Della Valle e Gaspardo: "Il basket 3x3 è davvero diverso. Ed è bellissimo"

“Il primo giorno è stato difficile, ci siamo guardati e abbiamo capito come fosse davvero un altro sport”, racconta Amedeo Della Valle. Si guardava con Raphael Gaspardo: “L'adattamento è stato uno shock. Prima di partire per Copenaghen, ci siamo ritrovati un paio di giorni a Legnano per prendere confidenza con le nuove dinamiche e regole. Il gioco è completamente diverso”, aggiunge l'ala di Forlì. Lo spaesamento iniziale si è però trasformato in un terzo posto agli Europei 3x3 di Copenaghen, il primo podio nella storia dell'Italbasket maschile nella disciplina. Gli azzurri, lo scorso 7 settembre, hanno battuto la Germania 22-15 nella finalina. I quattro giocatori che hanno ricevuto la medaglia di bronzo sono Dario Masciarelli, Carlo Fumagalli, entrambi già con molta esperienza nel 3x3, e la coppia Della Valle-Gaspardo. Per loro è stata una novità assoluta. Protagonisti da anni nei campionati italiani di Serie A e A2 del ‘tradizionale’ 5vs5, sono stati coinvolti in quest'avventura e non vedono l'ora di proseguirla. Il progetto della squadra: Della Valle giocatore e reclutatore Stefano Mancinelli è stato nominato Responsabile del Settore Squadre Nazionali 3x3 per il quadriennio 2025-2028. La sua presenza è stata decisiva per il coinvolgimento di Della Valle. “Ho pensato che servissero giocatori intelligenti. I risultati ci hanno dato ragione, sono stati dominanti. Amedeo e Raphael si sono inseriti benissimo, senza comportarsi da primedonne. Della Valle è stato il primo a cui ho pensato, non sapevo però quanto potesse essere interessato. Ho usato Peppe Poeta come intermediario, per sondare il terreno. Subito mi ha trasmesso il suo entusiasmo, non era scontato”. La disponibilità di Della Valle per la Nazionale 3x3 è stata resa nota lo scorso 12 maggio. “Non sono il primo pazzo che si mette in qualcosa tanto per, ho visto molte ore di partite e tornei, era il modo migliore per arrivare preparati”, spiega la guardia di Brescia. La preparazione teorica gli è servita per capire quale potesse essere l'ultimo tassello: “Mi sarebbe piaciuto giocare con qualcuno che parlasse la mia stessa lingua”. Il pensiero è andato a Gaspardo: “Con lui ho giocato spesso nelle giovanili e credevo potesse essere adatto. Nel 3x3 servono la capacità di tirare da fuori, la taglia fisica e la velocità per cambiare sui blocchi, capitalizzare i vantaggi è fondamentale”. Della Valle ha suggerito così il suo nome a Mancinelli. “Ho riflettuto su di lui con l'allenatore della squadra, Claudio Negri, e abbiamo convenuto fosse la tipologia di giocatore di cui avevamo bisogno”, dice il responsabile del 3x3. E così, ecco anche Gaspardo: “Mi sono fidato molto di Della Valle, Mancinelli mi ha convinto presentandomi la serietà del progetto. In più Negri si ricordava che da giovane disputavo molti tornei estivi con 'i fioi del campetto', i ragazzi che hanno diffuso il 3x3 in Veneto”. Anche dopo la conquista della medaglia, Della Valle ha continuato a vestire i panni del reclutatore. In occasione del quarantesimo compleanno di Poeta, ha pubblicato una storia con Danilo Gallinari scrivendo: “Prossimamente al 3x3 e non è uno scherzo, stiamo scaldando i motori”. Una possibilità concreta? “Ne abbiamo parlato e mi è sembrato interessato, ovviamente dipende da quello che vorrà fare quest'anno e soprattutto da come si sentirà fisicamente, è un impegno gravoso”. Anche Mancinelli sottolinea l'importanza della componente fisica. Lo scorso luglio era stato Bargnani a parlare di un suo possibile