Un campione del mondo a Sky: Simone Cerasuolo tra medaglie, sogni e incontri speciali

Un campione del mondo a Sky. Il 30 luglio Simone Cerasuolo vinceva la medaglia d’oro nei 50 rana, quattro giorni più tardi, il 3 agosto, è stato nostro ospite a Rogoredo. Una prima volta non certo paragonabile alla vittoria di un Mondiale, ma comunque un’esperienza unica nel suo genere: “È stata veramente una bella giornata, – ci racconta – sono stato davvero felice di essere stato con voi e di aver conosciuto tante persone che vivono di sport”. Dalla vasca allo studio, dalla piscina alla regia, il campione del mondo Cerasuolo ha potuto ‘assaporare’ come si vive una finale mondiale da ‘dietro le quinte’. Ha seguito con noi la finale di Benedetta Pilato, bronzo nei 50 rana, e ha potuto notare molte differenze: “Vivere una finale da fuori è molto diverso, soprattutto per le emozioni. Stando lontano si fa più fatica a capire cosa si prova e com’è il clima in piscina. Mi è piaciuto molto seguire la finale da qui, ma preferisco gareggiare”. E non potrebbe essere altrimenti. Cerasuolo ha appena 22 anni, lo attendono ancora tante gare importanti e nuovi sogni da realizzare. “Adesso andrò a fare i campionati di categoria a Chianciano per le Fiamme Oro, con questa gara concluderò la stagione. Poi dal primo settembre inizia quella nuova e si lavorerà in vista degli Europei di agosto 2026”. Due anni dopo, invece, ci sarà un altro appuntamento da cerchiare in rosso, le Olimpiadi di Los Angeles, dove per la prima volta i 50 rana saranno disciplina olimpica: “Questo aumenta i sogni, ma non ci penso. Sono concentrato sul percorso che porterà a Los Angeles, adesso è quella la priorità. Penso un giorno alla volta e a cosa posso fare per arrivare preparato quell’anno”. Dopo la vittoria mondiale, a una nostra domanda ironica ‘Podio olimpico o Champions alla Juve?’ Cerasuolo ha risposto senza pensare: “La seconda”. Ma il podio olimpico rimane un sogno ben saldo: “Sì, ma questo oro mondiale non ha cambiato niente. La strada da fare è ancora molto lunga, in tre anni possono cambiare molte cose. Devo rimanere concentrato e continuare ad allenarmi per continuare a crescere”. Parole da campione . E da mamma e papà, che – dopo la commozione iniziale – hanno subito ricordato a Cerasuolo di non adagiarsi sugli allori: “Mi hanno detto ‘Mantieni i piedi per terra, continua ad allenarti e non pensare solo a festeggiare’. Io li ho tranquillizzati, gli allenamenti restano la mia priorità”. Allenamenti e… altri sport. Sì, perché la passione del campione del mondo Cerasuolo è lo sport in generale. A cominciare dal calcio e dalla sua Juve, da cui ha ricevuto un invito speciale: “Mi ha chiamato Chiellini e mi ha invitato a Torino dopo le vacanze. Sicuramente organizzeremo qualcosa, mi piacerebbe incontrare anche i giocatori. Mi ha fatto molto piacere la sua chiamata”. Ma Chiellini non è stato l’unico a contattarlo. Un messaggio è arrivato anche da un ex bianconero, Massimiliano Allegri: “Mi ha scritto per farmi i complimenti e mi ha invitato a Milanello. Mi fa piacere perché Allegri ha dato grandi gioie a noi juventini e vorrei senza dubbio conoscerlo”. E oltre al calcio? Tennis e… Formula 1. Nella sua giornata a Sky Cerasuolo ha potuto seguire dalla regia il Gran Premio d’Ungheria e ha incontrato Fabio Tavelli e i suoi ospiti: “È stato davvero bellissimo incontrarli, soprattutto Turrini, è stato un incontro speciale. Mi aveva scritto un bel messaggio dopo la finale, non lo avevo ancora conosciuto di persona ma seguo sempre le sue pagelle dopo tutti i Gran Premi. Gli ho detto che secondo me Leclerc meritava otto”. Il nuotatore azzurro è stato accolto con sorrisi ed entusiasmo da tutti e non