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Italia ai Mondiali di Scherma 2025 su Sky, Rossella Fiamingo: "Siamo quelle da battere"

la spada
Sara Cometti

Sara Cometti

Al via da martedì 22 luglio i Campionati del Mondo di scherma a Tbilisi, in Georgia. Sarà possibile seguire le gare chiave del Mondiale in diretta su Sky e in streaming su NOW. La prima a salire in pedana è stata Rossella Fiamingo, capitana della squadra di spada, che si è qualificata nel tabellone principale. Partiamo allora da lei, per raccontarvi la squadra di spada che in Georgia rappresenterà l’Italia

MONDIALI SCHERMA LIVE

Rossella Fiamingo, la due volte campionessa mondiale individuale, oro a squadre a Parigi, alle ultime Olimpiadi, affronterà il suo decimo Mondiale dieci anni dopo la conquista del suo secondo titolo iridato. A 34 anni appena compiuti, tra scaramanzie, sogni e speranze sempre accese, la capitana della squadra di spada andrà a Tbilisi con uno spirito rinnovato e maturo, ma con l’entusiasmo e la piacevolmente inedita sensazione di guidare la squadra campione olimpica in carica. E lo dice fiera: "Siamo quelle da battere".

Le parole della capitana Rossella Fiamingo

"Sono passati tanti anni, eppure continuo ad essere qui per la passione per questo sport, ancora presente, e che mi porta ad allenarmi tutti i giorni con la gioia e la voglia di vincere. Gli stimoli sono esattamente gli stessi, mi sento abbastanza bene. Non sono una persona che si sbilancia tanto, però gli obiettivi sono comuni e soprattutto per la gara a squadre spero che mostreremo una prestazione degna da campionesse olimpiche. Fa effetto arrivare lì da avversarie da battere". Lo dice con fiero pudore, mentre i suoi grandi occhi si sgranano, scoprendo un misto di stupore e inaspettata consapevolezza. Sa di essere la leader a cui le altre ancora oggi, dopo 10 anni, guardano. "Credo che nella scherma si debba sempre reinventarsi. Io cambio continuamente, anche se sono molto legata alle cose che facevo nel passato. Le tengo presenti, ma cerco di reinventarmi sempre, continuamente. Sono stati 10 anni intensi, impegnativi, stressanti e belli allo stesso tempo. La scherma cambia, si evolve. Io rimango legata ai miei punti di forza, ma cerco di migliorarmi e di mettere sempre qualcosa in più. Credo che la voglia sia la stessa da dieci anni a questa parte. Anche se, come detto, io cambio continuamente, mi sento ancora in forma per regalare qualcosa a me stessa e agli altri. Lo spirito è sempre lo stesso, quello di andare e portare a casa più medaglie possibili, mi alleno tutti i giorni per vincere qualcosa, se no non mi allenerei. In Georgia vado per fare una bella gara individuale, quest’anno mi sono allenata in maniera diversa, con nuovi stimoli. Nella gara a squadre andiamo con un +1 che è Sara Kowalczyk, che quest’anno insieme a Lucrezia Paulis si è comportata benissimo, hanno fatto una stagione stupenda e quindi avremo un "+1" giovane che rinnova un po’ anche la nostra squadra". Concreta e sognatrice, Rossella Fiamingo parla da capitana e con saggezza e fare accudente introduce l’elemento nuovo di questo gruppo femminile, rinnovato dopo l’addio di Mara Navarria. Anche questo lascia trasparire i suoi modi misurati, la sua operosità discreta.

