Pallanuoto, LEN Champions League: Pro Recco vince, Brescia ko. Ortigia eliminata

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Daniele Barone

Daniele Barone

©IPA/Fotogramma

Decima vittoria consecutiva e percorso netto per la Pro Recco. Alle Final Eight troverà subito l’Hannover. Clamorosa sconfitta per Brescia contro l’ultima del girone. L’Ortigia chiude con una buona prova ed un pareggio

PRO RECCO-JUG 12-11 (3-3, 4-2, 1-3, 4-3)

Come da pronostico ma con un pizzico di sofferenza in più, rispetto al pronostico. Contro lo JUG, asfaltato all’andata, la squadra di Hernandez vince ancora, vince la decima partita su dieci in queste qualificazioni ma lo fa attraverso un percorso sicuramente più impegnativo. Perché i croati, evidentemente con il doloroso ricordo di quel 18-3 di marzo, sanno moltiplicare le forze e le motivazioni e perché la stessa Pro Recco si lascia innervosire un po’ troppo in alcuni momenti e ne viene fuori una sfida molto combattuta. Mai chiusa nemmeno quando, alla fine del secondo tempo, Recco riesce a mettere due gol di vantaggio tra se e l’avversario, sempre capace di riemergere. Almeno fino al gol di Mandic nel cuore del quarto tempo che da il nuovo, doppio vantaggio poi gestito fino alla fine, nonostante il gol conclusivo di Vukojesevic. Contro  i connazionali ed ex compagni si è esaltato Marco Bijac, probabilmente la miglior partita di questa edizione di Coppa Campioni, con una serie strepitose di parate, e Francesco Di Fulvio ha aggiunto altri due gol alla sua collezione, raggiungendo il totale di 24 e il russo dello Spandau Berlino Kholod in testa alla classifica dei marcatori. Adesso, tempo di rimettere la testa dentro le “cose” nazionali (campionato e finali di Coppa Italia), la Pro Recco potrà presentarsi a Belgrado, dal 3 al 5 giugno, per provare ad alzare la nona Champions della sua storia. Già conosce il nome dell’avversario dei quarti: i tedeschi dell’Hannover.

ORTIGIA-SPANDAU 8-8 (1-3, 3-1, 4-3, 0-1)

Un punto, il quarto ed ultimo di questa sua Champions League, che l’Ortigia si meritava di prendere. Perché si era già visto nelle prime due partite, pur perse, contro Marsiglia e Jug, che la testa e i muscoli fossero diversi e migliori da quelli arrugginiti di marzo e perché, nello specifico, contro lo Spandau ha giocato una bella pallanuoto.

L’ha cominciata così così, la partita, poi però l’ha saputa riprendere (nel secondo tempo la doppietta di Andrea Condemi, classe 01, alla sua seconda presenza in assoluto, è stata il manifesto del suo entusiasmo e del suo carattere) e l’ha condotta in vantaggio fino alla fine del terzo tempo con un gol in controfuga del capitano, Giacoppo: 8-7. Nel quarto tempo grande equilibrio, un solo gol, quello del “solito” Kholod, 24 reti totali in questa Champions League, nuova parità e sirena finale.

Dietro la mascherina, al momento del congedo, gli occhi sorridenti di Stefano Piccardo hanno raccontato la sua soddisfazione: eliminata ma serena, l’Ortigia. E con la voglia di riprovarci il primo possibile.

BRESCIA-JADRAN HERCEG NOVI 6-7  (2-2 0-0 1-3 3-2)

di Dario Massara

Cercasi Brescia disperatamente, la squadra di Bovo si è smarrita all’alba del terzo tempo del match contro il Barceloneta e non si è più ritrovata. Per nulla metabolizzata la sconfitta subita in rimonta contro gli spagnoli, Brescia perde anche contro lo Jadran, nettamente la squadra più debole del girone. E lo fa praticamente senza combattere, con poche energie, pochissime idee e zero qualità. Regge finché può in difesa, con un discreto pressing, ma in attacco è disastrosa. Basti pensare che in nove occasioni in cui può giocare in superiorità riesce a segnare solo un gol e grazie ad un rimpallo. Lo Jadran fa poco, sbaglia tanto (anche un rigore) ma contro questo Brescia basta e avanza. Certamente pesa lo stop che hanno subito Vlachopoulos e Di Somma, causa Covid, certamente non è il momento della stagione in cui essere al top della forma, però da una squadra costruita per provare ad alzare un trofeo ci si aspetta di più. E rispetto alla formazione vista in vasca negli ultimi due giorni, alla final eight di Belgrado serve molto di più.