coinvolgimento nel 3x3 con Belinelli, Gallinari e lo stesso Mancio. “La battuta del Mago è stata più una gag”, commenta ridendo. “Il talento non basta, ci vuole anche tanta fatica. Il fatto che si giochi in una sola metà campo può creare un'idea distorta, ma lo sforzo atletico è alto e senza condizione è difficile far risaltare la propria qualità”. Un altro sport Il dispendio fisico è una delle differenze più sottolineate tra il basket 3x3 e quello 5vs5. “Si spende molto nonostante una partita duri al massimo 10 minuti”, conferma Gaspardo, “il gioco è intenso e veloce, con poche pause”. “Nel basket tradizionale è molto più difficile raggiungere il picco della stanchezza aerobica, nel 3x3 invece si va in affanno presto e la partita diventa una questione di nervi e testa”, spiega Della Valle. I continui cambi tra la fase d'attacco e quella di difesa, il limite di 12 secondi per costruire un tiro, l'impossibilità di prendere fiato, sono molti gli elementi che rendono complicato il 3x3, soprattutto per chi non lo pratica spesso. “L'intensità è diversa. Quando segni un canestro di solito ti concedi un attimo di respiro. Nel 3x3 invece sei consapevole che l'avversario, senza rimessa, può rigiocare immediatamente il pallone. Di conseguenza devi subito accoppiarti in difesa per non concedere punti facili”, racconta Gaspardo. Le regole del gioco sconsigliano il rilassamento: “Dopo un canestro subìto, uno degli avversari deve far uscire il pallone dall'area. Non si può però ostacolarlo finché è dentro lo smile . Bisogna invece difendere sugli altri giocatori che si stanno smarcando per rendere più difficile l'azione”. Entrando nello specifico: “Se non sei reattivo, per esempio, un avversario raccoglie la palla, la rimette in gioco passandola fuori area e può riceverla subito sotto canestro per segnare. Ci sono squadre molto abili nel leggere queste situazioni, penso a Serbia e Lituania. Sono trucchi del mestiere che si padroneggiano solo con l'esperienza. Lo staff, i nostri compagni e altri ragazzi con cui ci siamo allenati ci hanno spiegato tutto benissimo, io e Amedeo siamo stati veloci ad apprendere”. Anche se non sono mancati i problemi: “Ho riscontrato un ottimo livello arbitrale. C'è una regola che impone di non palleggiare per più di tre secondi spalle a canestro, mi è stata fischiata due volte”, ammette il lungo. Insomma, poco spazio per gli attacchi in post: “Ha poco senso avere un centro grosso vecchio stile, le squadre sono dinamiche e con giocatori che possono cambiare sui blocchi”. Differenze sì, ma tendenze molto simili a quelle del gioco a tutto campo. Se già la parte regolamentare richiedeva uno sforzo di apprendimento, allo spirito del gioco ci si poteva adattare solo durante le partite. “Il fattore casualità incide di più”, dice Della Valle. “Si arriva a 20 e la partita ha una durata massima di 10 minuti più un eventuale overtime, infilare una serie di canestri incide molto sull'esito e rischia di non esserci tempo per recuperare. In 40 minuti, nel 5vs5, i valori tendono invece a riequilibrarsi”. Della Valle e Gaspardo si sono rivelati gli uomini giusti, il primo ha segnato il tiro decisivo contro la Svizzera all'esordio, il secondo ha chiuso il match dei quarti con l'Olanda. Nella sfida che ha sancito il bronzo, sono stati i migliori marcatori. “Hai appena 12 secondi per capire dov'è il vantaggio e come sfruttarlo, crearsi dei tiri velocemente dal pick and roll è essenziale”, spiega Gaspardo. Mica facile in certe condizioni. “Esiste un'aggressività senza palla che ho riscontrato raramente, si concede