BIZZI/Federscherma

In pedana sempre con uno sguardo al futuro

"Negli anni ho costruito tanto.  Mi sono prima diplomata in pianoforte, poi mi sono laureata in dietistica. Ho messo delle cose in tasca, ho piani A, B, C. in previsione futura, ma adesso sono concentrata solo sulla scherma. È da due anni che non studio più e per me è stranissimo, perché ho sempre vissuto di studio e scherma, però mi voglio anche godere un po’ la mia attività da lavoratrice a tempo pieno come schermitrice". La compostezza che lascia trasparire è una qualità che ha sempre esibito fin da bambina in pedana, quando, minutina, con una divisa più grande di tante taglie, metteva a segno stoccate d’artista, in silenzio, letteralmente, quasi a non voler sporcare quei suoi gesti tanto eleganti sulla pedana, con esultanze plateali o urla strozzate in petto per gioire. Stoccata dopo stoccata, quella bimba silenziosa e riguardosa, ma solare e dirompente, proprio come la terra ai piedi dell’Etna da cui viene e in cui ama ancora oggi andarsi a rifugiare, ha conquistato tre medaglie olimpiche (oro a squadre a Parigi 2024, bronzo a squadre a Tokyo 2021 e argento individuale a Rio 2016) e due titoli iridati, oltre ad altre sei medaglie mondiali. Sempre a fil di lama, senza un filo di voce. Non per paura, semplicemente per senso della misura ed equilibrata moderazione. Fateci caso. Cercate in rete le sue immagini vincenti. Guardatela in pedana ai prossimi mondiali. Sotto la maschera ogni gesto è ottimizzato per raggiungere l’obiettivo finale. Tutto sembra eseguito come lo spartito di un testo per il piano. Mai un acuto o una nuota fuori posto.

Rossella Fiamingo, fra pedana e famiglia

La bicampionessa mondiale della spada femminile, dieci anni dopo, ha smesso di studiare quello che sarà fuori dalla pedana, ma non di costruire per il futuro che ci trascorrerà sopra ancora per un po’. Ecco perché con lo stesso equilibrio, guarda alla sua vita di coppia e all’altra metà del suo cuore. "Sicuramente - ndr. con Gregorio Paltrinieri - c’è un senso di famiglia, però è impossibile cercarlo adesso, perché saremmo egoisti. Sia io che lui siamo sempre in giro. Capita ogni tanto di incontraci per casa una volta ogni mese per una settimana e quindi sarebbe impossibile. Sicuramente il nostro futuro è quello di stare insieme e di costruire una famiglia". Il cuore li spinge a seguirsi a vicenda in tv, ma gli impegni li portano lontani, da una parte all’altra del mondo. Gli anni passano per entrambi, non l’ambizione e la voglia di essere ancora lì, a gareggiare con gli avversari più in forma, perché è lì che hanno la testa. "Le Ucraine sono molto forti, hanno un buon mix di giovani e atlete più di esperienza, sono molto, molto determinate, hanno raccolto anche poco per la forza che hanno, quindi credo che in questo quadriennio verranno fuori. Poi ci sono le solite Estoni, che creano sempre fastidio in pedana, le Russe che abbiamo incontrato molto presto agli Europei e che sono rientrate a fare le gare a squadre; quindi, anche loro adesso ritorneranno a fare le gare e sono di altissimo livello; le Ungheresi stanno crescendo. Insomma, c’è un movimento che cresce continuamente. Le Cinesi, ne viene sempre una nuova, le Coreane un punto fermo, le Francesi si stanno un po’ rinnovando. Bisogna stringere i denti, perché non c’è mai niente di semplice!" Un sorriso a metà, tra sarcasmo e ricerca di comprensione. Nell’equazione misura, ritmo e pressione, con la variabile costante del tempo che scorre inesorabilmente, la fatica è elemento chiave per determinare il successo del risultato finale.

