Pallanuoto, Campagna: "Ai Mondiali vogliamo riprenderci quanto ci hanno tolto a Parigi"

Mister, sarà un ‘Settebello’ nuovo quello di Singapore? “Sarà un ‘Settebello’ che rispecchia la tradizione, che vuole una squadra competitiva e speriamo vincente, ma che deve rispettare anche la programmazione di un nuovo quadriennio. Siamo a tre anni dalle Olimpiadi di Los Angeles, immettere adesso qualche ventenne, ventunenne, ventiduenne significa poi avere ai prossimi Giochi una squadra esperta e allo stesso tempo giovane. La prima stagione post Olimpiadi è quella in cui si aprono le porte, prima di andare a restringere i ranghi nel momento in cui servono i grandi risultati”. Tanti giocatori differenti eppure già con una certa esperienza. “Chiaramente ho richiamato Giacomo Cannella. Vediamo poi come Damonte recupera dal suo infortunio. Però ci sono almeno tre o quattro giocatori che saranno alla loro prima esperienza”. Quanto vi sentirete gli occhi addosso dopo quello che è successo all'Olimpiade di Parigi? Con la protesta e la conseguente lunga squalifica che mai era accaduta nella storia del ‘Settebello’? “Non ci sentiamo osservati. Sentiamo piuttosto l'amore della gente, che non vede l'ora di riabbracciarci nella competizione più importante. Già lo abbiamo sentito nelle amichevoli che abbiamo fatto a Napoli, in Sicilia e adesso a Roma. L'affetto dei tifosi è rimasto intatto, anzi ci vogliono sempre più bene. Da parte nostra saremo molto motivati, perché vogliamo riprenderci quello che sentiamo che ci è stato tolto a Parigi”. Sentite che potrete giocare nel giusto dopo quell'espulsione che aveva fatto gridare allo scandalo? “Quella partita non l’ha persa l'Italia, quella partita l’ha persa la pallanuoto. Perché uno sbaglio ci può stare, l'errore di campo nello sport c'è sempre stato. Quella che non ci è andata giù è stata la modalità, perché prendere una decisione di quel tipo dopo un consulto VAR di 15 minuti, quando le televisioni di tutto il mondo mostravano che non c'era nessuna violenza, significa che c'era qualcosa che non andava nel sistema, nel VAR. Difatti il World Aquatic l'ha modificato, rendendosi conto della gravità dell'errore. Perché non è stato un errore di campo ma un errore tecnologico, e sono cose che non dovrebbero succedere a nessun atleta di nessuna nazione, perché alle Olimpiadi ogni atleta si gioca un sogno che si porta dietro fin da bambino. Non può essere vanificato per un errore del genere”. Che Mondiale sarà invece? “Molto duro. Perché ci sarà il cambio di regole, si giocherà a 25 metri, e noi non l'abbiamo mai testato in maniera ufficiale. Si era testato anche il possesso palla a 25 secondi e il secondo possesso a 15, che avrebbe dovuto velocizzare il gioco, invece l'hanno portato a 28 secondi. Di fatto ci saranno più contatti, quindi prevedo un gioco molto duro da parte di tutte le squadre. Sopravviverà chi avrà maggiore tenuta fisica e mentale”. Quali le insidie del girone? “La Serbia, squadra campionessa olimpica in carica, che porterà lo stesso gruppo di giocatori vincenti a Parigi. Sono molto forti. Dovremo di certo tenerne conto nella prima fase ma sono fiducioso che potremo dire la nostra”. Durante la gestione Campagna, e solo citando i Mondiali, sono arrivati un oro nel 2019 e due argenti nel 2022 e nel 2024. Le aspettative sono sempre molto alte. “È vero. Siamo quelli che hanno fatto tre finali nelle ultime quattro edizioni, perdendo soltanto ai rigori. Nessuno ci ha battuti, né a Fukuoka, né a Doha e nemmeno a Budapest. I ragazzi devono sapere che siamo molto competitivi, e anche attraverso le delusioni di Parigi troveremo la forza dentro di noi per superare ogni avversità”. Il lunghissimo Mondiale di Singapore si apre con la pallanuoto. Sentite il compito di rappresentare l’Italia e di aggregare tanti tifosi che durante l’anno non seguono il vostro sport? “La pallanuoto e il ‘Settebello’ vengono seguiti tantissimo alle Olimpiadi, ai Mondiali e anche agli europei. Questo campionato del mondo sarà l'opportunità per riabbracciare una squadra che è stata ferita e che ha ferito tanti italiani nel momento in cui è stata trattata in quella maniera. Penso che si vedranno delle belle partite. La gente percepirà l'impegno, la dedizione e la passione che ci mettono questi ragazzi. Lotteremo fino all'ultimo pallone per portare a casa una medaglia”. Una medaglia italiana ha un peso diverso? “Penso di sì. Anche perché in tanti se l’aspettano dal ‘Settebello’, un po’ come succede anche per le nazionali della pallavolo. È una bella responsabilità da portare sulle spalle. I giocatori giovani che faranno parte della spedizione, e saranno tre o quattro all’esordio, sanno che il peso della calottina sarà notevole, ma devono anche essere consapevoli che sono qui non per la carta d’identità ma perché sono convinto che anche grazie a loro si possa vincere”.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Pallanuoto, Campagna: "Ai Mondiali vogliamo riprenderci quanto ci hanno tolto a Parigi"

Riccardo Re