di più l'hand-checking, il contatto sul palleggio”, commenta Della Valle. “E pensare che all'inizio ero preoccupato solo per il grip sul campo. Pensavo di scivolare a differenza del parquet, invece nulla”. Olimpiadi e non solo, gli obiettivi del 3X3 italiano In un video pubblicato su Instagram dalla Fiba, Della Valle fa la telecronaca delle ultime azioni contro la Svizzera. Si sbaglia parlando di tiri da tre, che non ci sono, e sembra fare fatica a stare dietro con le parole al ritmo della partita. Eppure il sorriso è evidente, non solo per il canestro decisivo: “Per me è stata un'esperienza da 10, al di là della medaglia. C'era feeling, avevo buone sensazioni, è stato coinvolgente. Non mi aspettavo subito un risultato così importante, volevo solo capire se fosse un percorso fattibile e praticabile in vista delle Olimpiadi del 2028 a Los Angeles”. L'orizzonte fissato fa capire come il 3x3 non sia stato il passatempo di un'estate. Di sicuro, un'opportunità per tornare in azzurro dopo tre anni: “Quando ho indossato la canotta mi sono venuti in mente molti ricordi, soprattutto degli anni delle giovanili. Ero carico e contento”. Naturale volersi rivestire dello stesso colore, ma con chi? Il cambio di CT da Pozzecco a Banchi potrebbe rimetterlo in ballo per la Nazionale ‘canonica’. Dopotutto si sta parlando di uno dei migliori giocatori del campionato italiano, MVP nel 2022 e in finale scudetto con Brescia pochi mesi fa. “Quello che è stato è stato, non sono il giocatore che svolta il destino di una squadra, ma avrei potuto recitare la mia parte. Con Pozzecco c'è stato un solo confronto nel 2022, disse che non vedeva un ruolo per me, avevamo idee diverse. Succede”. Una sorta di fatalismo che ha permesso a Della Valle di concentrarsi senza rimpianti sulla nuova possibilità: “Finché Mancinelli è la testa del 3x3 per me è molto difficile dirgli di no, abbiamo lo stesso sogno. Spero che a Copenaghen sia stata solo la prima e non l'ultima volta”. E se dovesse scegliere? “Non gioco da talmente tanto in Nazionale 5vs5 che è una cosa che avevo messo da parte. Prima di pensarci, voglio vedere se la situazione si verifica. È prematuro, ma al momento mi risulterebbe difficile decidere”. Poter contare su Della Valle, così come su Gaspardo, farebbe di sicuro felice Mancinelli: “Noi abbiamo due obiettivi. Il primo è allargare la base dei giocatori del 3x3, alcune nazioni hanno professionisti che si dedicano tutto l'anno alla disciplina e noi sotto questo punto di vista siamo un po' indietro, ma ci arriveremo. Al tempo stesso abbiamo il sogno di qualificarci per le Olimpiadi a Los Angeles e sarebbe bello continuare questo percorso con Amedeo e Raphael. A gennaio sapremo quali saranno i criteri per qualificarsi, di sicuro avremo bisogno di punti per migliorare il nostro ranking”. “So che ci saranno le tappe estive del World Tour, mi piacerebbe giocarle”, dice Gaspardo. Insomma, la strada del 3x3 italiano è appena cominciata. “Il presidente Petrucci ha fiducia, è uno sport che sta crescendo, è attrattivo per i giovani, molti youtuber contribuiscono a farlo conoscere. Fa bene al basket in generale” secondo il Mancio. È anche il parere di Della Valle: “Non voglio avere verità in tasca, ma secondo me esploderà. È la giusta via di mezzo tra l'1vs1, più noioso, e il 5vs5, più complicato da fare al campetto. Il mio obiettivo è anche quello di creare più interesse. E vincere aiuta a farlo”.

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Della Valle e Gaspardo: "Il basket 3x3 è davvero diverso. Ed è bellissimo"

Bernardo Cianfrocca