Khabib minaccia la UFC: "Se licenziate Tukhugov, perderete anche me"

Altri Sport

Prosegue la coda polemica dopo la rissa nel main event della UFC tra Nurmagomedov e McGregor. Accolto in Russia come un eroe e ricevuto da Putin, il campione daghestano solidarizza con il compagno di team licenziato da Dana White per aver colpito Notorious: "Perché non cacciate gli amici di McGregor per l'assalto al bus?"

PUTIN DIFENDE NURMAGOMEDOV: "AVREMMO FATTO COME TE"

KHABIB TORNA A CASA: ACCOGLIENZA DA EROE IN RUSSIA

UFC 229 FINISCE IN RISSA: FOTO E VIDEO

Nuova puntata nella vicenda che sta facendo discutere il mondo delle arti marziali miste e non solo. Il protagonista è inevitabilmente Khabib Nurmagomedov, campione imbattuto con 27 incontri vinti in altrettanti match. L’ultimo successo, come ormai noto, è maturato alla T-Mobile Arena di Las Vegas nel main event di UFC 229 contro il rivale Conor McGregor battuto al quarto round per sottomissione (neck crank, schiacciamento del collo). Un dominio tecnico senza discussione, peccato che al termine del match "The Eagle" abbia scatenato una furibonda rissa all’esterno dell’ottagono (Dillon Danis il suo obiettivo) mentre all’interno della gabbia s’introducevano alcuni compagni del daghestano tra i quali Zubaira Tukhugov. Proprio il fighter ceceno classe 1991, amico fidato di Khabib, si è scagliato contro Notorious rimediando il pesante provvedimento del presidente della UFC Dana White: il peso piuma è stato infatti licenziato in tronco dalla massima organizzazione di MMA e, pertanto, è stata rimossa la sua partecipazione al co-main event della Fight Night di Moncton dove avrebbe dovuto affrontare lo sparring partner di McGregor, Artem Lobov. Decisione quest’ultima che ha provocato l’indignazione di Nurmagomedov attraverso un lungo post pubblicato su Instagram.

Accolto come un eroe nazionale al suo ritorno in Russia, abbraccio collettivo particolarmente sentito nel "suo" Daghestan dove è stato acclamato dai 10mila presenti all’Anzhi Arena di Makhachkala, l’invincibile fighter 30enne ha ricevuto addirittura la solidarietà di Vladimir Putin: "Avremmo fatto tutti come te", le parole del Presidente russo in riferimento alle provocazioni di McGregor alla vigilia. Lo stesso Khabib è tornato sul passato ricordando il noto assalto di Notorious al bus che ospitava alcuni atleti tra i quali lo stesso daghestano: "Perché non avete licenziato nessuno di quelli che hanno attaccato il bus mesi fa e ferito un paio di persone? Avrebbero potuto uccidere qualcuno, e perché nessuno dice nulla riguardo agli insulti che ho ricevuto sulla mia religione, sulla mia famiglia e sul mio Paese?”. Non si è esaurito qui lo sfogo di "The Eagle" particolarmente solidale nei confronti di Tukhugov: "Perché punire solo il mio team se entrambi hanno partecipato alla rissa? In ogni caso, punite me e non Zubaira: se deciderete di licenziarlo, perderete anche me. In Russia non abbandoniamo i nostri fratelli". Parole molto dure quelle di Nurmagomedov che, dopo aver ribadito in primo luogo la condotta violenta di McGregor, ha mostrato disinteresse per la borsa da 1.5 milioni di dollari trattenuta dalla Commissione Atletica del Nevada: "Potete tenere i miei soldi, siete piuttosto impegnati a riguardo: spero non vi rimangano bloccati in gola. Noi abbiamo difeso il nostro onore e questa è la cosa più importante: abbiamo intenzione di andare avanti fino alla fine".