Sci, la Gut è Gigante. Bassino splendida terza

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Laura Gut in testa dopo la prima manche nel primo slalom gigante della stagione (Getty)
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La sciatrice svizzera ha stravinto la gara che inaugura la nuova stagione di Coppa del Mondo a Soelden. Secondo posto per la Shiffrin. Primo podio in carriera per la giovanissima azzurra. Quinta Sofia Goggia, nona Federica Brignone

La nuova stagione di Coppa del Mondo parte nel segno di Lara Gut. La svizzera si è aggiudicata il primo slalom gigante donne a Soelden con un ottimo 2'23''02. Subito dietro l’altro pezzo da novanta: la statunitense Mikaela Shiffrin, che ha chiuso quasi un secondo e mezzo più lenta. Ma a stupire è la 20enne azzurra Marta Bassino, al suo primo podio in carriera. La sciatrice di Cuneo, già campionessa del mondo juniores in gigante nel 2014, ha chiuso in 2'24''95. Finora, il suo miglior risultato in Coppa del Mondo era stato un quinto posto, ottenuto nella scorsa stagione a marzo. L’Italia piazza tre atlete nelle prime dieci posizioni: grande gara anche per Sofia Goggia (quinta a 2’’77) e Federica Brignone, vincitrice dello scorso anno, nona a 3''24. Ventesima Manuela Moelgg, 25.esima Francesca Marsaglia.

 

Prima manche, Gut al comando - La svizzera Lara Gut nettamente al comando in 1'10"11 dopo la prima manche dello slalom gigante di Coppa del mondo di Soelden, prima gara della stagione 2016/17. Seconda la statunitense Mikaela Shiffrin in 1'11"53. Bene l'Italia, con la giovane piemontese Marta Bassino terza in 1'11"95 e Federica Brignone, vincitrice lo scorso anno, quarta in 1'12"08. Ma le buone notizie per i colori azzurri non sono finite qui: Sofia Goggia è al momento decima in 1'12"92. Più indietro le altre azzurre, tra cui Manuela Moelgg, 19.a in 1'13"79, e Francesca Marsaglia, 20.a in 1'13"90. Tempi più alti per Nadia Fanchini (1'14"44), Irene Curtoni (1'15"02) e sua sorella Elena (1'15"27). Fuori l’esordiente trentina Laura Pirovano. Si gareggia sul ghiacciaio Rettenbach, a 3mila metri di quota, con sole, temperature poco sopra lo zero e condizioni di neve perfette. Il tracciato è caratterizzato da un lungo e difficile muro centrale e da una parte finale più filante.