Simona Quadarella sta tornando al top: record italiano nei 1500 stile

Nuoto
Lia Capizzi

Lia Capizzi

La 22enne azzurra, campionessa del mondo 2019, ritrova il sorriso dopo un anno difficile. A Roma stampa il nuovo record italiano in vasca corta in 15’29”74, migliora di oltre sei secondi il limite precedente che le apparteneva. In vista delle Olimpiadi di Tokyo sta facendo scorta del suo proverbiale “veleno”

Il sorriso di Simona quando esce dall’acqua è più eloquente. Finalmente soddisfatta, non nuotava così forte dal 2019. A Roma, alle semifinali dei Campionati Regionali, la Quadarella ritorna “velenosa” come non la vedevamo da un po’ di tempo. E’ il suo tratto distintivo, proprio quel veleno che aveva stupito per prima mamma Marzia quando non si capacitava come la figlia solitamente timida diventasse aggressiva in gara, sin dalle prime competizioni giovanili. Simona gioca in casa, la piscina dei Campionati Regionali è quella dell’Aquaniene nella quale si allena, nella corsia affianco c’è pure Martina Caramignoli, un rivalità che stimola e fa bene ad entrambe. Il ritmo è subito veloce, sembra un duello serrato, poi però Simona prende il largo e va a toccare la piastra con un gran tempo. Il cronometro recita 15’29”74, è il nuovo record italiano dei 1500 stile in vasca corta, migliora di oltre 6 secondi il precedente limite che lei stessa aveva stabilito nell’ottobre 2019 (15’35”82).
 

Analizzando la gara balza all’occhio la nuotata proprio bella, Simona sta cercando di mettere a frutto il lavoro degli ultimi mesi incentrato sull’ampiezza delle bracciate. Il suo storico coach Christian Minotti le chiede di ridurne il numero, passando da 20 a 19 bracciate per vasca (da 25 metri) l’obiettivo è di rendere la nuotata più efficace e meno dispendiosa. Il nuovo primato italiano è il segnale che il nuoto azzurro aspettava, compreso il DT Cesare Butini presente in tribuna: la Quadarella sta tornando al Top. E’ reduce da un anno nebuloso, vissuto tra alti e bassi umorali, ha faticato ad accettare il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo, ha pensato di veder sfumare quattro anni di sacrifici, le sono tornate in mente le lacrime del giugno 2016 quando per una manciata di secondi le sfuggì la qualificazione a Rio 2016. All’epoca la romana  aveva 18 anni, per consolarla tutti le dicevano che avrebbe avuto il tempo dalla sua, per seppellire la delusione si è messa sotto a lavorare come un mulo, cocciuta com’è, arrivando ad esplodere a livello mondiale, nel 2018 è diventata tripla campionessa europea (400, 800, 1500 sl) e poi nel 2019 ha raggiunto l’apoteosi con l’oro mondiale a Gwangju. Ma le Olimpiadi sono state sempre il suo chiodo fisso. Non che la Quadarella viva nel mondo fatato del cloro, tutt’altro, ha la testa sulle spalle, era - ed è - conscia di come il Covid-19 negli ultimi 12 mesi abbia cambiato il volto del pianeta, è consapevole del numero delle vittime e di quali siano le emergenze sanitarie, conosce da vicino le mille problematiche economiche, ha vissuto sulla propria pelle il contagio (risultata positiva al Covid-19 lo scorso ottobre) e pure le difficoltà delle piscine chiuse al pari degli altri impianti sportivi. Ma la mente umana non sempre risponde alla razionalità, la scorsa estate la mente della campionessa ha avuto un corto circuito, in vasca non riusciva più ad essere incisiva, faticava a concentrarsi nelle sessioni di allenamento, al Sette Colli dell’agosto 2020 sembrava la gemella scarsa, arrivata seconda dietro a Martina Caramignoli nei 1500 stile. Sia chiaro, molto onore alla 29enne reatina che sta vivendo una seconda giovinezza, anche oggi ha migliorando il suo primato personale in corta chiudendo in 15’36”43 dietro alla Quadarella. Ma tornando a quel Sette Colli di sette mesi fa, più che la sconfitta di Simona, più che il tempo (molto alto) di 16’03”69, faceva specie proprio la svogliatezza della sua nuotata. Nessun allarme ma qualche punto interrogativo, fino a quando è venuta alla luce la semplice verità: la 22enne aveva bisogno di un reset, di pensare ad altro, di vivere fuori dall’acqua, si è pure messa sui libri macinando esami universitari come mai aveva fatto prima, frequenta il corso di Laurea in Digital Innovation and Communication alla Link Campus University di Roma. A volte è necessario perdersi per ritrovarsi, ed è proprio ciò che ha sperimentato Simona da campionessa del mondo. Adesso la testa è tornata focalizzata alle Olimpiadi, dall’altra parte dell’Oceano Katie Ledecky è appena tornata a nuotare i 1500 in 15’42”92 alle Pro Series di San Antonio, il miglior tempo al mondo (vasca lunga) in questa stagione. Nel ranking di questo 2021 c’è pure la cinese Jianjihe Wang (15’45”92) che sta andando molto forte. Dunque, le avversarie nelle 30 vasche non mancano ma adesso con questo gran crono il messaggio al mondo lo manda la Quadarella. A fine marzo ci saranno gli Assoluti a Riccione, a seguire a maggio gli Europei di Budapest, a giugno il Sette Colli e poi a luglio le Olimpiadi. Saranno blindate, a porte chiuse, senza pubblico, ma Simona non se ne accorgerà nemmeno, sarà troppo impegnata a spargere veleno per il suo sogno.

Simona Quadarella
Una sorridente Simona Quadarella con Christian Minotti, che non molla il cronometro nemmeno per un attimo: la mascherina non può nascondere la soddisfazione del Coach