. Nei giorni scorsi avevamo appresto la positività al Covid anche di Elena Di Liddo e Vito D'Onghia, l'allenatore della piccola Benny. Altri nomi di contagiati non sono pubblici, del resto è una decisione personale e vige il rispetto della privacy, dopo aver avvisato naturalmente le Autorità sanitarie. Sembra ovvio che qualcosa non abbia funzionato, così come accaduto nel ritiro in altura dello scorso ottobre a Livigno durante il quale si sono ammalati di Covid una decina di azzurri, tra di loro Simona Quadarella e Gabriele Detti. Agli Assoluti erano state predisposte misure di sicurezza: l'obbligo di tamponi due giorni prima delle gare, il rispetto della distanza, le mascherine da indossare fino al blocco di partenza, l'eliminazione delle batterie del mattino per evitare assembramenti tra i 400 iscritti. Più che nella piscina di Riccione ad essere stato fatale per il contagio sarebbe stato l'alloggio negli alberghi. Nello stesso hotel (ndr Hotel Vittoria) che ospitava il gruppo sportivo dei Carabinieri c'era, per esempio, anche la squadra di Filippo Magnini. Al netto dell’imponderabile, dell’aver rispettato tutte le direttive precauzionali, c’è forse stato un errore di superficialità nel gestire le pause pranzo tra gli atleti? O nei trasferimenti dai vari alberghi alla piscina? Sono questi alcuni dubbi che si pone in un duro post su Instagram Silvia Di Pietro, stileliberista dell’Aniene e in forza ai Carabinieri, quindi a Riccione alloggiava nello stesso albergo della Di Liddo: “Avendo in primis preoccupazione per la mia salute e per quella dei miei cari, familiari e non, e poi preoccupazione per l’imminente preparazione, mi chiedo come sia possibile essere stati sottoposti a tale rischio. Com’è possibile essere così superficiali ormai? Sperando il meglio, per tutti, mi auguro che quello che è successo serva da insegnamento per l’organizzazione delle prossime competizioni. Al momento non si è fatto per niente un buon lavoro”, il commento della 27enne nuotatrice romana. Domande, le sue e le nostre, che sorgono spontanee ma che restano ancora senza risposta, in mancanza di riscontri certi o di comunicazioni ufficiali. La preoccupazione c'è, in aggiunta alla tristezza di chi dovrà trascorrere le Feste Natalizie da ammalato o da isolato. Tutti coloro che al momento risultano negativi verranno sottoposti tra quattro-cinque giorni ad un nuovo tampone. Ci vorrà dunque ancora qualche giorno per capire l'entità del probabile focolaio, il quadro esatto dei contagi.