BIZZI/Federscherma

La scherma e le qualificazioni preliminari

Il suo esordio nelle qualificazioni da 21^ del ranking mondiale non è affatto un dettaglio da trascurare. Ha dovuto affrontare le qualificazioni riservate alle atlete iscritte (166 su 181) che non rientrano tra le prime 16 della classifica FIE, aggiornata dopo le quattro prove zonali. Un meccanismo che penalizza molto le tiratrici più forti, perché assegna punteggi maggiorati a schermitrici che normalmente faticano a raggiungere i trentaduesimi di finale. Immaginate se, grazie a un criterio di assegnazione geografica dei punteggi, un tennista dell’Angola o di una qualsiasi altra Nazione senza alcuna tradizione o blasone nel tennis, togliesse il posto a Musetti alle Finals. Quanto perderebbe di credibilità tecnica e di spettacolo il gioco? Ecco, è così che funziona nella scherma e forse, senza andare a cercare soluzioni mirabolanti, con spade laser, realtà virtuale, maschere trasparenti o chissà che altro, riflettere davvero sulla formula di gara aiuterebbe queste atlete ed atleti ad avere la giusta visibilità che meritano e agognano. Lo spunto per questa riflessione arriva proprio da uno dei convocati della spada maschile individuale. Valerio Cuomo. Non è il più giovane della spedizione, anzi, tra gli spadisti, a 27 anni è anagraficamente uno dei più "anziani" della squadra, ma schermisticamente, ad alti livelli, è ancora solo poco più che un debuttante.

BIZZI/Federscherma

Valerio Cuomo: obiettivo Olimpiade

Nonostante il DNA da spadista  - papà Sandro, zio e fratello-  dopo aver giocato a calcio per molti anni e praticato vela per diventare istruttore, Valerio ha deciso che la scherma poteva essere il suo sport. Di possibilità al momento ne ha avute poche, ma ha le idee molto chiare. "Sto attraversando un percorso che spero mi porti alla gara a cinque cerchi, perché uno sport come il mio ad alto livello porta a sognare quello, le Olimpiadi. Per arrivare fino a lì le tappe di percorso sono queste: Europei e Mondiali. Mi sto preparando alla grande, sto dando il mio massimo, mi sento pronto per Tbilisi". Già all’ultimo Mondiale di Milano 2023, in molti si aspettavano da lui un grande exploit, eppure le scelte tecniche successive sono andate in un’altra direzione. Oggi, dunque, l’atleta partenopeo ha una nuova occasione, seppure solo nella prova individuale, visto che nella gara a squadre lascerà il suo posto a Gianpaolo Buzzacchino. Rispetto al passato, Cuomo jr. dice di aver cambiato un po’ il suo modo di pensare e ora è concentrato solo sulla scherma: "Il calcio è da sempre il mio gioco preferito, mi è rimasto nel cuore, a quello non riesco a rinunciare e ci gioco con gli amici, ma la scherma è diventato il mio sport come esempio di disciplina e valori sportivi mi ha catturato. Quando ho iniziato a scindere le due cose, ho iniziato a fare scherma da professionista. È chiaro che io avrei desiderato rappresentare l’Italia anche nella prova a squadre, quest’anno però gli altri lo hanno meritato più di me e accetto l’opportunità che mi è stata data, di tirare a livello individuale". Valerio osserva silenzioso gli allenamenti. Il gruppo della spada si allena con staff tecnici differenti per uomini e donne, eppure il suo maestro, Daniele Pantoni, è lo stesso di tre componenti della squadra femminile: le titolari Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio e la riserva Paulis. Non accetta che una di loro debba rimanere fuori dall’élite per via dei meccanismi di qualificazione e di gara. "Guarda il tennis – commenta – non è pensabile che uno fuori dalla top 8 possa giocarsi il titolo. Il meccanismo dei tornei dà la possibilità di valutare realisticamente il valore di un atleta nel corso di una stagione. Nella spada tutto sembra essere fortuito. I migliori, da noi, non sono messi nella condizione di eccellere, per questo non è raro veder vincere un tiratore che in qualsiasi altro sport nemmeno potrebbe prendere il via". Ecco perché, in questa arma, confermarsi ad alti livelli a lungo nel tempo è indice meritorio e niente affatto scontato. 

