Leo Messi, tripletta col Barça e tributo a Pelé: l'esultanza è la stessa di O Rei nel 1970

Liga

A segno tre volte al Sánchez Pizjuán registrando il 50° hat-trick della carriera, il leader del Barcellona ha ritoccato a 33 gol in 32 gare il saldo stagionale. Innegabile la sua presenza tra i più forti calciatori della storia, candidatura suggerita dall'esultanza dopo il provvisorio 2-2: il suo abbraccio a Dembélé è la fotocopia di Pelé portato in trionfo da Jairzinho nella finale mondiale del 1970 contro l'Italia

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Tripletta e assist per Luis Suárez nell’ultimo successo del Barcellona, rotondo 4-2 al Sánchez Pizjuán di Siviglia dove pochi giorni fa si era infranta la campagna della Lazio in Europa League. Il protagonista assoluto nella 25^ giornata della Liga non può che essere Lionel Messi, orfano di Cristiano Ronaldo in campionato ma non per questo in vena di sconti: la leadership dei blaugrana provvisoriamente a +10 sull’Atletico Madrid è tutta nello strapotere di Leo, fuoriclasse esaltante con la 50^ tripletta confezionata in carriera. Perfino il saldo stagionale del numero 10 del Barça non lascia spazio a dubbi: 33 reti segnate in 32 gare disputate, lui che tra fine ottobre e inizio novembre era stato obbligato ai box a causa di una frattura dell’avambraccio.

Poco male per il 31enne di Rosario che, oltre alla Liga, punta alla Coppa del Re (mercoledì la semifinale di ritorno col Real) e naturalmente alla Champions dopo lo 0-0 nel primo atto degli ottavi a Lione. A ribadire una giustificatissima candidatura con i più forti calciatori della storia, oltre alle cifre spaventose, è l’istantanea che ha immortalato Messi dopo il provvisorio 2-2 segnato a Siviglia: il suo abbraccio con Dembélé ha infatti scomodato una leggenda come Pelé dalla stessa iconica esultanza. Difficile trovare le differenze tra il 2019 e il lontano 1970, quando O Rei segnò all’Italia nella finalissima mondiale all’Estadio Azteca vinta 4-1 dal Brasile: stessa espressione di gioia e stesso pugno alzato mentre è Jairzinho a portarlo in trionfo. Un’immagine e un accostamento che sta facendo il giro della Spagna, suggestivo parallelo tra due campioni che occupano di diritto un posto nell’Olimpo del calcio.