Un giorno di allenamento con la giovane sciatrice slovacca. Per la campionessa- lo scorso anno ai Mondiali di Aare ha vinto l’oro in gigante- l’allenamento non è solo sulla neve. Livio Magoni le ha anche insegnato a suonare la batteria: perché il ritmo nello sci è importante
Seguire una giornata di allenamento di Petra Vlhova è un privilegio che si paga con l’alzataccia alle prime ore del giorno quando è ancora buio. Gli impianti iniziano a girare alle 7.30 e sulla prima seggiovia sono presenti Livio Magoni e la sua squadra. Trapano, pali, vite, una decina di paia di sci, zaini giganteschi con dentro telecamere e attrezzatura per lavorare l’attrezzo.
La società degli impianti Foppolo Carona Ski Area ha riservato al team slovacco una pista preparata in maniera ottimale: il fondo è ghiacciato come in Coppa del Mondo ed è un’occasione da sfruttare per provare il ritmo del gigante parallelo e non solo.
Così Petra, seguita da Livio e dagli altri membri del team, inizia a girare senza sosta.
Ogni prova è anticipata da degli esercizi particolari nella parte alta della pista dove i pali non ci sono e in campo libero si possono provare curve diverse, poi c’è il tracciato da affrontare dando il 100% come se si fosse in gara, dopo il traguardo c’è lo spazio per tirare ancora due curve prima di fermarsi dagli skimen Gigi Parravicini e Matteo Baldissarutti e confrontarsi con loro sull’attrezzo.
Mentre Petra ha ancora i battiti accelerati dalla performance Livio è già al suo fianco per correggere gli errori fatti sul tracciato. Parlano un attimo, poche informazioni ma molto chiare e si riparte per un altro giro. Chi si ferma è perduto. Livio è così. Lo è sempre stato. Crede nel lavoro, nel tanto lavoro molto specifico. Anche quando la neve non c’è prepara gli atleti inventando allenamenti unici che comunque tendono a ricreare il gesto dello sci. Fra le mille cose che ha inventato per la Vlhova le ha anche insegnato a suonare la batteria perché il ritmo nello sci è importante.
Petra è entusiasta del suo team e soddisfatta della scelta fatta nel 2016 quando Livio Magoni è diventato il suo allenatore. “Io ho bisogno di persone come Livio – racconta nell'intervista a Sky Sport che andrà in onda a partire da sabato 15 febbraio – perché lui mi stimola a andare oltre, a non mollare mai, a cercare sempre di spostare il mio limite più avanti”.
La Vlhova ha 24 anni ed è una delle sciatrici più forti al mondo. Lo scorso anno ai Mondiali di sci di Aare ha vinto l’oro in gigante, due argenti in combinata e nella gara a squadre e il bronzo in slalom. Prima di incontrare l’allenatore azzurro era concentrata solo sulle porte strette dello slalom. Ora vince in gigante e speciale e sta puntando per la prossima stagione a essere competitiva anche nelle discipline veloci.
Non ha paura di stancarsi e fra una manche e l’altra trova anche il tempo per fare foto e autografi ai bambini degli sci club locali che hanno saltato la scuola per venire a vedere le sue discese. Finite le 4 ore di allenamento rimane a parlare con noi, ma il tempo è prezioso e dopo poco più di mezz’ora riceve la telefonata dal Team che la aspetta. Bisogna andare. Ogni minuto è contato. “Non c’è tempo mai tempo da perdere” ci dice Livio Magoni, e allora li lasciamo andare.
Appuntamento con la lunga intervista alla giovane campionessa polacca all'interno della rubrica "Gli Eroi dell'Arena", in onda a partire dal sabato 15 febbraio alle 17.45 su Sky Sport Arena. Disponibile anche on demand.