poteva mancare un selfie finale proprio con Turrini. Cerasuolo si è da subito sentito a casa e non potrebbe essere altrimenti visto che Sky è la casa dello sport: “Calcio, tennis e Formula 1 sono quelli che seguo di più, ma mi piacciono tutti gli sport. Mi piace molto informarmi su tutto. Una settimana fa ho visto che un ragazzo giapponese di 16 anni ha corso in 100 metri in 10 secondi e sono subito andato a vedere la sua gara e la sua intervista. Cerco di seguire ogni disciplina”. Casa, quella vera, per Simone Cerasuolo è però da un’altra parte, a Imola, in quella piscina specializzata per rana: “Ho avuto molta fortuna a nascere nella città del Centro Federale specializzato nella rana. Tante persone vengono a Imola per fare rana e io, che sono ranista, ci sono nato. È veramente assurda come cosa, mi ritengo molto fortunato”. Anche per Cerasuolo e la sua famiglia i sacrifici non sono però mancati: “Mio padre lavora a Bologna, che è a circa 30 minuti da Imola. Io abitavo vicino alla piscina ma avevo bisogno che un genitore mi accompagnasse. Mia madre lavorava in una mensa e faceva mille sacrifici per accompagnarmi. Mi portava e correva a lavorare, mi veniva a prendere e tornava a lavorare. Sono davvero grato ai miei genitori per tutto quello che hanno fatto per me e per il mio sogno”. Sacrifici ripagati nel miglior modo possibile, la vittoria di un oro mondiale: “Dopo la finale abbiamo fatto una videochiamata e si sono messi a piangere, è stato il momento più bello di tutto il Mondiale e lo porterò sempre dentro di me”. Un momento indimenticabile che nasce da lontano. Un sogno inseguito da anni, talmente profondo che sembra essere innato: “Non ricordo quando ho iniziato a sognare di vincere un Mondiale, penso da sempre. A me piace sognare, sono un sognatore. Penso che se prima non sogni, non puoi realizzare nulla. Fin da bambino amavo questo sport e confrontarmi con gli altri. Ho sempre odiato perdere e anche questo mi ha aiutato a trovare stimoli. Giorno dopo giorno ho iniziato a capire che potevo farcela e finalmente ce l’ho fatta”. E il merito è anche di tutto il suo team che lo ha seguito in questi anni, a cominciare dal suo allenatore, Cesare Casella: “Sono stato fortunato a incontrarlo”. Prima della finale, però, Casella ha preferito non contattare Cerasuolo: “La mattina della finale non mi ha scritto e quindi ho capito che fosse molto teso. Penso non abbia voluto trasmettermi la sua agitazione, l’ho capito e quindi ho cercato di rimanere tranquillo”. Non è mancato, invece, il messaggio del preparatore atletico Fabio Scozzoli: “Mi ha scritto di star tranquillo perché avevo lavorato bene e di pensare solo alle cose che dovevo fare”. Dopo la gara, invece, i messaggi di congratulazioni sono arrivati da tutti, allenatori, compagni e sportivi famosi. Eppure, nonostante il successo, in cuor suo Cerasuolo non ha ancora ben realizzato di essere campione del mondo: “Non so spiegarlo, ma credo di non averlo realizzato del tutto. Sono andato al Mondiale sperando di fare una bella finale e puntando a una medaglia, ma non pensavo assolutamente di vincere l’oro. Penso lo realizzerò piano piano, magari dopo le vacanze e dopo tutte queste attenzioni capirò davvero cosa ho fatto”. Ce lo ha detto, è un sognatore, e ora sta vivendo il suo sogno a occhi aperti. Quegli occhi che brillano, proprio come la medaglia d’oro che porta al collo. La indossa senza presunzione, con la gentilezza che solo i grandi campioni e uomini hanno. Se per lui passare una giornata a Sky è stato bellissimo, per noi è stato un privilegio. Un campione del mondo a Sky. No, non è stata una domenica come tutte le altre.

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Riccardo Re