Guardiola si lamenta del pallone? Non è il primo: le 10 peggiori scuse della storia del calcio

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Dopo la partita vinta a fatica contro il Wolverhampton, l'allenatore del Manchester City si è lamentato del pallone troppo leggero rispetto a quello utilizzato in Premier. Il Daily Mail ha fatto la classifica delle peggiori scuse mai usate nel mondo del calcio. Videogiochi, statue e raccattapalle, le giustificazioni sono tante e incredibili

L'ultima "scusa" è già in classifica. La lamentela di Pep Guardiola dopo la vittoria in League Cup di martedì sera, si piazza al settimo posto delle 10 scuse più incredibili usate nella storia del calcio. Il Daily Mail le ha raccolte in una classifica ad hoc davvero incredibile: si va dalla particolare giustificazione della mancata qualificazione ai Mondiali 2018 della Scozia ai calzini di Panucci nell'Europeo 2004.  

10. La genetica degli scozzesi

L'allenatore della Scozia Gordon Strachan ha tirato in ballo Charles Darwin quando gli hanno chiesto di spiegare la mancata qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia. Dopo il pareggio per 2-2 contro la Slovenia Strachan ha dichiarato: "Geneticamente siamo indietro rispetto agli altri. Nelle ultime qualificazioni eravamo la seconda squadra più piccola, tralasciando la Spagna". Strachan ha deciso di ignorare il piccolo dettaglio dei successi della Spagna nel 2008, 2010 e 2012, e ha proseguito nel suo ragionamento: "Dal punto di vista genetico dobbiamo fare un passo in avanti, magari mettere insieme donne e uomini di grandi dimensioni e vedere cosa succede".

9. Il gracidio delle rane

Ai Mondiali 2006 il difensore dell'Ucraina Vladislav Vashchuk si giustificò per la sconfitta contro la Spagna (4-0 per la Roja ed espulsione dello stesso Vashchuk) dicendo che la squadra non era riuscita a riposare per via del gracidìo delle rane davanti all'hotel la notte prima del match. Arrivò anche la risposta del personale dell'albergo: "Vicino al nostro laghetto ci sono anche degli uccelli, dovremmo andare a catturarli tutte le mattine per farli tacere?"

8. Pallone troppo gonfio

Per Guardiola e Touré il pallone in League Cup era 'troppo leggero', mentre secondo Kenny Dalglish nel 1998 era 'troppo gonfio'. Dalglish si lamentò del pallone dopo il match pareggiato in FA Cup dal suo Newcastle contro lo Stevenage. Poi evidentemente il problema venne risolto, dato che nel replay della sfida il Newcastle superò gil avversari 2-1.

7. Pallone leggero

Il Wolverhampton è stata la prima squadra della stagione a tenere a secco il Manchester City, che dopo 120 minuti di vani tentativi è riuscito a superare il portiere avversario soltanto ai rigori, portando a casa la vittoria. La scusa di Guardiola per la prestazione opaca dei suoi? Il solito pallone. "Era inaccettabile per un match di questo livello, troppo leggero. Non cerco scuse, tutti i miei giocatori si sono lamentati della palla, impossibile segnare così".

6. Divise grigie

Nel 1996 Alex Ferguson fece cambiare maglia ai suoi giocatori, che all'intervallo stavano perdendo 3-0. Secondo lo storico allenatore dei Reds i suoi non riuscivano a trovarsi in campo per colpa delle magliette grigie. I giocatori si cambiarono e la partita finì 3-1, a parziale conferma della strana teoria di Ferguson.

5. Troppo verde intorno al campo

Sembra quasi che l'allenatore del West Ham Bilic si sia ispirato a Ferguson e alla sua scusa cromatica, quando quest'anno ha dichiarato: "Il nostro rendimento al London Stadium? Troppo verde intorno al terreno di gioco, quando sei in campo non riesci a distinguere la linea di fondo, vedi molto spazio davanti a te e ti demoralizzi".

4. Pochi raccattapalle

Jose Mourinho è un grande stratega, ma è anche molto abile a distogliere l'attenzione dalle prestazioni negative delle sue squadre. Emblematico il caso verificatosi nel 2011 dopo la sconfitta nella Supercoppa spagnola contro il Barcellona: "Non c'erano raccattapalle nel secondo tempo. Non è una scusa, è un fatto".

3. La rimozione della statua

Quando era proprietario del Fulham Mohamed Al-Fayed aveva fatto erigere una statua in onore di Michael Jackson fuori da Craven Cottage. Secondo Al-Fayed, la rimozione della statua da parte del nuovo proprietario Shahid Khan fu la causa della successiva retrocessione, nella stagione 2013-2014. "La statua portava fortuna e il Tottenham ha pagato il prezzo della sua rimozione".

2. Troppi videogiochi

Dopo i tre errori contro il Newcastle del 1997, l'allora portiere del Liverpool David James si giustificò così: "Sono dipendente dai videogiochi, ho giocato troppo a Tekken II e a Tomb Raider. Per questo non ho dato il meglio in campo". Una scusa molto particolare, ma è difficile credere che il soprannome Calamity James se lo sia guadagnato per colpa delle troppe ore passate davanti allo schermo.

1. I calzini di Panucci

Durante Euro 2004 Panucci provò a giustificare la brutta partita giocata contro la Danimarca (0-0 nella prima partita del torneo) parlando delle sue calze: "La lana era troppo dura, mi sono venute delle vesciche che mi hanno impedito di correre bene". Gattuso non esitò a rispondergli così: "Non fatemi ridere con questa storia dei calzini, in Kenya corrono centinaia di chilometri a piedi nudi".