Pallanuoto, Coppa Italia alla Pro Recco: finale incredibile con il Brescia. VIDEO

PALLANUOTO
Riccardo Re

Riccardo Re

Credit Perottino/DBM

Una finale mozzafiato tra il meglio della nostra pallanuoto. I campioni d’Europa in carico della Pro Recco hanno battuto quelli d’Italia dell’AN Brescia per 8-7 portando a casa la nona Coppa Italia consecutiva (16^ complessiva). Rivedremo Pro Recco e Brescia su Sky a fine mese per la Champions League: il 29 marzo il Recco contro i tedeschi dello Spandau, il 30 Brescia sfiderà la Dinamo Tblisi

A Genova nello stadio del nuoto di Albaro, la Pro Recco ha vinto la Coppa Italia di pallanuoto battendo l’AN Brescia 8-7. Sono le due squadre italiane che rivedremo su Sky in Champions League da fine mese (il 29 marzo il Recco contro i tedeschi dello Spandau, il Brescia il 30 contro la Dinamo Tbilisi ). Recco campione d’Europa in carica, Brescia vincitrice dell’ultimo scudetto. Ottava finale consecutiva di Coppa Italia fra le due squadre, nona Coppa Italia consecutiva per il Recco che arriva a 16 complessive. Considerando tutti gli sport nessun club ne ha vinte di più. "Una striscia di successi che rimarrà nella storia", dice il presidente Maurizio Felugo che dedica il trofeo al patron Gabriele Volpi. Una vittoria non scontata, che dopo la doppietta di Francesco Di Fulvio nel secondo quarto sembrava in discesa per i liguri, arrivati perfino a +4 grazie alle reti dell’australiano Younger e dell’ungherese Zalanki (autore anche del gol decisivo e nel complesso di una tripletta che lo ha eletto a MVP). Ma nell’ultimo quarto c’è stato grande cuore e grande carattere del Brescia di Alessandro Bovo, protagonista di un palpitante finale che ha rimesso la finale in discussione. Non sono mancate nemmeno le polemiche. 

Le reazioni dei due allenatori

"C'è un po' di rammarico per il rigore subito, per le proteste di Renzuto, ma la Pro Recco tutto sommato ha meritato di vincere", dice l’allenatore dei lombardi. "Non era facile, con la pressione di una finale secca, ma abbiamo giocato meglio", è la sintesi di Sandro Sukno, che ad appena 31 anni si è aggiudicato le prime due finali disputate da allenatore dei liguri: la Super Coppa Europea e questa Coppa Italia. Ora ha già la possibilità di vincere tutto, campionato e Champions per quel triplete sfiorato la scorsa stagione quando il croato non era ancora in panchina. "Sono appena all’inizio, con questi giocatori è tutto più semplice per me, anche se hanno 15 teste diverse… ma sono contento di questa mia nuova avventura e di questa mia nuova vita" racconta il giovanissimo coach, capace di vincere tutto da giocatore e costretto ad abbandonare per un problema cardiaco quando era considerato il pallanuotista più forte del mondo. Ora questa sfida iniziata nel modo migliore, per un’altra carriera che si annuncia estremamente vincente.

L'impegno contro la guerra in Ucraina

Le emozioni non sono mancate neppure dal prepartita con le due squadre finaliste entrate in vasca con palloncini gialli e blu e la sovraimpressione NO WAR sull'immagine estesa della bandiera ucraina prodotta dai maxischermi. Commozione anche per la intitolazione della piscina al compianto Marco Paganuzzi, allenatore prematuramente scomparso e bandiera dello Sporting Club Quinto, società che ha contribuito all’organizzazione di questa tre giorni di grande pallanuoto. Otto erano le squadre a contendersi il titolo. Combattuta anche la finalina per il terzo posto vinta dalla RN Savona contro la Telimar Palermo per 10 a 9