Mondiali scherma, Rossella Fiamingo bronzo nella spada: sconfitta in semifinale

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Dopo 7 anni la 31enne siciliana torna a conquistare una medaglia in un Mondiale: nonostante la scofitta in semifinale per 15-10 contro la tedesca Ndolo, infatti, l'azzurra conquista un bronzo ex aequo

E all’inizio arriva Ross: è firmata Fiamingo la prima medaglia azzurra ai Mondiali di scherma in corso in Egitto, un bronzo che poteva essere oro, ma l’Italia della scherma ritrova una grande campionessa, che fredda e lucida in pedana alla fine si lascia andare alla commozione. "Perché sono felice di essere qua e di essere tornata a vincere una medaglia dopo un sacco di difficoltà fisiche e mentali. Ci sono riuscita, sono riuscita a dare tutto in qualsiasi situazione, dopo gli Europei e ho avuto anche il Covid, non stavo benissimo, mal di schiena, fiato corto. Qualsiasi cosa non mi interessava. Volevo arrivare qua al massimo e sono, sono felice". Non è mancato un pensiero al fidanzato, il nuotatore Gregorio Paltrinieri: "Con lui è impossibile gareggiare perché vince troppe, troppe medaglie. Però comunque sto al passo. Ecco se si sta il passo e lui, con tutte le medaglie vinte mondiali e vinte quattro. Insomma, era difficile raggiungerlo. Quando mi hanno chiamato per la presentazione della semifinale, ammetto che mi veniva da piangere, un pochino ho singhiozzato. Allo stesso tempo, però, volevo concentrarmi e dare il massimo per arrivare fino alla fine". Primo bronzo per l'Italia ai campionati del mondo di scherma al Cairo, non senza qualche rimpianto: "Sono soddisfatta a metà, ho la stessa sensazione dell'argento europeo, finché non si vince l'oro io non riesco a essere pienamente soddisfatta. Però comunque, dopo tanti anni, in assenza di medaglie mondiali, sono contenta" Dopo essersi presa la rivincita nei sedicesimi contro l'ucraina Kharkova che l'aveva battuta agli Europei, Rossella Fiamingo si è arresa solo in semifinale alla tedesca Alexandra Ndolo, dopo una gara condotta con grande maturità e freddezza. Già due volte campionessa mondiale, nel 2014 e 2015, argento olimpico a Rio nel 2016 e argento ai recenti campionati europei, la Fiamingo non riesce a centrare il risultato storico, mai nessuna spadista infatti ha vinto tre edizioni dei mondiali. A prescindere dal colore della medaglia l’Italia ritrova finalmente una sua campionessa che mancava da un podio mondiale da Mosca 2015. «Il cammino non è stato semplice, perché comunque ho incontrato lei [la Kharkova] e mi sono presa questa rivincita. E poi ho incontrato anche la Mallot, con la quale avevo perso a Barcellona, quindi avversarie molto ostiche che avevo studiato nel dettaglio. Però quello che alla fine mi è servito oggi è stato pensare in tutti gli assalti di dare il 100%, non tanto, ma proprio tutto, e ogni assalto è stato come una finale per me. Il mio “uno alla volta”, stavolta è stato “tutto come se fosse una finale”». Tutto, ma non proprio tutto, perché qualcosa ancora è rimasto per la gara a squadre, in cui vorranno certamente riscattarsi anche le altre compagne. Si è fermata ai sedicesimi di finale Alberta Santuccio  e con lei l’obiettivo di bissare al Cairo l’exploit della vittoria conquistata nel GP di Budapest in questa stagione. Dopo aver superato l’israeliana Dar Hect per 15-13, la catanese al secondo turno non è riuscita a imporsi contro la francese Jospehine Jacques Andre Coquin da cui è stata sconfitta col punteggio di 15-10. Il diciassettesimo posto nella classifica finale non rende certamente merito alla stagione che la spadista azzurra aveva condotto fino a qui. Stop nei 16 per Federica Isola, che ha iniziato il primo assalto di giornata battendo alla priorità 15-14 la svizzera Noemi Moeschlin in un match iniziato in salita per la vercellese, che si è trovata sotto anche di tre stoccate prima di iniziare la rimonta che l'ha portata tra le migliori 32. Qui è poi arrivato il successo 13-7 contro la venezuelana Maria Martinez, prima della sconfitta 9-8 contro la cinese Mingye Zhu al minuto supplementare, che l’ha relegata al dodicesimo posto in classifica. Fuori ai quarti Mara Navarria, che nel giorno del suo 37esimo compleanno è stata eliminata solo alla priorità dalla portacolori di Hong Kong Man Wai Vivian Kong 12-11. Ha chiuso così al sesto posto la friulana dell'Esercito, che in precedenza aveva superato l'atleta di casa Nardin Ehab 15-10, la francese Lauren Rembi 14-12 e l'ungherese Anna Kun 15-9.  “Io voglio vincere tutto”. Questo era stato il commento del C.t. della spada Dario Chiadò alla vigilia dell’esordio in pedana dell’arma che guida, da dieci mesi. Non è arrivato l’oro, e forse qualche rimpianto c’è per le possibilità sciupate in gara oggi, ma dopo una stagione in cui le azzurre erano state protagoniste, le ambizioni erano giustificate. Ritrovare una campionessa come Rossella Fiamingo è comunque una vittoria per la scherma azzurra e anche per lo sport italiano in generale. Il titolo della spada è andato alla coreana Sera Song, vincitrice per 11-10 nel match per l’oro contro la tedesca Ndolo.