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Giulia Rizzi e Alberta Santuccio, campionesse olimpiche in carica

Lo sanno bene anche le altre spadiste, Giulia Rizzi e Alberta Santuccio, campionesse olimpiche in carica nella prova a squadre. Giulia, reduce da una stagione ad altissimo livello, ha 36 anni e non si nasconde. A Tbilisi va a caccia di una medaglia importante, che potrebbe regalarle il primo vero successo a livello individuale. Lo stesso vale per Alberta Santuccio. "La stagione ha ripreso un po’ a rilento, però poi sono arrivata agli Europei con un ottimo risultato e, ovviamente, a Tbilisi le aspettative, per quanto mi riguarda sono alte. Essendo molto scaramantica, tendo a non dire mai troppo, però quello che mi auguro è di dare il massimo, non avere rimpianti e tirare fuori l’Alberta che ho fatto vedere agli Europei". A Milano, all’ultima edizione dei Mondiali nel 2023, Alberta Santuccio fu medaglia d’argento dietro alla francese Candassamy. Ai Giochi di Parigi, nell’individuale rimase fuori dalle semifinali per un nulla, chiudendo al quinto posto. Nella gara a squadre impossibile dimenticare quell’incredibile assalto finale e l’ultima stoccata, valsa un oro storico per l’Italia in questa disciplina. È così che Alberta si è ritagliata un ruolo da leader in questa squadra. Trent’anni, catanese come Rossella Fiamingo, che ha sempre seguito e osservato come fonte di ispirazione, oggi con lei condivide anche palestra di allenamento a Roma e allenatore. "Ad oggi sì, penso di essere anche io un punto di riferimento della squadra ed è un qualcosa che non mi dà pressione, anzi, mi dà ancora più carica ed energia. E non è assolutamente un peso, mi piace Con Daniele Pantoni devo dire che fin da subito abbiamo creato un legame bellissimo, perché non era solo un maestro per me, ma era anche tanto altro. Di conseguenza siamo cresciuti insieme, possiamo dirlo e quindi io sono solo che contenta che ad oggi lui possa seguire altre atlete, perché non mi fa mai sentire seconda a nessuna, come non fa sentire le altre seconde a me e quindi sa come gestirci e sa come darci le attenzioni giuste. E sono contenta che lui sia arrivato fin qua e io sono arrivata fin qui con lui".

Pantoni: "Queste ragazze hanno vinto tutto l'anno scorso"

Daniele Pantoni, da quest’anno è il punto di riferimento tecnico per la spada femminile. Insieme al maestro Roberto Cirillo e al commissario tecnico Dario Chiadò. "Queste ragazze hanno praticamente vinto tutto l'anno scorso hanno vinto gli Europei, hanno vinto le Olimpiadi, hanno vinto quattro gare di Coppa del Mondo, seconde ai Mondiali di Milano l'anno prima. Temevamo un po’ questo calo di tensione, questo rilassamento, ma le vediamo molto, molto motivate. Io sono fiducioso, perché sono veramente ragazze ultra-professionali e ci stanno dimostrando ogni giorno, anche con l'impegno durante questi allenamenti, che la fame di vittoria non manca. Per cui, a parte l'esperienza, questa professionalità è ciò che secondo me può fare la differenza. È un'emozione enorme seguire queste ragazze, anche perché a bordo pedana si soffre senz'altro di più che stando in pedana. Devi controllarti, per non trasmettere le tue emozioni, i tuoi nervosismi, le tue sensazioni. Con le ragazze bisogna sempre essere positivi. Ma fortunatamente ho una squadra e delle ragazze che hanno veramente poco bisogno di noi, perché ormai hanno raggiunto una maturità tale che si autogestiscono veramente molto, molto bene. Abbiamo la fortuna di avere questa squadra che ha vinto le Olimpiadi, e nonostante questa sia di fatto una stagione post olimpica, dove sono state provate diverse ragazze giovani e ci sono stati nuovi inserimenti, loro veramente stanno facendo da chioccia. Le nuove sono state ben accolte e nonostante i numerosi cambiamenti, quest'anno, tranne una gara, non siamo praticamente mai scese dal podio, per cui ci siamo sempre comportate bene. Queste ragazze sono molto affiatate, molto unite tra loro e si sostengono anche nei momenti di difficoltà. Questo è importante".  Tra le esordienti, il nome nuovo e più entusiasmante è senza dubbio quello di Sara Kowalczyk. Figlia dell’ex spadista polacca Ewa Borowa, in Italia ormai da tantissimi anni, la ventiquattrenne di Aversa ai Campionati europei di Genova ha realizzato una doppietta di bronzo, individuale e prova a squadre, eppure la convocazione al Mondiale per lei è stata una vera sorpresa, qualcosa di inaspettato, una gioia incontenibile. Spadista dal fisico longilineo, Sara vuole fare tesoro di ogni istante di questo evento, perché è consapevole dell’opportunità che ha di fronte. Sebbene tecnicamente sia ancora un po’ acerba, certamente il suo inserimento ha portato freschezza, leggerezza ed entusiasmo in una squadra già ben costruita, eppure in cerca di nuovi assetti e certezze per il futuro. Analogamente, anche nella spada maschile, arma, da pochi mesi affidata alla responsabilità tecnica di Diego Confalonieri, col supporto del maestro Alfredo Rota, si respirano entusiasmo e freschezza.

