Manchester United, Ibrahimovic sta tornando: "Voglio vincere la Premier"

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L'attaccante del Manchester United, intervistato da Thierry Henry per Sky Sports, ha parlato del suo infortunio e degli obiettivi da raggiungere prima dell'addio al calcio: "Andrò via come sono arrivato, non lascerò zoppicando"

Il solito Zlatan. Un guerriero che non molla e che sta per tornare in campo più motivato di prima. "L'obiettivo è vincere la Premier League: tutto quello che ho iniziato nella prima stagione finirà nella seconda", ha dichiarato a Sky Sports a poche ore da Manchester United-Tottenham. Dopo la rottura del legamento crociato che lo scorso aprile lo ha costretto a terminare la stagione in anticipo, lo svedese ha firmato, in estate, un altro contratto di un anno con i Red Devils. Ibra è ancora alle prese con la ribilitazione, ma il suo rientro in campo è sempre più vicino. E Mou lo aspetta a braccia aperte.

Ibrahimovic ricorda il brutto infortunio subito durante la sfida di ritorno dei quarti di finale di Europa League vinta 2-1 sull'Anderlecht: "L’infortunio? Quando è successo è stato semplice dire che sarei tornato perché avevo una sfida. Non ho mai avuto un infortunio così grave: tutti hanno pensato 'è finito' o 'è troppo vecchio'. Quando è successo, mi ha stimolato, dandomi energia e un obiettivo: tornare e continuare a giocare. Andrò via come sono arrivato, non lascerò zoppicando: me ne andrò proprio come voglio farlo. Anche se dovessi camminare sulle acque". Ha segnato 28 gol in 46 partite con la maglia dello United: numeri che rischiano di essere aggiornati, nonostante i suoi 36 anni. 

Su Lukaku: "Toglie al mio rientro molta pressione"

"Lukaku è un ottimo innesto, sta segnando molti gol e mi sta semplificando il lavoro. L’anno scorso non potevamo fare cambi nel mio ruolo perché avevamo solo un attaccante in grado di segnare. Non c’era molta scelta per l’allenatore, ma adesso è diverso. La presenza di Lukaku è positiva e toglie al mio 'ritorno' molta pressione: non devo affrettare i tempi. Più è alta la qualità della squadra, più scelte ha l’allenatore e più il suo lavoro sarà agevolato".