Sciabola, sesto posto per Samele

Nella sciabola primo titolo mondiale per l’ungherese Aron Szilagy, l’unico che incredibilmente ancora mancava nonostante i tre titoli olimpici vinti consecutivamente. Per l’Italia il napoletano Luca Curatoli e il foggiano Gigi Samele erano senza dubbio i due uomini cui riservava maggiori aspettative per la conquista di una medaglia d'oro il neo C.t. della sciabola Nicola Zanotti. Per i giovani Michele Gallo e Pietro Torre l'obiettivo era soprattutto quello di crescere e fare esperienza in un contesto importante come quello del loro primo mondiale. I migliori alla fine sono stati Pietro Torre Luigi Samele, giunti fino ai quarti. È tornato con un sesto posto individuale Luigi Samele dopo il forfait europeo: il foggiano vicecempione olimpico ha battuto agilmente 15-5 il vietnamita Van Quyet Nguyen e poi, in un match molto più duro, l'egiziano Ziad Elsissy 15-14, prima del derby contro il connazionale Michele Gallo, superato 15-12. Ai quarti l'azzurro è stato battuto 15-14 dal francese Maxime Pianfetti. 

Ottimo esordio per Pietro Torre

Grandissimo risultato invece per il ventenne livornese Pietro Torre al suo esordio nella rassegna iridata, che nei 64 ha sconfitto 15-7 l'egiziano Adhman Moataz, poi ha avuto la meglio 15-14 sul temibilissimo coreano Bongil Gu, due volte argento mondiale individuale e si è assicurato un posto tra i migliori otto grazie al successo netto 15-8 contro il canadese Fares Arfa. La sconfitta è arrivata solo contro il campione olimpico Aron Szilagyi 15-8, poi campione mondiale. A tifare per Pietro in tribuna anche l’idolo d’infanzia Aldo Montano, oggi rappresentante. Ha chiuso nono Luca Curatoli, che aveva superato 15-8 l'americano Khalil Thompson e 15-7 l'uzbeko Musa Aymuratov, per poi essere eliminato 15-14 dal rumeno Iulian Teodosiu, capace di recuperare il vantaggio che lo sciabolatore napoletano aveva costruito, tra mille polemiche arbitrali, su cui è tornato anche il C.t. Nicola Zanotti. Da sottolineare anche la prova di Michele Gallo, anche lui alla prima esperienza mondiale, che ha vinto 15-13 contro il cinese Xiao Lin e poi 15-12 contro l'americano numero 10 del ranking mondiale Eli Dershwitz, classificandosi quattordicesimo. Domani in programma le gare di fioretto femminile (Arianna Errigo, Martina Favaretto, Francesca Palumbo, Alice Volpi) e di spada maschile (Andrea Santarelli, Federico Vismara, Gabriele Cimini, Davide Di Veroli).