BIZZI/Federscherma

Spada maschile, chi tenere d'occhio

Vanno in Georgia a caccia di una medaglia, sia il vicecampione del mondo in carica, Davide Di Veroli, sia il ritrovato Andrea Santarelli; occhi puntati però, anche sul giovane Matteo Galassi, il vero nome nuovo emerso dagli Europei di Genova. Come detto, a loro si aggiungeranno Valerio Cuomo per la sola prova individuale e Gianpaolo Buzzacchino per la prova a squadre. Se le spadiste sono campionesse olimpiche in carica, non va dimenticato che a Milano, nel 2023, l’Italia della spada maschile conquistò l’oro nella prova a squadre, a 30 anni di distanza dall’ultimo titolo vinto dagli azzurri. E in quella occasione, Di Veroli fu davvero protagonista universale. "L'argento di Milano sicuramente mi motiva e mi motiverà tantissimo anche per l'appuntamento di Tblisi perché cerco sempre di vedere le cose in maniera positiva e propositiva. Quello di Milano è stato un argento vinto, non un oro perso. Sicuramente l'obiettivo è quello di migliorare sempre e comunque. Penso che sia nostro dovere, non solo mio, ma di tutti gli sportivi agonisti, quello di cercare di trasmettere messaggi importanti e valori di un certo livello. Io cerco sempre di farlo al meglio che posso. Sicuramente sento una grandissima responsabilità. L'obiettivo è quello di dare il massimo come sempre, metterci anche il 200% in ogni singola stoccata, in ogni singolo assalto. E ovviamente l'obiettivo è quello di ambire sempre al massimo. Però bisogna ragionare, un passettino alla volta".

