Marta Bassino si racconta in due manches: dall'odio per il freddo al sogno olimpico

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La sciatrice azzurra parla a Sportweek delle aspettative e del sogno olimpico. Nell'intervista, divisa in due manches come se fosse una discesa di gigante, la 21enne di Borgo San Dalmazzo scherza sull'incidente di Killington: "Nella vita mai preso porte in faccia"

Rientrata in Italia dopo la sfortunata tourneé americana (dodicesima nel gigante e fuori nella prima manche nello slalom), Marta Bassino non si perde d'animo. Il carattere c'è e la giovane sciatrice guarda già avanti. Salterà Lake Louise, ma la stagione della neve è lunga e l'obiettivo ha cinque cerchi...olimpici. 

"La fatica maggiore è stare tanto tempo lontana da casa. Mi mancano la famiglia e il fidanzato-ammette la sciatrice a Sportweek- poi c’è quella fisica: allenamenti, sveglia al mattino presto, valigie ingombranti..." 

Le compagne di squadra non sono come le amiche: "Viviamo insieme 24 ore su 24, stiamo bene insieme e felici se la squadra ottiene buoni risultati. Ma poi siamo le prime avversarie in gara, ognuna vuole andare più forte dell’altra. Più che amiche, siamo colleghe. Anche se con qualcuna si creano rapporti più profondi".

 

Il soprannome Dory è perchè è un po' sbadata..."L’altro giorno, in allenamento, ho sciato senza il parabraccia. Serve perché sbatti contro i pali e ti fai male se non lo indossi. Io ho fatto un giro intero prendendo botte senza nemmeno accorgermene. Poi non so mai i tempi che faccio in gara".

Una sciatrice che odia il freddo fa un po' sorridere. "Quando finisce la stagione non vedo l'ora di andare al caldo. A volte mi preparo anche giocando a tennis. Da ragazzina, per pochi mesi, mi sono allenata anche con i tuffi"