La Federazione internazionale nuoto ha deciso di squalificare per 9 mesi Rylov, doppio oro olimpico a Tokyo (nei 100 e 200 dorso), per le sue posizioni filo Putin. Il campione olimpico nel marzo scorso aveva partecipato alla manifestazione indetta dal presidente russo per celebrare l'anniversario dell'annessione della Crimea
Dalle competizioni internazionali era già bandito, in quanto russo, causa invasione dell'Ucraina. Però per Evgeny Rylov, nato a Novotroick, classe '96 e due ori olimpici conquistati alle Olimpiadi di Tokyo, la Federazione mondiale di nuoto ha disposto una squalifica ad personam: il campione è stato sanzionato con nove mesi di stop per essere in maniera manifesta filo Putin. La commissione disciplinare della Fina ha infatti deciso di punire Rylov per la sua partecipazione a una manifestazione allo stadio Luzhniki di Mosca dello scorso marzo ideata per celebrare gli otto anni dell'annessione della Crimea ucraina, e a cui hanno preso parte 95.000 persone all'interno e 100.000 fuori. Al raduno ultra-patriottico, in cui i manifestanti hanno fatto sfoggio di striscioni nazionalisti che richiamavano lo spirito della guerra e dove non sono mancate le 'Z' diventate ormai un simbolo, c'era appunto anche il campione di nuoto. Da qui lo stop diretto dell'atleta deciso proprio "in seguito alla sua partecipazione e ai comportamenti a un evento allo stadio Luzhniki il 18 marzo scorso". La sospensione è scattata mercoledì scorso. Rylov si era già espresso contro la decisione di escludere i russi dalle competizioni. "Sospendere per nove mesi un atleta a causa della sua partecipazione a un evento pubblico, non è nemmeno vergognoso, è semplicemente ridicolo", ha reagito il presidente del Comitato olimpico russo, Stanislav Pozdniakov denunciando "una discriminazione legata alla sola nazionalità".