BIZZI/Federscherma

Campioni del mondo in carica

Se dovessimo definire in due parole la virtù della spada azzurra, senza dubbio sceglieremmo pacatezza e umiltà. È questo che ispirano spadiste e spadisti, è questo che trasmettono le loro parole. Sono campioni del mondo in carica e quasi glielo si deve ricordare. Andrea Santarelli, “Siamo ancora campioni del mondo in carica, è vero. Ci pensavo un paio di settimane fa, ne parlavo con i miei amici che non fanno scherma ed effettivamente è stato un grande Mondiale quello di Milano. Alla fine, in realtà, un Mondiale è come una qualsiasi altra gara e non conta essere campioni del mondo. Conta affrontarlo nella giusta maniera e penso che anche a Tbilisi ci potremo divertire. Dopo una stagione olimpica gli stimoli sono sicuramente di meno. Tanto che a inizio stagione mi sono preso una pausa, non sapevo bene come indirizzare il mio percorso schermistico. In realtà, poi, dopo un po’ di difficoltà emotive nell'affrontare le gare, ho scelto di prenderla proprio con la spensieratezza con cui le affrontavo da bambino. E questa è stata la chiave che mi ha portato a riaffrontare la stagione nel giusto mindset, nel giusto mood. Non è una questione di stimoli, secondo me, ma è una questione di approccio a come si vive la quotidianità. Gli obiettivi che ho per questo mondiale, considerando che all'inizio della stagione mi sono preso un po’ di pausa e un po’ di riposo dopo le Olimpiadi, sono quelli di portare a casa il massimo possibile e di affrontare la gara con il sorriso con cui ho affrontato l'Europeo, dove comunque sono tornato a casa con due medaglie e non mi era mai successo. La forma fisica e la condizione mentale ci sono. Vediamo, Speriamo di divertirci”. Non solo pacatezza e umiltà, anche positività e ottimismo. In definitiva, è così che il gruppo spada guarda al mondiale georgiano. Ed è questo il pensiero con cui chiosa anche il commissario tecnico di quest’arma.

DARIO CHIADÒ “Devo dire che il movimento della squadra secondo me sta molto bene. L'obiettivo è sempre quello di fare il meglio possibile. Ci stiamo preparando in questi giorni proprio in quest'ottica. Usciamo dall'Europeo di Genova con delle soddisfazioni, perché anche i nuovi innesti si sono dimostrati assolutamente all'altezza, con due ragazzi giovani, Sara Kowalczyk e Matteo Galassi, che sono andati a medaglia. Poi la riconferma degli atleti più titolati: gli elementi ci sono tutti. Sappiamo che ogni gara è una gara a sé, ma sono ormai quasi quattro anni che inanelliamo risultati uno dietro l'altro, per cui cercheremo di stare su questa tendenza, perché gli elementi i presupposti ci sono tutti”. Da martedì 22 luglio si parte con la capitana Rossella Fiamingo, in pedana, come tutta la squadra, nel segno del più sobrio, concreto e razionalissimo equilibrio. E chissà...

Campionati del Mondo Assoluti - SPADA

Commissario d’arma: Dario Chiadò

Staff tecnico: Daniele Pantoni, Roberto Cirillo (femminile) Diego Confalonieri, Alfredo Rota (maschile)

Spada femminile

Rossella FiamingoGiulia RizziAlberta SantuccioSara Kowalczyk

Riserva in Italia: Lucrezia Paulis

  • Martedì 22 luglio: individuale - fasi preliminari (Rossella Fiamingo)
  • Mercoledì 23 luglio: individuale - tabellone principale (Sara Kowalczyk, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio, ev. Rossella Fiamingo*)
  • Venerdì 25 luglio, squadra - fasi preliminari (Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio, Sara Kowalczyk)
  • Sabato 26 luglio, squadra - tabellone principale (Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alberta Santuccio, Sara Kowalczyk)

Spada maschile

Davide Di Veroli, Andrea Santarelli, Matteo Galassi, Valerio Cuomo (solo individuale).

Gianpaolo Buzzacchino (solo a squadre)

Calendario gare

  • Sabato 26 luglio: individuale - fasi preliminari (Matteo Galassi, Valerio Cuomo)
  • Domenica 27 luglio: individuale - tabellone principale (Davide Di Veroli, Andrea Santarelli, ev. Matteo Galassi*, ev. Valerio Cuomo*)
  • Martedì 29 luglio: squadra - fasi preliminari (Davide Di Veroli, Matteo Galassi, Andrea Santarelli, Gianpaolo Buzzacchino)
  • Mercoledì 30 luglio: squadra - tabellone principale (Davide Di Veroli, Matteo Galassi, Andrea Santarelli, Gianpaolo Buzzacchino)

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