Real Madrid, il talentino Odegaard è infortunato: l'allenamento del futuro è col VR. IL VIDEO

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(Foto e video Instagram @odegaard.98)

Dal Real in prestito all’Heerenveen, e ora infortunato al metatarso. Il norvegese Odegaard non si perde d'animo e si allena con la realtà virtuale: "Così miglioro visione di gioco e processo decisionale durante le partite". Una nuova tecnologia da qualche tempo introdotta nel mondo del pallone

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Gli amanti di Football Manager lo consoceranno già. Nome: Martin. Cognome: Odegaard. Norvegese classe 1998 del Real Madrid che nei videogiochi di simulazione calcistica è destinato a un futuro da star. Centrocampista offensivo, ala all’occorrenza. Ha passato gli ultimi 18 mesi della sua carriera in prestito all’Heerenveen, nell’Eredivisie, dove però da aprile è fermo per un infortunio al metatarso. L’allenamento del futuro? È quello col VR, acronimo di Virtual Reality, cioè realtà virtuale. Un visore sulla faccia, un joypad in mano o altri strumenti simili (guanti, per esempio), e il protagonista di questa “avventura immersiva” si ritrova catapultato in un nuovo mondo. Quello di Odegaard? Ovviamente il campo da calcio. “Divertente, ma anche duro lavoro! Nessun carico fisico e un grazie per questo aiuto nella visione di gioco e nel processo decisionale durante le partite” - ha scritto lui su Instagram, dove ha postato il video. Il meccanismo è molto semplice: simulando di essere realmente sul campo, e muovendo il suo alter ego virtuale con un classico joystick da Playstation, il norvegese ha potuto nuovamente simulare una partita, migliorando, per l’appunto, decisioni e visione di gioco.

Presente e futuro del calcio

Il profilo taggato nel post Instagram di Odegaard era quello di BeYourBest, nella propria didascalia sui social: “Valutazione cognitiva basata sulla scienza per giocatori di calcio”. Ovvero, più semplicemente: tecnologia applicata al pallone (il cui esempio è nel video sopra riportato). Un metodo di allenamento, quello in VR, sempre più in uso nel calcio moderno. Lanciato anche grazie ad una delle prime start up del settore, MiHiepa, nata in quel di Manchester (sotto, il loro video di presentazione). Già da qualche tempo più squadre di Premier (tra cui lo United) si stanno infatti servendo della realtà virtuale per migliorare tattiche e metodi di allenamento. I sensori super moderni permettono una simulazione totale nel mondo del calcio, con una triplice funzione. Dapprima il recupero da un infortunio (lo scopo utilizzato da Odegaard): quando un giocatore non può ancora calciare il pallone può così riprendere confidenza col gioco, col gesto tecnico, avere indicazioni sulla postura, allenare la velocità di reazione, la mente e anche il fisico. In più (secondo aspetto) la valutazione dei giocatori tramite veri e propri test mentali e tecnici, verificabili scientificamente. E dunque (terzo step) il tracciamento 2D dei giocatori in campo da ogni angolazione possibile, così da valutare perfettamente ogni singolo spostamento (o eventuale errore) di ogni singolo calciatore. Insomma, il futuro (ma anche il presente) del calcio è qui.

Mercato

Valutato 4 milioni di euro, Odegaard arrivò nel Real nel 2015, ha giocato per i Blancos appena due volte. In Liga proprio nel maggio del 2015, e nella Coppa del Re dell’anno seguente. In mezzo oltre sessanta partite con il Castilla (le giovanili Real) e il prestito in Olanda. Nell’ultima stagione ottavo posto in campionato, 40 presenze, 3 gol e 4 assist per il norvegese, rientrato in Spagna ma verosimilmente pronto a un nuovo prestito lontano da Madrid.