Ceccon: "A Singapore non mi nascondo: spero nel record del mondo"

Che anno è stato quello di Thomas Ceccon dopo l'oro olimpico e dopo la conferma ai vertici mondiali? “Difficile, particolare, ma anche molto divertente. Sono andato in Australia e ho fatto 4 mesi lì. Quello è stato il periodo più divertente fino ad ora, nel senso natatorio e non. Da settembre a dicembre avevo una voglia veramente bassa di nuotare. Brutto da dire, ma è così. Dopo che hai vinto e raggiunto il tuo obiettivo di una vita, cerchi delle nuove motivazioni, ma all'inizio non sono arrivate, quindi ho fatto molta fatica. Poi sono stato in Australia e un po’ svoltato. Sono tornato in Italia da un mese e per ora sto molto bene” Cos'è che c'è in Australia che non c'è in Italia? “Non c'è il surf . Questa è una cosa che sembra una stupidaggine, ma dopo l'allenamento qualche volta prendevamo e andavamo a surfare con con i ragazzi. Tutti gli atleti avevano vinto qualcosa. Su 20 persone, metà era della squadra olimpica australiana. Un gruppo fenomenale. Una cosa che dirò e ribadirò è il come fanno le cose: molto più uniti, molto più gruppo, molto più energia, credono in qualcosa e si spronano anche a vicenda. Cosa che difficilmente ho trovato in Italia. Al di là poi del surf, ci sono tante cose che si possono fare, però magari sono state amplificate perché non ero mai stato lì” All'estero Thomas Ceccon interessa tantissimo per quello che fa vedere in acqua. In Italia invece forse incuriosisce per quello che accade fuori? “Hai detto una cosa sacrosanta, che è verissima. Mentre ero in Australia quello che facevo fuori interessava ben poco a chiunque, penso. In acqua so fare un po' di tutto, ma non sono uno che si allena tantissimo, mi alleno però col cervello: è una cosa che pochi riescono a fare. Sono stato molto attenzionato soprattutto per il dorso anche perché ho record del mondo, penso sia normale. C'erano anche tantissimi campioni olimpici, atleti che avevano anche cinque medaglie d'oro e ho avuto uno scambio con loro per recepire un po' di informazioni” Non inizia ad essere un po' vecchiotto questo record mondiale? “Sì, ci ho già pensato e sarà il caso di abbassarlo. Spero quest'anno. È una cosa che secondo me potevo già fare nel 2023 ai Mondiali, ma ho sbagliato gara e purtroppo sono finito per arrivare secondo. L'Olimpiade è una gara a sé, bastava vincere. Ma quest'anno, se sto bene, potrei fare un buon tempo” C'è uno sfizio che ti vuoi togliere in questo Mondiale di Singapore? “Ho un'idea, ma non voglio dirla. Anche perché voglio capire prima di dire le cose… Che poi magari non le faccio. Sicuramente c'è l'aggiunta dei 200 dorso che ho iniziato a fare dall'anno scorso e i risultati un po' si son visti. Ho fatto il record italiano, ma è un tempo ancora distante da quello che desidero” Ti senti pronto a essere competitivo per una medaglia anche nella doppia distanza? “Sì, se arrivo preparato posso fare posso fare bene sicuramente” Thomas Ceccon sarà felice al termine dei Mondiali di favore se avrà nel comodino quante medaglie? “Bisogna andare lì e vincere. Se tornassi a casa senza un oro non sarei per niente contento. Non mi piace nascondermi. Se hai già vinto, almeno nel mio caso, non vai lì per dire ‘voglio arrivare terzo o secondo’. Si va lì per vincere, punto” Con tutte le frasi che hanno fatto discutere di Thomas Ceccon, una mi ha incuriosito, non è quella che ha fatto più polemiche, ma come immagini il paradiso? “Con gli angeli che lo puliscono. Non so perché avevo questa idea da ragazzino. Me lo immagino magari anche con tanti oro al collo”.

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Riccardo Re