Sci, infortunio per Sofia Goggia. L'azzurra guarda già avanti: "Sfrutterò la lentezza"

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La sciatrice azzurra, costretta ad almeno due mesi di stop per la frattura del malleolo, cerca di guardare il lato positivo e risponde col sorriso alla sfortuna: "Ho sottovalutato la lentezza, adesso la sfrutterò"

FRATTURA DEL MALLEOLO PER LA GOGGIA, TORNERA' NEL 2019

Alla fine la diagnosi è stata impietosa: frattura del malleolo peroneale destro. Questo l'esito degli esami a cui è stata sottoposta sabato Sofia Goggia, caduta il giorno prima durante una prova ad Hintertux, in Austria, dove si stava allenando in vista dello slalom gigante che inaugurerà a Soelden la stagione di Coppa del mondo, a partire dal 27 ottobre. Un infortunio che costringerà la 25enne bergamasca - medaglia d'oro di discesa libera alle ultime Olimpiadi Invernali - a uno stop di almeno due mesi. Indosserà inizialmente un gambaletto gessato che poi sarà sostituito da un tutore. Il tutto, complessivamente, per circa 4-5 settimane. Per rivederla in pista, dunque, bisognerà aspettare gennaio ma la Goggia, dopo la normale e iniziale delusione, ha già iniziato a guardare avanti e ha voluto affrontare anche questa inaspettata frenata sulla sua stagione dal lato giusto: prendere l'infortunio come una sfida. 

"Ricordo quel giorno di luglio quando, in un’intervista, una giornalista mi aveva chiesto quale fosse il ruolo della LENTEZZA nella mia vita; di primo acchito le avevo risposto che era qualcosa che a volte desideravo, qualcosa che però avrei potuto raggiungere solo se fossi riuscita a rallentare la sana frenesia della mia vita... - ha spiegato la sciatrice azzurra in una lunga lettera pubblicata sul proprio account Instagram -. L’indomani peró l’avevo richiamata e le avevo esposto altre considerazioni che mi erano sovvenute in mente dopo la fine della nostra prima conversazione.

Avevo pensato che in fondo , la Lentezza, nella mia vita sportiva, era qualcosa da cui scappavo... è qualcosa da cui scappo. Se sei lento, non sei veloce: se non sei veloce , non vai forte; e sugli sci, quello che più voglio, é essere Veloce. Ma quella velocità la crei tramite un percorso, è qualcosa che vai costruendo con solidità e la stessa solidità si ottiene piano piano, mattone dopo mattone....e quindi in fondo, ho pensato che sia proprio il “viversi” tutto con la giusta Lentezza che poi ti permette di andare Veloce. Che bella cosa.... quanta bella Lentezza, con quanta cura e rispetto l’avevo vissuta nel mio bellissimo percorso fino all’altro giorno!

Mi ritrovo a viverla in una maniera differente, questa volta; di certo non quel tipo di Lentezza a cui mi riferivo nell’intervista: questa è un po’ forzata, di una natura diversa rispetto a quella che desideravo per me ma... pur sempre lentezza è e, in quanto tale, se considerata con la stessa accezione qui sopra, ovvero una sorta di “manna dal cielo”, va sfruttata al 100%. Ed è ciò che farò.
Solo, mi dispiace per tutto l’impegno che io e i miei collaboratori abbiamo messo: raramente ho..abbiamo seminato così bene come quest’anno. Non sono preoccupata ma serena nell’avversità. Che poi, non so manco se sia un’avversità ... di certo , solo un passaggio nel mio percorso!
E quindi , in conclusione : se la Velocità la si crea nella Solidità del Percorso dato dalla Lentezza della Crescita.... eccomi qui. Pronta per questa nuova sfida. Che altro non fa che aprirmi gli occhi, darmi nuovi punti di vista e nuovi spunti di crescita.
EVVIVA LA LENTEZZA.. e la velocità che ne conseguirà.
Ringrazio, accetto e perdono.
Sofi".

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Ricordo quel giorno di luglio quando, in un’intervista, una giornalista mi aveva chiesto quale fosse il ruolo della LENTEZZA nella mia vita; di primo acchito le avevo risposto che era qualcosa che a volte desideravo, qualcosa che però avrei potuto raggiungere solo se fossi riuscita a rallentare la sana frenesia della mia vita... L’indomani peró l’avevo richiamata e le avevo esposto altre considerazioni che mi erano sovvenute in mente dopo la fine della nostra prima conversazione. Avevo pensato che in fondo , la Lentezza, nella mia vita sportiva, era qualcosa da cui scappavo... è qualcosa da cui scappo. Se sei lento, non sei veloce: se non sei veloce , non vai forte; e sugli sci, quello che più voglio, é essere Veloce. Ma quella velocità la crei tramite un percorso, è qualcosa che vai costruendo con solidità e la stessa solidità si ottiene piano piano, mattone dopo mattone....e quindi in fondo, ho pensato che sia proprio il “viversi” tutto con la giusta Lentezza che poi ti permette di andare Veloce. Che bella cosa.... quanta bella Lentezza, con quanta cura e rispetto l’avevo vissuta nel mio bellissimo percorso fino all’altro giorno! Mi ritrovo a viverla in una maniera differente, questa volta; di certo non quel tipo di Lentezza a cui mi riferivo nell’intervista: questa è un po’ forzata, di una natura diversa rispetto a quella che desideravo per me ma... pur sempre lentezza è e, in quanto tale, se considerata con la stessa accezione qui sopra, ovvero una sorta di “manna dal cielo”, va sfruttata al 100%. Ed è ciò che farò. Solo, mi dispiace per tutto l’impegno che io e i miei collaboratori abbiamo messo: raramente ho..abbiamo seminato così bene come quest’anno. Non sono preoccupata ma serena nell’avversità. Che poi, non so manco se sia un’avversità ... di certo , solo un passaggio nel mio percorso! E quindi , in conclusione : se la Velocità la si crea nella Solidità del Percorso dato dalla Lentezza della Crescita.... eccomi qui. Pronta per questa nuova sfida. Che altro non fa che aprirmi gli occhi, darmi nuovi punti di vista e nuovi spunti di crescita. EVVIVA LA LENTEZZA.. e la velocità che ne conseguirà 🤗✨🔥 Ringrazio, accetto e perdono. Sofi

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