Mondiali di Scherma 2019: la spada donne e la sciabola uomini sono di bronzo

Scherma

Lia Capizzi

Ai Mondiali di scherma di Budapest è di scena il programma delle gare a squadre. Le azzurre della spada trascinate da Rossella Fiamingo conquistano la medaglia di bronzo ai danni dell’Ucraina. Sul podio anche gli sciabolatori: per Luca Curatoli il secondo bronzo iridato a Budapest. Si chiude l’ultimo Mondiale della carriera di Aldo Montano che punta a dare l’addio alle Olimpiadi

Il sorriso entusiasmante ma pure molto stanco delle azzurre della spada. Se la sono sudata questa medaglia di bronzo. Hanno attraversato l’inferno del minuto supplementare con l’ultima decisiva stoccata di Rossella Fiamingo (29-28) per vincere sulla Germania. Nei quarti di finale hanno compiuto l’impresa eliminando le campionesse del Mondo degli Stati Uniti (25-22) ma hanno dovuto cedere il passo, in semifinale, alla Cina (31-44) poi vincitrice della medaglia d’oro. C’era da recuperare l’orgoglio per provare ad acciuffare l’ultimo gradino del podio e lo hanno fatto nella finale per il terzo posto contro l’Ucraina 45-36. Con Rossella Fiamingo in giornata super positiva e con la debuttante rivelazione Federica Isola nel ruolo di trascinatrice, lei che è la più giovane della spedizione azzurra, già campionessa del Mondo e Europea Under 20 in questo 2019. "Èuna enorme emozione per me. Non ringrazierò mai abbastanza le ragazze della squadra che mi hanno preso e fatto crescere ancora di più",  fatica a trattenere l’emozione la 19enne di Vercelli.

"Questo è il quarto podio consecutivo per il nostro gruppo, dopo Cina, Dubai e l’Europeo ecco questo podio mondiale", commenta Mara Navarria. "Io sono fiduciosa che miglioreremo ancora, in vista di Tokyo non molliamo niente, gagliarda come sempre la 34 mamma friulana che fu oro mondiale individuale un anno fa a Wuxi.

Un gruppo che può contare su due capitane. Insieme alla Navarria c’è l’esperienza e la grinta di Rosella Fiamingo: "Io azzardo e dico che potremo anche disputare una finale. Io sono sicura che ci arriveremo. Perché siamo una squadra tosta e ce la faremo” si sbilancia la 28enne catanese bicampione del mondo a Kazan 2014 e Mosca 2015La spada femminile mette in cassaforte punti fondamentali per la qualificazione olimpica che terminerà il 31 marzo del 2020. “Sono punti preziosissimi”, conferma il CT dell’Italia Sandro Cuomo che da mesi continua a inculcare fiducia alle sue atlete. “Non siamo una sorpresa. Nella scherma moderna la concorrenza è diventata feroce ecco perché è diventato difficile confermarsi, invece questa squadra non scende dal podio da quattro gare consecutive. Le ragazze si sono spronate da sole e credo siano mature per una medaglia… maggiore, più importante”. Un gruppo ben assortito e amalgamato che viaggia in direzione Giappone. La Fiamingo è argento olimpico in carica e delle quattro ha la maggiore esperienza a cinque cerchi:“Questa gara per me era davvero come una Olimpiade perché sapevo che servivano punti importanti e senza questa gara non saremmo potuti andare tanto avanti. Adesso mancano ancora le ultime gare ma siamo pronte, sperando di andare a Tokyo".

Sciabolatori facce da bronzo, ultimo Mondiale di Aldo Montano

È il mondiale dei bronzi per l’Italia e Luca Curatoli fa pure il bis dopo quello nella gara individuale. "Potevamo fare di più, lo sappiamo. Adesso ci siamo meritati un po’ di vacanze, recuperiamo le energie in vista delle gare di settembre e ottobre. A livello personale è stato un Mondiale bellissimo”" certifica il 25enne napoletano. Gli sciabolatori salgono sul podio con il dispiacere di una semifinale condizionata da discutibili decisioni arbitrali. E non basta l’ammissione a microfono spento dei dirigenti della Federazione Internazionale che ammettono a denti stretti gli errori dell’arbitro ai danni degli azzurri. L’assalto contro i padroni di casa dell’Ungheria (38-45) è stato condizionato da almeno sei stoccate successivamente girate a favore degli avversari. "In semifinale alcune stoccate sono state dubbie. È pure comprensibile con tutto il pubblico assordante a fare il tifo per loro che sono i padroni di casa. Diciamo che sono stati più bravi loro, dai..” stempera le polemiche della semifinale con signorilità Gigi Samele.

Sfumata la corsa all’oro, c’era il rischio che la rabbia potesse succhiare le poche energie rimaste in vista della sfida per il bronzo. Niente di tutto ciò. Gli azzurri sono saliti in pedana per sfidare la Germania con la fame della rivincita. Alimentata dal tradizionale loro grido di battaglia, la rivisitazione di una scena di Gomorra: Chi cummann c’cà? Nuie.

Il senso della squadra galvanizza il talento di Enrico Berrè al quale manca ancora un grande exploit individuale all’altezza del suo potenziale.“A volte il mio rendimento cambia, rispetto all’individuale. Evidentemente i miei compagni tirano fuori il meglio di me", e mentre lo dice il 27enne campione romano abbraccia gli altri tre azzurri. "Oggi sono tanto contento per il valore di questa medaglia perché è un Mondiale e soprattutto è un Mondiale di qualifica olimpica". Si chiude qui l’ultimo Mondiale di Aldo Montano, vera istituzione della scherma. Una carriera enorme e difficilmente imitabile, dall’oro olimpico individuale di Atene 2004 passando per il titolo mondiale di Catania 2011 fino a questa medaglia di bronzo di squadra. A 40 anni (saranno 41 il 18 novembre) ha il sogno nel cassetto di disputare la sua quinta Olimpiade."Spero di chiudere a Tokyo con questo fantastico gruppo. Sarebbe la fine bellissima di una esperienza lunghissima che mi ha dato tanto. Uso il condizionale perché la voglia c’è ma alla mia età gli acciacchi si sentono, quindi preferisco ragionare di settimana in settimana. Però per l’addio c’è ancora tempo, dai. Ne parliamo tra un anno. Nel frattempo io mi preparo". Ha ragione Montano, il saluto ad una leggenda delle pedane merita un palcoscenico tutto per sé.