Cristiano Ronaldo, raccontato dalla madre: "A casa non si parla di Messi, sono orgogliosa dell’uomo"

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Dolores Aveiro, madre del fenomeno del Real Madrid, ha raccontato a L’Equipe il suo rapporto col figlio: “Dopo le sconfitte lo consolo, si vede subito quando è triste. Sono felice di avergli trasmesso i giusti valori”

Cristiano Ronaldo, visto dall’interno. Dalla persona che probabilmente lo conosce meglio di chiunque altro, che l’ha seguito e supportato in tutte le scelte della sua vita. Dolores Aveiro, madre del talento portoghese, ha raccontato molto del rapporto con il figlio in una lunga intervista rilasciata all’inserto settimanale de L’Equipe: “Come madre soffro spesso per le cose negative che scrivono di lui, a volte è dura. Ma cerco di prendere le distanze da tutto questo e cerco di dare priorità ad altre cose. Prima delle grandi partite sono molto nervosa, non mi controllo quando ci sono sfide importanti in Champions League o in Liga. Ma non vado spesso allo stadio, per me è troppo eccitante: una volta mi sono scatenata e stavo per svenire. Quindi adesso mi muovo solo se non c'è nulla di grosso in gioco, altrimenti resto a casa. Cristiano sa che sono molto sensibile e quindi penso che preferisca anche lui sapere che io sia tranquilla a casa. È molto concentrato ma anche ansioso; la partita la gioca prima nella sua testa". Nell’ultimo periodo sono circolate diverse voci sul futuro. Ma quale che sia la decisione, si rimarrebbe tutti insieme: "Se si trasferisse, la famiglia lo seguirebbe: so che avrebbe bisogno di me. Cristiano non è una macchina, penso che potrebbe giocare ancora altri 3 o 4 anni".

Cristiano, dono del cielo

“Ci sono stati due momenti speciali, quando è stato convocato dal Portogallo la prima volta a 18 anni e quando ha vinto il suo primo Pallone d'Oro nel 2008” ha spiegato Dolores. Che è felice del lavoro fatto sull’educazione del figlio: “È un padre eccezionale, si prende molto cura della sua famiglia. Ho combattuto per tutti i miei figli e ho instillato in loro gli stessi valori. Sono orgogliosa del calciatore ma ancor più della persona. Da bambino era intelligente ma anche monello. Era bravo a scuola, molto allegro. Ha sempre cercato di essere il migliore, ma rimanendo riservato”. Eppure, la concezione di Cristiano Ronaldo non era stata programmata: “Il suo arrivo è stato inaspettato ma la sua nascita è stato il momento più bello della mia vita. Mia madre morì quando avevo 6 anni e mi misero in orfanotrofio e Cristiano è stato un dono dal cielo. È stato il meno atteso ma il più benedetto. Sono orgogliosa della sua generosità nei confronti degli altri”.

La scommessa col papà

Il ruolo di Dolores Aveiro è stato reso ancor più importante dalla prematura scomparsa del marito Dinis, morto nel 2005 in seguito a problemi di alcolismo. “Suo padre era molto importante, era certo che Cristiano sarebbe diventato il migliore al mondo. Già da quando andò al Manchester United gli diceva: 'Sarai il miglior realizzatore del mondo' e lui rispondeva 'Forse il miglior giocatore, ma non il miglior realizzatore'. Il padre scommise con lui” ha raccontato la mamma di CR7. Che quando le cose vanno male, è in prima linea per abbracciare il figlio: “Nelle sconfitte lo consolavo e lo faccio tuttora. Si vede subito quando è triste e se capita lo chiamiamo e lo aiutiamo. Quando andò a Lisbona ne soffrimmo tutti perché era il più piccolo e dovevamo salutarlo. Però era in gioco il suo futuro e lo capimmo. A casa non parliamo di Messi, Cristiano sa che una volta entrato qui è al sicuro: qui è dove ricarica le batterie”.