Protagonista indiscussa nella seconda giornata degli Assoluti di scherma a Milano, Bebe domina la finale con Alessia Biagini: "Molti mi vedono come un simbolo ma io sono quella che sono grazie alla scherma. Io sono innamorata dello sport"
E fanno sette. Il settimo titolo italiano conquistato da Bebe Vio e sembra che sia il suo primo, tanto appare raggiante. Nella seconda giornata di gare degli Assoluti di scherma a Milano è lei la protagonista, assalita dai tifosi che le chiedono mille selfie. La 21enne fuoriclasse veneta aveva una voglia matta di tornare a gareggiare dopo un periodo di stacco dalle competizioni. Negli ultimi mesi si è trasferita a Roma per frequentare il corso di laurea in comunicazione all’Università Americana John Cabot. Si è concentrata sui libri, ha sostenuto i primi tre esami universitari (visual communication, public speaking, inglese) e ne ha altri due da sostenere a fine mese, tutti rigorosamente in lingua inglese. E’ una secchiona Bebe, perfezionista in tutte le cose che fa: “Diciamo che mi rosica fare le cose fatte male - sottolinea sorniona - quindi di conseguenza cerco di farle bene. Studiare mi piace molto anche se dopo tanti mesi senza gare ero eccitata dall’idea di tornare in pedana. Qui a Milano è una grande festa perché ho incontrato tante persone con le quali tiravo quando ero piccola prima della meningite, sono tornata a respirare la mia aria”. Nell'immaginario collettivo la Vio è diventata un simbolo, presa ad esempio, citata e coccolata, ma molti si dimenticano che in primis è soprattutto un’atleta, per altro innamorata persa dello sport: "Tutto il casino, e sottolineo casino positivissimo, che è cresciuto intorno a me non mi distrae da quelli che sono i miei obiettivi. Io amo lo sport, io sono quella che sono grazie alla scherma. Anche quando un giorno smetterò, il mio sogno è rimanere nello sport, è la cosa che mi rende più felice. La pedana è il posto in cui sto meglio, quello che più mi piace".
La ragazza ha due angeli custodi. Simone Vanni, oro olimpico nel fioretto a squadre ad Atene 2004 e attualmente CT della nazionale di fioretto paralimpico, la aiuta ad inserire la protesi da gara. A bordo pedana arrivano gli ultimi consigli di Elvis Gregory, maestro cubano del Club Scherma di Roma che da quest’anno la segue negli allenamenti all’Acquacetosa. La finale è a senso unico, 15-6 sulla rivale Alessia Biagini, è dal 2012 che vince il titolo italiano, il regno di Bebe.
"Sono felice. Tanto. Adesso l’obiettivo si sposta a palla versoTokyo 2020. A novembre iniziano le qualificazioni olimpiche e non vedo l’ora. Quando fai una Olimpiade, e nel mio caso l’ho pure vinta, capisci quando sia bella e vorresti farla sempre. Per un'atleta è l'obiettivo principale, si vive per i cinque cerchi. E non sembra ma l’appuntamento conTokyo è vicinissimo…".
Ha fretta, deve correre insieme a mamma Teresa e papà Ruggero in stazione, c'è un treno da prendere per una cena importante alla quale presenziare. Uno dei tanti impegni che riempiono la vita della ragazza magica. "Ma adesso vi aspetto tutti a Roma il 14 giugno per Giochi Senza Barriere, è la sesta edizione che organizziamo con ART4SPORT (la sua associazione Onlus che aiuta ragazzi disabili a fare sport). Voi di SkySport ci siete sempre stati sin dalla prima edizione, ci avete sempre sostenuto. Giovedì prossimo appuntamento allo Stadio dei Marmi su SkySport24".